Eventi
Presentato "Quasicomeneruda"
Il primo libro di poesie di Salvatore Digennaro
Gravina - sabato 28 settembre 2013
16.31
E' stato presentato ieri, nel suggestivo scenario della biblioteca Finya, il primo libro di poesie di Salvatore Digennaro: "Quasicomeneruda - Venti poesie d'amore e una canzone di disperanza".
L'autore ha vinto, con la sua silloge inedita, il prestigioso premio internazionale "13", organizzato dal centro di poesia contemporanea di Roma, il cui premio prevedeva la pubblicazione del libro che Salvatore Digennaro ha voluto presentare ieri nella sua città in occasione delle festività per il santo patrono.
L'incontro, moderato dal giornalista Onofrio Bruno, si è aperto con l'intervento del professor Giovanni Pacella, docente di lettere del poeta: "La natura di Salvatore è bizzarra, trasgressiva e anche un po' ribelle. Sono caratteristiche che vengono riportate tutte in questa raccolta", ha affermato il professore, "lo ritengo quasi un avanguardista, un neofuturista, per le espressioni molto forti, a volte violente, che inseriti nei componimenti potrebbero lasciare perplesso qualche lettore. Ma è questa la sua natura".
Ad illustare meglio il premio "13" Valentina Capogna, della casa editrice romana Giulio Perrone: "Si tratta di un concorso prestigioso che accoglie e ascolta le voci poetiche provenienti da più parti nel mondo", e sulla scelta del vincitore ha aggiunto, "Abbiamo premiato Salvatore perchè parla d'amore in un modo reale, cogliendone tutte le sfaccettature, sia di dolore che di gioia".
Gli interventi degli ospiti sono stati intervallati dalla recitazione di diverse poesie lette dagli attori Raffele Braia, Franco Ferrante e Giorgio Zuccaro.
"Questo ragazzo ha letto molto, è padrone della lingua, conosce molti strumenti linguistici, anche i più raffinati", ha detto in conclusione il poeta Rino Vendola, "ha studiato i poeti americani e quelli della beat generation. Si è fatto da sè. Solo dopo aver studiato si può fare il passo di far diventare i sentimenti un testo. Dalla sua esperienza umana, intensa, sboccia questo libro. Lui lo offre a noi affinchè questi testi possano camminare da soli e diventare patrimonio di tanti".
Dopo la presentazione, nella sala sottostante la biblioteca, i versi hanno preso musica: Salvatore Digennaro ha letto i suoi testi accompagnato dalla straordinaria chitarra di Tommaso Colafiglio.
L'autore ha vinto, con la sua silloge inedita, il prestigioso premio internazionale "13", organizzato dal centro di poesia contemporanea di Roma, il cui premio prevedeva la pubblicazione del libro che Salvatore Digennaro ha voluto presentare ieri nella sua città in occasione delle festività per il santo patrono.
L'incontro, moderato dal giornalista Onofrio Bruno, si è aperto con l'intervento del professor Giovanni Pacella, docente di lettere del poeta: "La natura di Salvatore è bizzarra, trasgressiva e anche un po' ribelle. Sono caratteristiche che vengono riportate tutte in questa raccolta", ha affermato il professore, "lo ritengo quasi un avanguardista, un neofuturista, per le espressioni molto forti, a volte violente, che inseriti nei componimenti potrebbero lasciare perplesso qualche lettore. Ma è questa la sua natura".
Ad illustare meglio il premio "13" Valentina Capogna, della casa editrice romana Giulio Perrone: "Si tratta di un concorso prestigioso che accoglie e ascolta le voci poetiche provenienti da più parti nel mondo", e sulla scelta del vincitore ha aggiunto, "Abbiamo premiato Salvatore perchè parla d'amore in un modo reale, cogliendone tutte le sfaccettature, sia di dolore che di gioia".
Gli interventi degli ospiti sono stati intervallati dalla recitazione di diverse poesie lette dagli attori Raffele Braia, Franco Ferrante e Giorgio Zuccaro.
"Questo ragazzo ha letto molto, è padrone della lingua, conosce molti strumenti linguistici, anche i più raffinati", ha detto in conclusione il poeta Rino Vendola, "ha studiato i poeti americani e quelli della beat generation. Si è fatto da sè. Solo dopo aver studiato si può fare il passo di far diventare i sentimenti un testo. Dalla sua esperienza umana, intensa, sboccia questo libro. Lui lo offre a noi affinchè questi testi possano camminare da soli e diventare patrimonio di tanti".
Dopo la presentazione, nella sala sottostante la biblioteca, i versi hanno preso musica: Salvatore Digennaro ha letto i suoi testi accompagnato dalla straordinaria chitarra di Tommaso Colafiglio.