Lavoro e impresa

Michele Capone: “Gravina in Puglia – Venti anni di ritardi”

Nota del presidente dell’Asso.T.Im- Confartigianato Michele Capone

michele capone

Lettera aperta dell’Asso.T.Im – Confartigianato rivolta all’amministrazione comunale. Il presidente Michele Capone nella sua nota pone sul tavolo della discussione alcune riflessioni del mondo dell’imprenditoria locale, da consegnare alla politica. Ecco il contenuto della missiva.

 

Gentili Signori,

In questo momento di riflessione del mondo politico cittadino, in qualità di rappresentanti del mondo produttivo locale intendiamo offrire ulteriori elementi su cui riflettere per dare alla nostra comunità la possibilità di riscatto che si merita.

Noi IMprenditori chiediamo solo di avere le stesse opportunità che hanno i nostri colleghi di altre cittadine simili alla nostra.

Per questo vi confermiamo la nostra disponibilità a collaborarvi, sui seguiti strategici temi che a nostra modo di vedere sono la chiave di volta per uscire da questo pantano.

PRIMA DI TUTTO

  • Ci vorrebbe subito una visione complessiva da rendere pubblica per raccogliere tutti i suggerimenti possibili sull’attuazione di infrastrutture viarie e ferroviarie possibili e mai richieste con determinazione malgrado atti di Consiglio Comunale che impegnano il Sindaco in prima persona ad occuparsene e rendicontare lo stato di discussione. Ci riferiamo alla “PEDEMURGIANA”

strada a 4 corsie dalla Tarantina al Cavone e del proseguimento della tratta ferroviaria diretta via Picciano delle RFI da Matera La Martella a Gravina in Puglia per dare  al territorio stazioni nazionali. Non bisogna avere paura di cambiare la visione a metà mandato, se l’idea e buona, meglio cambiare ora che mai. Senza queste infrastrutture resteremo sempre periferici rispetto ad altri, oltre al fatto che la realizzazione di queste opere coinvolge decine di comuni e intere province come quella di Matera e BAT che sono, così come noi,  più bradanici e pre murgiani che baresi o murgiani.  Una visione sovracomunale e di interesse comune di molte altre comunità può dare maggiore possibilità di successo rispetto a progetti di solo interesse comunale.

Artigianato e PMI

  • Non è possibile che molti iMprenditori assegnatari dei suoli in zona PIP, malgrado i corposi investimenti effettuati, non siano ancora proprietari degli stessi pur avendo pagato gli oneri di urbanizzazione alla pari di chi  è proprietario dal principio, oneri che si sarebbero pure potuti non richiedere visto l’intervento in infrastrutture finanziato dalla Comuntà Europea e realizzato dal Consorzio della nostra  CONFARTIGIANATO negli anni 80. Immaginate quante altre imprese avremmo attratto dagli altri comuni se non si pagavano gli oneri di urbanizzazione e quindi quanto più ricca sarebbe stata la nostra città sotto l’aspetto economico e demografico. In questi anni abbiamo supportato la richiesta dei primi pionieri della zona PIP di Gravina che giustamente chiedevano il rimborso degli oneri versati. Si alzò ad arte un muro di gomma a danno di tutto il sistema produttivo locale, sistema produttivo che oggi sarebbe stato molto più ampio ed economicamente interessante.  
  • Dagli anni ’80 non c’è stata nessuna programmazione per un’altra area produttiva, né di una espansione, né della riqualificazione dell’area industriale di via Spinazzola, di conseguenza non abbiamo avuto un adeguato riconoscimento comeE.S. ( Zona Economica Speciale ), altro treno perso;
  • La Fiera di Gravina ancora ancorata all’ente Comune e senza una programmazione pluriennale e potenzialmente beneficiaria di fondi finanziari diretti da enti italiani e comunitari, ma anche di privati;
  • Abbiamo avviato un percorso da oltre 10 anni in merito alla valorizzazione di prodotti tipici agroalimentari e di artigianato artistico agropastorale di cui il sistema Confartigianato e punto di riferimento regionale, nazionale e internazionale. In questi ambiti non abbiamo contezza di cosa questa amministrazione intende fare e mi riferisco in particolar modo al “formaggio Pallone di Gravina” e al riconoscimento di “città della ceramica”;  

Turismo e Commercio

  • Non abbiamo ancora il U.C. Distretto Urbano del Commercio dopo tanti anni di opportunità economiche perse e di un luogo in cui i referenti delle associazioni di categoria si confrontano e fanno sintesi in maniera trasversale tra gli operatori per candidare progetti di valorizzazione del percorso DUC con fondi richiesti a diversi enti e gestiti direttamente. Tecnicamente si tratta di una cabina di regia che è di grande aiuto agli amministratori comunali che dovranno solo scegliere tra soluzioni ampiamente condivise dalla base imprenditoriale. Questo è un tema che seguiamo da 9 anni, periodo in cui abbiamo investito tempo e denaro per fare sturi e riunioni con altri colleghi e con il mondo del turismo e del commercio. Ad Ottobre 2022 ci è stato conferito dal Sindaco incarico a titolo gratuito per stilare il documento “Rinascita DUC 2022”.

