100 Anni di Dono. Dalla Grande Guerra ad Amatrice.
Il Comitato 10 Febbraio ad un concorso nazionale
domenica 28 maggio 2017
L'associazione Comitato 10 Febbraio, che da anni si spende su tutto il territorio nazionale per ricordare la Grande Guerra ed i suoi caduti, ha voluto incentrare per quest'anno le iniziative ed i preparativi per il Centenario del Primo Conflitto Mondiale sul territorio pugliese.
E' grazie al contributo dei ragazzi del Comitato 10 Febbraio provincia di Bari , che il monumento ai Caduti di Gravina in Puglia è stato inserito nell'elenco del progetto Monumenti Italiani della Grande Guerra in collaborazione con il Museo civico del risorgimento di Bologna e il Museo della Grande Guerra di Rovereto. Grazie alla documentazione raccolta, unitamente a materiale fotografico dell'associazione, siamo riusciti nell'intento di ricordare i nostri caduti e valorizzare l'intera città pubblicando sul portale del progetto la scheda informativa del nostro Monumento.
Inoltre grazie alla collaborazione con Emanuele Merlino vice-presidente del Comitato, è stato realizzato il progetto con il quale il Comitato parteciperà al concorso: "100 anni di dono. Dalla Grande Guerra ad Amatrice". Il progetto prevede la realizzazione di un cortometraggio all'interno del quale saranno ricordati anche alcuni caduti pugliesi e sarà dedicato allo spirito di sacrificio che spinge ad accorrere ovunque ci sia una tragedia: dai volontari che accorsero i terremotati della Marsica, agli angeli del fango fino alle associazioni di protezione civile per il terremoto di Amatrice.
Cento anni fa (102 in realtà) quando il terremoto della Marsica distrusse Avezzano ed i paesi intorno - parliamo di 30.000 morti in mezzora - quelli che poi combatterono la Grande Guerra e spesso non tornarono - tra loro, ad esempio, Nazario Sauro - partirono immediatamente per aiutare i pochi superstiti
Per vincere il concorso, che premierà il progetto più votato con un compenso di 15.000 euro, abbiamo bisogno del voto di tutti : è sufficiente collegarsi al sito op alla pagina facebook dedicati al concorso.
"Nel documentario racconteremo l'amor d'Italia. Racconteremo chi si è speso e ancor si spende per ricostruire ciò che è crollato. Racconteremo le storie di chi è italiano due volte: una volta perché qui è nato. Una volta perché ha deciso di donare se stesso alla sua terra. Alla sua Nazione. Alla sua Patria che, come ci ha insegnato Nazario Sauro, "è il plurale di Padre".
E poi il documentario lo trasmetteremo nelle scuole, nelle biblioteche, nelle piazze. Ovunque ci sia bisogno per ricordare che l'Italia, quella vera, è questa. Quella del coraggio, quella del dono, quella della comunità.
Il nostro inno si conclude con l'Italia chiamò".
E' grazie al contributo dei ragazzi del Comitato 10 Febbraio provincia di Bari , che il monumento ai Caduti di Gravina in Puglia è stato inserito nell'elenco del progetto Monumenti Italiani della Grande Guerra in collaborazione con il Museo civico del risorgimento di Bologna e il Museo della Grande Guerra di Rovereto. Grazie alla documentazione raccolta, unitamente a materiale fotografico dell'associazione, siamo riusciti nell'intento di ricordare i nostri caduti e valorizzare l'intera città pubblicando sul portale del progetto la scheda informativa del nostro Monumento.
Inoltre grazie alla collaborazione con Emanuele Merlino vice-presidente del Comitato, è stato realizzato il progetto con il quale il Comitato parteciperà al concorso: "100 anni di dono. Dalla Grande Guerra ad Amatrice". Il progetto prevede la realizzazione di un cortometraggio all'interno del quale saranno ricordati anche alcuni caduti pugliesi e sarà dedicato allo spirito di sacrificio che spinge ad accorrere ovunque ci sia una tragedia: dai volontari che accorsero i terremotati della Marsica, agli angeli del fango fino alle associazioni di protezione civile per il terremoto di Amatrice.
Cento anni fa (102 in realtà) quando il terremoto della Marsica distrusse Avezzano ed i paesi intorno - parliamo di 30.000 morti in mezzora - quelli che poi combatterono la Grande Guerra e spesso non tornarono - tra loro, ad esempio, Nazario Sauro - partirono immediatamente per aiutare i pochi superstiti
Per vincere il concorso, che premierà il progetto più votato con un compenso di 15.000 euro, abbiamo bisogno del voto di tutti : è sufficiente collegarsi al sito op alla pagina facebook dedicati al concorso.
"Nel documentario racconteremo l'amor d'Italia. Racconteremo chi si è speso e ancor si spende per ricostruire ciò che è crollato. Racconteremo le storie di chi è italiano due volte: una volta perché qui è nato. Una volta perché ha deciso di donare se stesso alla sua terra. Alla sua Nazione. Alla sua Patria che, come ci ha insegnato Nazario Sauro, "è il plurale di Padre".
E poi il documentario lo trasmetteremo nelle scuole, nelle biblioteche, nelle piazze. Ovunque ci sia bisogno per ricordare che l'Italia, quella vera, è questa. Quella del coraggio, quella del dono, quella della comunità.
Il nostro inno si conclude con l'Italia chiamò".