Cronaca
Seu, i familiari del piccolo Davide rispondono al direttore Colasanto
Questa sera una fiaccolata per le strade di Gravina
Gravina - martedì 16 settembre 2014
12.07
"Egregio dottor Colasanto, se a morire fosse stato un suo nipote avrebbe mai sollecitato indagini sulle abitudini alimentari della sua famiglia?".
Sono parole cariche di amarezza quelle che la famiglia di Davide, il piccolo morto a 18 mesi per Seu dopo tre giorni di ricovero presso l'Ospedale della Murgia, rivolge al direttore generale della Asl Bari Domenico Colasanto.
Una risposta che arriva a seguito della nota ufficiale diramata dalla Direzione sanitaria secondo cui "la morte del piccolo Davide deriva da una intossicazione alimentare e che quindi saranno da verificare le abitudini alimentari della famiglia di Davide".
Parole che hanno ferito i familiari del piccolo i quali, nel criticare l'atteggiamento del direttore Colasanto, hanno inviato una risposta ufficiale indirizzandola anche al presidente delle Regione Puglia Nichi Vendola.
"Non si comprende – scrivono i familiari - come un tale accertamento possa aver rilevanza nella ricerca di responsabilità a carico di chi, per professione e vocazione, avrebbe dovuto dare al piccolo Davide le cure di cui abbisognava. Evidentemente, il dottor Colasanto non ha ben chiare quali siano le funzioni istituzionali dell'ente che rappresenta e, come lui, forse anche i sanitari che hanno tenuto in "cura" il piccolo Davide per tre giorni (dal sabato al lunedì sera) senza comprendere la gravità del problema" accusano oggi i familiari del piccolo che hanno presentato una denuncia contro le due strutture ospedaliere che hanno tenuto il cura il bambino.
"Direttore, noi non ci permettiamo di fare insinuazioni che sarebbero anche facili. Non sollecitiamo verifiche ed indagini perché il tutto esula dalle nostre competenze. I genitori, certamente, non si sottrarranno alle verifiche che, gli enti competenti vorranno eseguire sulle abitudini alimentari della loro famiglia. Ci permettiamo, soltanto, egregio direttore di sollecitarla al compimento di quelle attività necessarie, e di sua stretta competenza, a far luce su una triste vicende che oggi ha visto protagonista il nostro amato Davide, auspicando una indagine seria per verificare le responsabilità".
Responsabilità che saranno investigate e accertate dalla Procura di Bari a cui è giunta la denuncia dei genitori e che ha già iscritto nel registro degli indagati quattro persone tra cui due dottori dell'Ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove il piccolo è deceduto, un dottore dell'Ospedale della Murgia e un infermiere.
E per non dimenticare il piccolo Davide, i cui funerali sono stati celebrati sabato scorso, questa sera a partire dalle 19 è previsto in piazza Benedetto XIII il raduno dei familiari e di alcune mamme che si sono strette intorno alla famiglia del piccolo, che daranno il via ad una fiaccolata per chiedere che su questa vicenda si faccia immediata chiarezza.
Sono parole cariche di amarezza quelle che la famiglia di Davide, il piccolo morto a 18 mesi per Seu dopo tre giorni di ricovero presso l'Ospedale della Murgia, rivolge al direttore generale della Asl Bari Domenico Colasanto.
Una risposta che arriva a seguito della nota ufficiale diramata dalla Direzione sanitaria secondo cui "la morte del piccolo Davide deriva da una intossicazione alimentare e che quindi saranno da verificare le abitudini alimentari della famiglia di Davide".
Parole che hanno ferito i familiari del piccolo i quali, nel criticare l'atteggiamento del direttore Colasanto, hanno inviato una risposta ufficiale indirizzandola anche al presidente delle Regione Puglia Nichi Vendola.
"Non si comprende – scrivono i familiari - come un tale accertamento possa aver rilevanza nella ricerca di responsabilità a carico di chi, per professione e vocazione, avrebbe dovuto dare al piccolo Davide le cure di cui abbisognava. Evidentemente, il dottor Colasanto non ha ben chiare quali siano le funzioni istituzionali dell'ente che rappresenta e, come lui, forse anche i sanitari che hanno tenuto in "cura" il piccolo Davide per tre giorni (dal sabato al lunedì sera) senza comprendere la gravità del problema" accusano oggi i familiari del piccolo che hanno presentato una denuncia contro le due strutture ospedaliere che hanno tenuto il cura il bambino.
"Direttore, noi non ci permettiamo di fare insinuazioni che sarebbero anche facili. Non sollecitiamo verifiche ed indagini perché il tutto esula dalle nostre competenze. I genitori, certamente, non si sottrarranno alle verifiche che, gli enti competenti vorranno eseguire sulle abitudini alimentari della loro famiglia. Ci permettiamo, soltanto, egregio direttore di sollecitarla al compimento di quelle attività necessarie, e di sua stretta competenza, a far luce su una triste vicende che oggi ha visto protagonista il nostro amato Davide, auspicando una indagine seria per verificare le responsabilità".
Responsabilità che saranno investigate e accertate dalla Procura di Bari a cui è giunta la denuncia dei genitori e che ha già iscritto nel registro degli indagati quattro persone tra cui due dottori dell'Ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove il piccolo è deceduto, un dottore dell'Ospedale della Murgia e un infermiere.
E per non dimenticare il piccolo Davide, i cui funerali sono stati celebrati sabato scorso, questa sera a partire dalle 19 è previsto in piazza Benedetto XIII il raduno dei familiari e di alcune mamme che si sono strette intorno alla famiglia del piccolo, che daranno il via ad una fiaccolata per chiedere che su questa vicenda si faccia immediata chiarezza.