Dopo i necessari incontri con tutti i soggetti associativi attivi su questi temi è stato consegnato il lavoro a novembre 2022 di cui non si è saputo più nulla.  

  • Abbiamo nuovi attrattori esclusivi, frutto dell’evoluzione del turismo, attrattori connessi a reti Europee di camminatori e turisti paesaggisti ed enogastronomici, come il cammino “Via dei Piloni e presunta Appia Antica”

che a metà percorso ha la Big Bench 126 della rete europea BBCP. E’ un percorso fluido, sempre aperto, sempre gratis e che valorizza le numerose sorgenti di acqua dal ponte acquedotto di Gravina in Puglia a fontana d’Ogna di Poggiorsini, valorizza gli esclusivi paesaggi delle dolci colline gravinesi colorate da un puzzler  di colori e riconosciute come unicum già dalla storica e valida enciclopedia Einaudi. Questo valorizza il nostro comparto enogastronomico dove la città del grano e del vino vanta attività esclusive in questo ambito   

Solo per questo a Gravina in Puglia arrivano decine di migliaia di persone che andrebbero coccolate e dirottate in città. Con  questi temi, cittadini gravinesi artisti  hanno vinto, dato visibilità alla nostra città e offerto supporto e opportunità alla Fondazione BBCP.

  • Anche i vulcanelli di Gravina andrebbero valorizzati per stimolare qualche Imprenditore a sviluppare un progetto termale.
  • Per la valorizzazione del Centro storico partiamo già dal proporvi un progetto univoco, a cominciare dall’asse orsiniano, che valorizzi l’artigianato locale a cominciare dalla sostituzione con contributo comunale delle seracinesche metalliche con portoni in legno e l’inserimento di particolari luminarie tipiche pugliesi prodotte anche queste da artigiani gravinesi, tutto a condizione che i locali vengano aperti o dati in fitto, chiaramente tutto concordato in seno al DUC;
  • Ci dispiace costatare che non c’e’ interesse a sviluppare i borghi rurali gravinesi di Dolcecanto e Murgetta che in diversi comuni limitrofi, borghi simili, sono invece diventati veri e propri quartieri a misura di bambini e con tutti i servizi per agglomerati edilizi residenziali ecologici e sostenibili, frutto della maestria artigiana edilizia dei luoghi;

Questi alcuni dei temi chiave per rilanciare la città che secondo noi passa dal rispondere alle esigenze di chi può investire senza sentirsi ingannati e con la prospettiva che un artigiano possa diventare industriale senza dovere scegliere su quale città vicina spostarsi per rispondere alla domanda anche internazionale di prodotti sempre più qualificati e costruiti in grande scala e con costi contenuti;

Non entriamo in piccole idee progetto discusse sui social e nei bar e non vogliamo invade campi che non sono di nostra competenza, ma serve una sintetica e qualificata classe dirigente, cosi detta “potere di secondo livello” che deve essere parallela alla classe dirigente politica con la quale confrontarsi pubblicamente e che da questa deve essere riconosciuta come autonoma e indipendente.  

E’ opportuno che gli amministratori comunali facciano sempre meno i segretari di partito evitando di perseguire il consenso invece che le competenze.

In questi ultimi 20 anni abbiamo perso molte imprese, molti commercianti all’ingrosso, molti centri di distribuzione e conseguentemente professionisti e dirigenti  che seguono i propri clienti, continuiamo ad avere un reddito pro capite medio tra i più bassi della provincia di Bari,  tutto questo perchè nessuno ha pianificato 20 anni fa quello che altri comuni hanno pianificato, cioè zone produttive e commerciali di livello superiore e degne di una città che ha  sempre svolto per 700 anni un ruolo di “Fiera” per il meridione d’Italia.

E NOI ORA, OLTRE A TENTARE DI RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO, STIAMO PIANIFICANDO QUALCOSA?

A noi non risulta. Auguri Gravina.

Il Presidente

Michele CAPONE