70.000 euro a Comune per le emergenze. Ma Gravina non c’è

Un bando di Protezione Civile scatena le polemiche. Il finanziamento è destinato ai Centri operativi comunali.

lunedì 17 settembre 2012 19.05
A cura di Francesco Mastromatteo
Risale al maggio scorso l'emanazione da parte della Regione di un bando per finanziare interventi diretti al potenziamento dei servizi di protezione civile dei Comuni. Nove milioni di euro le risorse complessive stanziate per il progetti e per i Comuni pugliesi ammessi a partecipare alla selezione, con la possibilità per ciascuno di essi di beneficiare di una somma non superiore a 70.000 euro.

I finanziamenti, destinati alla realizzazione di interventi come la redazione e l'aggiornamento del piano comunale delle emergenze contro i rischi incombenti sul territorio e l'allestimento dei Centri operativi comunali (Coc) per la gestione territoriale delle emergenze, con priorità alle comunicazioni in banda VHF con tecnologia digitale da pianificare secondo le specifiche indicazioni fornite dalla Regione, consentono nello specifico l'acquisizione di automezzi e attrezzature per assicurare l'attività delle strutture operative comunali, la cui cronica mancanza è particolarmente avvertita in Comuni come Gravina, dove i volontari affiancano senza risorse adeguate l'opera del Nucleo Ambientale della Polizia Municipale, specialmente nella salvaguardia del bosco.

Il progetto presentato dal Municipio gravinese, però, pur essendo stato ammesso è risultato tra quelli non finanziabili a causa dello punteggio non sufficiente: 20,12 punti per un progetto che richiedeva 70.000 euro di finanziamento regionale senza nessun sostegno economico (a titolo di cofinanziamento) da parte dell'amministrazione comunale. Un finale decisamente diverso rispetto ad altri centri del comprensorio come Altamura, che ha visto finanziato il suo progetto da 75.000 euro di cui 5.000 di contributo comunale, e la piccola Poggiorsini, che ha presentato istanza per 49.000 euro di finanziamento a cui si aggiungono i 10.000 messi a disposizione dal Comune.

Con riferimento alla vicenda, i ben informati riferiscono delle polemiche subito insorte all'interno del Nucleo locale di Protezione Civile, colorati di vedute politiche differenti. La querelle però si inserirebbe più in generale nella mancanza di chiarezza sul ruolo del Nucleo, chiamato a gestire pure eventi non certo emergenziali come la logistica del Congresso eucaristico diocesano, anche se una circolare interna parla chiaro: è vietato alle associazioni di Protezione Civile lo svolgimento di attività diverse da quelle "volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a superare l'emergenza connessa agli eventi".