“25 dicembre”: ultima fatica di Davide Mangione
L’artista gravinese esce con il suo nuovo videoclip il 27 dicembre
giovedì 22 dicembre 2022
Martedì 27 dicembre sarà online il videoclip del brano "25 dicembre", una live session registrata negli studi della Fds Studios, Gravina.
Il brano, scritto e arrangiato da Davide Mangione, altro non è che una profonda riflessione sull'importanza e il significato di una celebrazione che non tutti vivono allo stesso modo. Il clima Natalizio di quest'anno è particolarmente contrassegnato da situazioni non troppo piacevoli come la guerra in Ucraina, la minaccia del nucleare, l'ombra del covid, che ancor non lascia la nostra vita, le vittime per le grandi proteste delle donne in Iran, ecc. Tuttavia, tutto questo non deve indurci a non sperare a migliorare e a migliorarci, ma deve insegnarci ad avere un punto di vista diverso, un sapersi immedesimare in una realtà differente, che non ha nulla a che fare con le incrostazioni consumistiche di cui rivestiamo il Natale.
Proprio con un punto di vista diverso, in questo brano si parla di una guerra, di un ragazzo che, probabilmente e consapevolmente nei suoi ultimi attimi di vita, nel giorno del 25 dicembre, scrive una lettera a sua madre, per chiedergli di come sta e per dirle che probabilmente non riuscirà a tornare da lei: "per un finale in cui io non tornerò". La visione drammatica di questa lettera/canzone serve a farci capire di come il giorno di Natale, mentre addobbiamo le nostre vite di realtà consumistiche senza dar peso e valore al raccoglimento dei nostri animi, del nostro saper sentire e aiutare il prossimo, ci sono realtà che nello stesso giorno vivono la caducità della vita, la lotta contro la morte, contro la fame e la miseria, contro la guerra e la paura di morire.
Un brano che porta a riflettere di come una semplice data come il 25 dicembre, ma con una importanza simbolica molto importate, porta con sé molteplici realtà differenti tra di loro. Con questo progetto si vuol dar profondità e valore al vero significato che porta con sé questa data del 25 dicembre, un raccoglimento del proprio essere, un saper amare e aver "pietas" per il prossimo, senza mai lasciar solo nessuno, senza mai lasciar una vita senza amore.
Nella live session sono intervenute ai cori Giusy Petrafesa e Grazia Lombardi. Live recording + mix di Giovanni Gramegna Filmmaking di Domenico Loguercio Testo e musica di Davide Mangione Backstage di Nicole Amendolara.
Il brano, scritto e arrangiato da Davide Mangione, altro non è che una profonda riflessione sull'importanza e il significato di una celebrazione che non tutti vivono allo stesso modo. Il clima Natalizio di quest'anno è particolarmente contrassegnato da situazioni non troppo piacevoli come la guerra in Ucraina, la minaccia del nucleare, l'ombra del covid, che ancor non lascia la nostra vita, le vittime per le grandi proteste delle donne in Iran, ecc. Tuttavia, tutto questo non deve indurci a non sperare a migliorare e a migliorarci, ma deve insegnarci ad avere un punto di vista diverso, un sapersi immedesimare in una realtà differente, che non ha nulla a che fare con le incrostazioni consumistiche di cui rivestiamo il Natale.
Proprio con un punto di vista diverso, in questo brano si parla di una guerra, di un ragazzo che, probabilmente e consapevolmente nei suoi ultimi attimi di vita, nel giorno del 25 dicembre, scrive una lettera a sua madre, per chiedergli di come sta e per dirle che probabilmente non riuscirà a tornare da lei: "per un finale in cui io non tornerò". La visione drammatica di questa lettera/canzone serve a farci capire di come il giorno di Natale, mentre addobbiamo le nostre vite di realtà consumistiche senza dar peso e valore al raccoglimento dei nostri animi, del nostro saper sentire e aiutare il prossimo, ci sono realtà che nello stesso giorno vivono la caducità della vita, la lotta contro la morte, contro la fame e la miseria, contro la guerra e la paura di morire.
Un brano che porta a riflettere di come una semplice data come il 25 dicembre, ma con una importanza simbolica molto importate, porta con sé molteplici realtà differenti tra di loro. Con questo progetto si vuol dar profondità e valore al vero significato che porta con sé questa data del 25 dicembre, un raccoglimento del proprio essere, un saper amare e aver "pietas" per il prossimo, senza mai lasciar solo nessuno, senza mai lasciar una vita senza amore.
Nella live session sono intervenute ai cori Giusy Petrafesa e Grazia Lombardi. Live recording + mix di Giovanni Gramegna Filmmaking di Domenico Loguercio Testo e musica di Davide Mangione Backstage di Nicole Amendolara.