Politica
Maggioranza senza panettone
Salta il consiglio comunale e l’opposizione chiede le dimissioni del sindaco
Gravina - martedì 24 dicembre 2013
12.02
Tutto rinviato al 27 dicembre sperando che questa volta non ci siano ritardi e assenze.
Il consiglio comunale convocato per la mattinata di lunedì, per discutere e approvare un lungo elenco di punti all'ordine del giorno, è durato solo pochi minuti: giusto il tempo di constatare la mancanza del numero legale e di segnare sui registri l'assenza di volti e voti importanti tra i banchi della maggioranza.
La cronaca della giornata è tutta racchiusa nei pochi momenti celebrati nell'aula consiliare: trascorsa l'ora di tolleranza prevista dal regolamento comunale, l'opposizione è entrata in aula per invitare il presidente del consiglio a procedere all'appello e verificare la validità della seduta. Basta poco però al presidente Lupoli per rendersi conto che in aula ci sono solo i consiglieri del Fli e Raffaele Lorusso.
Parte la chiamata: "Consiglieri in aula".
Il campanello suona. Prima, seconda e terza volta. Arrivano Giovanni Carbone, Giuseppe Cataldi, Pino Dipalma. Troppo pochi.
Il trillo intanto diventa isterico e l'opposizione incalza invitando il segretario generale a procede all'appello. Il sindaco tenta invano di prendere tempo e invita alla calma mentre continua ad armeggiare con il suo cellulare. Alle 10,45 parte l'appello: 10 presenti. Il presidente del consiglio vistosamente infastidito prende atto e conferma "la seduta non è valida. Invierò agli assenti una nuova convocazione per il 27 dicembre".
Dai banchi della maggioranza qualcuno sbotta: " E' assurdo, facciamo queste figure per colpa dei ritardatari?". In realtà, a parte Leonardo Mandolino che arriva pochi minuti dopo e che il sindaco saluta con un'occhiataccia di fuoco, tutti gli altri consiglieri sono assenti. Tra i banchi del Pd manca il capogruppo Sante Giordano, all'estero per questioni personali. Assenti anche Giovanni De Pascale, Michele Tedesco e soprattutto i due consiglieri dell'Udc Michele Lamuraglia e Vito Mazzarella che secondo le ultime news di radio politica sarebbero in rotta non solo con la maggioranza ma anche con il loro stesso capogruppo Giovanni Carbone.
Intanto passano i minuti e i corridoi al primo piano del municipio si fanno sempre più affollati. Il sindaco minimizza, ostentando serenità: " Purtroppo qualcuno ha fatto tardi ma davvero non ci sono problemi. Oggi avremmo dovuto celebrare regolamentante il consiglio comunale e approvare tutti i punti in calendario. Purtroppo qualcuno non ha sentito la sveglia" chiosa il primo cittadino guardando dritto in direzione di Leonardo Mandolino.
Di li a poco i consiglieri di maggioranza rimasti a palazzo si riuniscono nell'ufficio di presidenza da dove provengono urla e parole di disappunto. Nella sala difronte altri consiglieri, quelli di opposizione, riuniti anche loro in gran consiglio ne approfittano per scrivere al sindaco ciò che non sono riusciti a dirgli in consiglio comunale: " Assistiamo all'ennesima figuraccia di questa amministrazione. Eppure all'ordine del giorno erano iscritti punti importanti per la città". Il Consiglio, infatti, era chiamato a discutere le osservazioni al Piano paesaggistico territoriale, ad eleggere il nuovo Cda della Fondazione Santomasi e all'approvazione definitiva della delibera per risolvere definitivamente la vicenda delle Case Bianche oltre alla modifica del regolamento edilizio per consentire l'apertura di botteghe nel centro storico.
"Valente e la sua maggioranza, invece, continuano a giocare senza avere un'idea chiara di città" scrivono i consiglieri di minoranza invocando le dimissioni del sindaco perché "sono mesi che questa maggioranza è in crisi, sono mesi che questa amministrazione ricorre i mal di pancia di molti suoi consiglieri, sono mesi che questo sindaco accontenta con il piccolo clientelismo i consiglieri con il mal di pancia".
