Palazzo di città
Syssitia: la parola all'assessore Marchetti
"Pensiamo ad un grande cantiere sociale ma basta polemiche". E si torna a parlare di Unesco.
Gravina - venerdì 7 giugno 2013
08.55
E' soddisfatta Laura Marchetti per il lavoro svolto dal laboratorio Syssitia.
La incontriamo a Palazzo di città in una di quella mattinate che sembrano non finire mai tra riunioni, incontri, documenti da rivedere e gente che aspetta. Sistemate le urgenze, l'assessore alla cultura ci riceve nella sala della giunta. Qui inizia a spiegare il nascente museo dell'acqua e della pietra. "Lunedì prossimo l'architetto Laureano consegnerà il progetto definitivo all'amministrazione comunale, progetto che sarà illustrato ala città durante un pubblico dibattito. Subito dopo partiranno le gare per l'affidamento dei primi lavori, per un costo complessivo di 320.000 euro, che serviranno alla realizzazione nella zona nord dell'area archeologica, dei percorsi naturalistici con strutture molto semplici e poco invasive per il paesaggio. Poi, i restanti 500.000 euro, che saranno spesi per l'area sud del costone, quella più antropizzata, dove bisognerà realizzare lavori di recupero e ripristino delle strutture: pensiamo di indire un concorso di idee. Sperando che la città mostri generosità, vorremmo realizzare lì un cantiere sociale dove lasciar gestire direttamente all'amministrazione comunale i fondi per far lavorare artigiani, geologi e archeologi specializzati. Potrebbe essere un grande progetto, magari attivando anche delle borse lavoro, però la comunità deve essere generosa perché se si torna a fare polemica e a sparare a zero sulle persone, allora facciamo le gare e affidiamo alle aziende i lavori".
Consegnati i progetti, e partiti i lavori, quale è il destino del laboratorio Syssitia e dei professionisti che hanno lavorato in queste settimane?
"In realtà stiamo pensando di trasformare il museo dell'acqua e della pietra in un ecomuseo. L'iter per questo riconoscimento è già partito, ma ora occorre riempire l'ecomuseo di opere immateriali. Occorre quindi che i ragazzi impegnati in questi giorni, in maniera assolutamente gratuita, continuino a lavorare per raccogliere storie, narrazioni, recuperare documenti, catalogare il patrimonio culturale della città. Ma tocca a loro decidere se vogliono continuare ad essere generosi mettendosi a disposizione della città".
A proposito di coinvolgimento della città: in qualità di assessore alla cultura, non le sembrano un po' pochi una trentina di giovani per un paese che vanta 40.000 abitanti?
"Noi abbiamo fatto tutto il possibile per coinvolgere il maggior numero di persone: dagli annunci pubblicitari agli articoli sugli organi di informazione, abbiamo attivato tutti i canali a nostra disposizione, compreso facebook. E comunque davvero tanta gente, giovani ma anche anziani, si è avvicinata al nostro laboratorio, arricchendolo di idee. Poi ai ragazzi che hanno lavorato con noi è stata data la grande possibilità di progettare in un posto, quale il teatro Mastrogiacomo, che è praticamente un gioiello del nostro paese, lavorando accanto a con uno dei più grandi architetti italiani. Inoltre, visto che a margine di questa esperienza ci sarà una pubblicazione scientifica, per tutti coloro che hanno partecipato è stata una grande possibilità per la loro carriera professionale".
E proprio per tutte le ragioni sin qui esposte, anche in qualità di assessore all'istruzione, non le dispiace che i giovani gravinesi siano rimasti sostanzialmente indifferenti a questo cantiere?
"Sono ottimista. Gli altri si avvicineranno".
Al di là delle generosità dei professionisti, però, Syssitia è costata, stando agli atti ufficiali, 15.000 euro. Può spiegarci come sono stati spesi?
"Innanzitutto non sono 15.000, perché 5.000 euro sono serviti per coprire le spese della "Notte al Museo" dello scorso 24 marzo. Gli altri 10.000 euro sono stati spesi per l'organizzazione dei tre syssitia, tra spese di rappresentanza, pubblicità. E poi abbiamo dato un contributo agli operai che hanno portato in piazza le pietre, comperato fiori per gli ospiti. Insomma, spese per l'organizzazione".
