A.A.A. segretari di partito cercansi

I partiti tra incarichi doppi e commissariamenti. La situazione in città

venerdì 15 giugno 2012 16.36
A cura di Francesco Mastromatteo
Fermata la giostra elettorale e sistemati gli assetti istituzionali, per la politica gravinese urge probabilmente una stagione di congressi. I risultati delle urne infatti hanno avuto, infatti, l'effetto di proiettare in posti di governo alcuni responsabili di partito, provocando una mescolanza di ruoli che rende poco chiaro comprendere dove inizi quello dell'amministratore e dove finisca quello di dirigente politico, in una realtà dove la politica è sempre meno fatta nelle forme tradizionali di una radicata e continua militanza sul territorio, e sempre più in quelle estemporanee dei cartelli elettorali e delle liste personali.

Il caso più evidente è quello del Pd: il partito più suffragato dai gravinesi, infatti, vede il suo segretario Alesio Valente sedere sulla poltrona più importante di Palazzo di Città. Se, come si dice in questi casi, il primo cittadino è il sindaco di tutti, ne consegue la necessità di un rinnovo dei vertici, in un partito dove ancora pesano gli strascichi di una campagna elettorale anomala, combattuta da due pezzi del centrosinistra in rotta tra loro. Stessa situazione di doppio incarico in Fli, dove il coordinatore Lorenzo Carbone è diventato assessore ai lavori pubblici e allo sport, mentre ci si interroga sul futuro nazionale del Terzo Polo, dove, a livello locale, il movimento finiano è alleato all'Udc di Stefano Valente e all'Api di Evangelista.

Situazione ancora più complicata in casa del Pdl, partito mai veramente coagulatosi, caratterizzato da forti divisioni interne accentuate dalla pesante sconfitta elettorale, con il coordinatore "ufficioso e precario" (ipse dixit) Leo Vicino ormai dimissionario. Una crisi che riflette lo stato del partito a livello nazionale, dove le decisioni prese dai vertici potrebbero portare a uno scioglimento in un più vasto contenitore moderato.

A sinistra da registrare il caso di Sel, guidata da un coordinamento formato da dieci membri ma privo di un coordinatore o di un portavoce, e le acque molto agitate in casa dei cugini di Rifondazione comunista, dove permane il sostanziale commissariamento della sezione locale, ultimamente aggravato dall'ingresso in giunta, a titolo personale e contro le indicazioni dei vertici provinciali e regionali, dell'ex candidato sindaco Laura Marchetti. Nel limbo anche il Psi, la cui sezione locale è stata affidata nel periodo elettorale al commissario Ermanno Macchia, e nel movimento "La Puglia per Vendola", le cui redini sono state fin qui rette dal professore (e assessore) modugnese Lino Viola.