Un sindaco "che invece di prendere atto del fallimento politico e amministrativo della sua scassata maggioranza continua a fare finta di nulla e a dare in pasto alla nostra comunità feste e festicciole, sagre e concertini"
Il consiglio comunale convocato per la mattinata di lunedì, per discutere e approvare un lungo elenco di punti all'ordine del giorno, è durato solo pochi minuti: giusto il tempo di constatare la mancanza del numero legale e di segnare sui registri l'assenza di volti e voti importanti tra i banchi della maggioranza.
La cronaca della giornata è tutta racchiusa nei pochi momenti celebrati nell'aula consiliare: trascorsa l'ora di tolleranza prevista dal regolamento comunale, l'opposizione è entrata in aula per invitare il presidente del consiglio a procedere all'appello e verificare la validità della seduta. Basta poco però al presidente Lupoli per rendersi conto che in aula ci sono solo i consiglieri del Fli e Raffaele Lorusso.
Parte la chiamata: "Consiglieri in aula".
Il campanello suona. Prima, seconda e terza volta. Arrivano Giovanni Carbone, Giuseppe Cataldi, Pino Dipalma. Troppo pochi.
Il trillo intanto diventa isterico e l'opposizione incalza invitando il segretario generale a procede all'appello. Il sindaco tenta invano di prendere tempo e invita alla calma mentre continua ad armeggiare con il suo cellulare. Alle 10,45 parte l'appello: 10 presenti. Il presidente del consiglio vistosamente infastidito prende atto e conferma "la seduta non è valida. Invierò agli assenti una nuova convocazione per il 27 dicembre".
Dai banchi della maggioranza qualcuno sbotta: " E' assurdo, facciamo queste figure per colpa dei ritardatari?". In realtà, a parte Leonardo Mandolino che arriva pochi minuti dopo e che il sindaco saluta con un'occhiataccia di fuoco, tutti gli altri consiglieri sono assenti. Tra i banchi del Pd manca il capogruppo Sante Giordano, all'estero per questioni personali. Assenti anche Giovanni De Pascale, Michele Tedesco e soprattutto i due consiglieri dell'Udc Michele Lamuraglia e Vito Mazzarella che secondo le ultime news di radio politica sarebbero in rotta non solo con la maggioranza ma anche con il loro stesso capogruppo Giovanni Carbone.
Intanto passano i minuti e i corridoi al primo piano del municipio si fanno sempre più affollati. Il sindaco minimizza, ostentando serenità: " Purtroppo qualcuno ha fatto tardi ma davvero non ci sono problemi. Oggi avremmo dovuto celebrare regolamentante il consiglio comunale e approvare tutti i punti in calendario. Purtroppo qualcuno non ha sentito la sveglia" chiosa il primo cittadino guardando dritto in direzione di Leonardo Mandolino.
Di li a poco i consiglieri di maggioranza rimasti a palazzo si riuniscono nell'ufficio di presidenza da dove provengono urla e parole di disappunto. Nella sala difronte altri consiglieri, quelli di opposizione, riuniti anche loro in gran consiglio ne approfittano per scrivere al sindaco ciò che non sono riusciti a dirgli in consiglio comunale: " Assistiamo all'ennesima figuraccia di questa amministrazione. Eppure all'ordine del giorno erano iscritti punti importanti per la città". Il Consiglio, infatti, era chiamato a discutere le osservazioni al Piano paesaggistico territoriale, ad eleggere il nuovo Cda della Fondazione Santomasi e all'approvazione definitiva della delibera per risolvere definitivamente la vicenda delle Case Bianche oltre alla modifica del regolamento edilizio per consentire l'apertura di botteghe nel centro storico.
"Valente e la sua maggioranza, invece, continuano a giocare senza avere un'idea chiara di città" scrivono i consiglieri di minoranza invocando le dimissioni del sindaco perché "sono mesi che questa maggioranza è in crisi, sono mesi che questa amministrazione ricorre i mal di pancia di molti suoi consiglieri, sono mesi che questo sindaco accontenta con il piccolo clientelismo i consiglieri con il mal di pancia".
Un sindaco "che invece di prendere atto del fallimento politico e amministrativo della sua scassata maggioranza continua a fare finta di nulla e a dare in pasto alla nostra comunità feste e festicciole, sagre e concertini"