E per il teatro Mastrogiacomo quanto avete speso?
"Nemmeno un centesimo. Sono rimasta sbalordita dalla disponibilità della famiglia Mastrogiacomo. Avevamo bisogno di un luogo grande dove montare i tavoli per la progettazione. Un luogo che però fosse al centro del paese per richiamare quanta più gente possibile. Speravamo di poter organizzare il laboratorio nella sala convegni del museo archeologico ma per problemi tecnici non è stato possibile sistemarsi lì e quindi abbiamo optato per il teatro".
Syssitia si è aperta, così come si è conclusa, con un'accesa polemica sull'affidamento dell'incarico all'architetto Pietro Laureano, indagato e poi beneficiato dalla prescrizione per il grande scandalo Sidin e la presunta truffa da 15 miliardi di lire. Ora che l'architetto ha quasi completato il suo lavoro vuole rendere nota la sua opinione in proposito?
"A rispondere a queste polemiche c'è la carriera stessa di Laureano, compresi gli ultimi due incarichi che ha avuto dal principe Carlo di Inghilterra e dal re del Marocco. Cosa altro si può dire di questo grande architetto? Certo, è rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria rispetto alla quale lui stesso ha proposto un pubblico dibattito per fare chiarezza. Inoltre si è battuto per avere l'assoluzione, ma i tempi del dibattimento non lo hanno consentito. E' giusto però ricordare che Laureano ha gestito l'ultima parte dei lavori con gli ultimi 4 miliardi proprio per realizzare il parco dell'acqua e della pietra da cui è nata l'idea stessa del museo. Lavori, opere e provvedimenti che sono ancora ben visibili".
Il telefono squilla, l'assessore è impaziente e fuori c'è gente che aspetta ma prima ci tiene a dare un'altra notizia: "Stiamo provando a ricandidare Gravina nell'Unesco attraverso l'allargamento del contesto della gravina di Matera. Non porteremo avanti la città, ma l'intero contesto delle gravine. E' bene ricordare, però, che il riconoscimento Unesco non serve solo a far lavorare di più le pizzerie, ma comporta responsabilità e rispetto degli impegni presi, a partire dalla conservazione della città e dell'intero paesaggio".
Un impegno da cui nessuno può sentirsi esonerato".
La incontriamo a Palazzo di città in una di quella mattinate che sembrano non finire mai tra riunioni, incontri, documenti da rivedere e gente che aspetta. Sistemate le urgenze, l'assessore alla cultura ci riceve nella sala della giunta. Qui inizia a spiegare il nascente museo dell'acqua e della pietra. "Lunedì prossimo l'architetto Laureano consegnerà il progetto definitivo all'amministrazione comunale, progetto che sarà illustrato ala città durante un pubblico dibattito. Subito dopo partiranno le gare per l'affidamento dei primi lavori, per un costo complessivo di 320.000 euro, che serviranno alla realizzazione nella zona nord dell'area archeologica, dei percorsi naturalistici con strutture molto semplici e poco invasive per il paesaggio. Poi, i restanti 500.000 euro, che saranno spesi per l'area sud del costone, quella più antropizzata, dove bisognerà realizzare lavori di recupero e ripristino delle strutture: pensiamo di indire un concorso di idee. Sperando che la città mostri generosità, vorremmo realizzare lì un cantiere sociale dove lasciar gestire direttamente all'amministrazione comunale i fondi per far lavorare artigiani, geologi e archeologi specializzati. Potrebbe essere un grande progetto, magari attivando anche delle borse lavoro, però la comunità deve essere generosa perché se si torna a fare polemica e a sparare a zero sulle persone, allora facciamo le gare e affidiamo alle aziende i lavori".
Consegnati i progetti, e partiti i lavori, quale è il destino del laboratorio Syssitia e dei professionisti che hanno lavorato in queste settimane?
"In realtà stiamo pensando di trasformare il museo dell'acqua e della pietra in un ecomuseo. L'iter per questo riconoscimento è già partito, ma ora occorre riempire l'ecomuseo di opere immateriali. Occorre quindi che i ragazzi impegnati in questi giorni, in maniera assolutamente gratuita, continuino a lavorare per raccogliere storie, narrazioni, recuperare documenti, catalogare il patrimonio culturale della città. Ma tocca a loro decidere se vogliono continuare ad essere generosi mettendosi a disposizione della città".
A proposito di coinvolgimento della città: in qualità di assessore alla cultura, non le sembrano un po' pochi una trentina di giovani per un paese che vanta 40.000 abitanti?
"Noi abbiamo fatto tutto il possibile per coinvolgere il maggior numero di persone: dagli annunci pubblicitari agli articoli sugli organi di informazione, abbiamo attivato tutti i canali a nostra disposizione, compreso facebook. E comunque davvero tanta gente, giovani ma anche anziani, si è avvicinata al nostro laboratorio, arricchendolo di idee. Poi ai ragazzi che hanno lavorato con noi è stata data la grande possibilità di progettare in un posto, quale il teatro Mastrogiacomo, che è praticamente un gioiello del nostro paese, lavorando accanto a con uno dei più grandi architetti italiani. Inoltre, visto che a margine di questa esperienza ci sarà una pubblicazione scientifica, per tutti coloro che hanno partecipato è stata una grande possibilità per la loro carriera professionale".
E proprio per tutte le ragioni sin qui esposte, anche in qualità di assessore all'istruzione, non le dispiace che i giovani gravinesi siano rimasti sostanzialmente indifferenti a questo cantiere?
"Sono ottimista. Gli altri si avvicineranno".
Al di là delle generosità dei professionisti, però, Syssitia è costata, stando agli atti ufficiali, 15.000 euro. Può spiegarci come sono stati spesi?
"Innanzitutto non sono 15.000, perché 5.000 euro sono serviti per coprire le spese della "Notte al Museo" dello scorso 24 marzo. Gli altri 10.000 euro sono stati spesi per l'organizzazione dei tre syssitia, tra spese di rappresentanza, pubblicità. E poi abbiamo dato un contributo agli operai che hanno portato in piazza le pietre, comperato fiori per gli ospiti. Insomma, spese per l'organizzazione".
E per il teatro Mastrogiacomo quanto avete speso?
"Nemmeno un centesimo. Sono rimasta sbalordita dalla disponibilità della famiglia Mastrogiacomo. Avevamo bisogno di un luogo grande dove montare i tavoli per la progettazione. Un luogo che però fosse al centro del paese per richiamare quanta più gente possibile. Speravamo di poter organizzare il laboratorio nella sala convegni del museo archeologico ma per problemi tecnici non è stato possibile sistemarsi lì e quindi abbiamo optato per il teatro".
Syssitia si è aperta, così come si è conclusa, con un'accesa polemica sull'affidamento dell'incarico all'architetto Pietro Laureano, indagato e poi beneficiato dalla prescrizione per il grande scandalo Sidin e la presunta truffa da 15 miliardi di lire. Ora che l'architetto ha quasi completato il suo lavoro vuole rendere nota la sua opinione in proposito?
"A rispondere a queste polemiche c'è la carriera stessa di Laureano, compresi gli ultimi due incarichi che ha avuto dal principe Carlo di Inghilterra e dal re del Marocco. Cosa altro si può dire di questo grande architetto? Certo, è rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria rispetto alla quale lui stesso ha proposto un pubblico dibattito per fare chiarezza. Inoltre si è battuto per avere l'assoluzione, ma i tempi del dibattimento non lo hanno consentito. E' giusto però ricordare che Laureano ha gestito l'ultima parte dei lavori con gli ultimi 4 miliardi proprio per realizzare il parco dell'acqua e della pietra da cui è nata l'idea stessa del museo. Lavori, opere e provvedimenti che sono ancora ben visibili".
Il telefono squilla, l'assessore è impaziente e fuori c'è gente che aspetta ma prima ci tiene a dare un'altra notizia: "Stiamo provando a ricandidare Gravina nell'Unesco attraverso l'allargamento del contesto della gravina di Matera. Non porteremo avanti la città, ma l'intero contesto delle gravine. E' bene ricordare, però, che il riconoscimento Unesco non serve solo a far lavorare di più le pizzerie, ma comporta responsabilità e rispetto degli impegni presi, a partire dalla conservazione della città e dell'intero paesaggio".
Un impegno da cui nessuno può sentirsi esonerato".