A Gravina aumenta il prezzo del Pane
Panificatori: "Colpa della crescita costi energetici"
lunedì 10 ottobre 2022
12.00
Brutta sorpresa questa mattina per i gravinesi che si sono recati nei panifici o nei supermercati della città per acquistare il pane. Nuovo aumento, infatti, per l'alimento principe della tavola, che subisce una maggiorazione di 40centesimi di euro al chilogrammo. Un aumento dovuto alla crescita dei costi di produzione e delle materie prime, si affrettano a giustificare i panificatori gravinesi, senza tener conto però che nella vicina Altamura il prezzo del pane è fermo a 3 euro la Kg.
Panificatori che però non ci stanno a ricevere la croce addosso per questo nuovo aumento, per loro del tutto legittimo. Tra loro c'è chi si è affidato ai social per manifestare tutto il proprio malcontento per una situazione che, se è pur vero che danneggia l'utente finale, li vede, loro malgrado, costretti a rivedere il prezzo del prodotto al compratore, per via dell'aumento dei costi diventati insostenibile. La legna è passata da 10 euro al quintale a 15 euro al quintale, un aumento del 50% per non parlare poi dell'aumento delle altre fonti di energia che sfiora il 300%. "Parlo a nome della categoria- sbotta sui social Luigi, uno dei panettieri storici della città di Gravina- se non trovano una soluzione dal governo centrale, noi panificatori saremo costretti a chiudere le nostre attività, perché le bollette sono veramente esagerate".
Insomma, una situazione che scontenta tutti, gli artigiani della panificazione e i compratori che questa mattina non mancavano di fare sentire le proprie lagnanze.
"I costi energetici aumentano anche per noi- ricorda una signora in fila alla cassa di uno dei supermarket cittadini- ma gli stipendi dei lavoratori dipendenti non vengono adeguati ai nuovi costi".
Una diminuzione del potere d'acquisto dovuto all'inflazione galoppante che, secondo gli esperti, non dovrebbe placarsi a breve.
Quello del pane non sarà l'unico aumento di generi di prima necessità che si trovano ordinariamente sui banchi dei prodotti alimentari. Secondo i ben informati, a breve, nonostante il sostanziale aumento delle scorse settimane, dovrebbe materializzarsi una nuova stangata del prezzo del latte, seguita da altri prodotti di uso quotidiano nelle cucine dei gravinesi.
Staremo a vedere, aspettando che si prendano provvedimenti per evitare un ulteriore impoverimento, soprattutto delle classi sociali più basse, già in grossa difficoltà.
Panificatori che però non ci stanno a ricevere la croce addosso per questo nuovo aumento, per loro del tutto legittimo. Tra loro c'è chi si è affidato ai social per manifestare tutto il proprio malcontento per una situazione che, se è pur vero che danneggia l'utente finale, li vede, loro malgrado, costretti a rivedere il prezzo del prodotto al compratore, per via dell'aumento dei costi diventati insostenibile. La legna è passata da 10 euro al quintale a 15 euro al quintale, un aumento del 50% per non parlare poi dell'aumento delle altre fonti di energia che sfiora il 300%. "Parlo a nome della categoria- sbotta sui social Luigi, uno dei panettieri storici della città di Gravina- se non trovano una soluzione dal governo centrale, noi panificatori saremo costretti a chiudere le nostre attività, perché le bollette sono veramente esagerate".
Insomma, una situazione che scontenta tutti, gli artigiani della panificazione e i compratori che questa mattina non mancavano di fare sentire le proprie lagnanze.
"I costi energetici aumentano anche per noi- ricorda una signora in fila alla cassa di uno dei supermarket cittadini- ma gli stipendi dei lavoratori dipendenti non vengono adeguati ai nuovi costi".
Una diminuzione del potere d'acquisto dovuto all'inflazione galoppante che, secondo gli esperti, non dovrebbe placarsi a breve.
Quello del pane non sarà l'unico aumento di generi di prima necessità che si trovano ordinariamente sui banchi dei prodotti alimentari. Secondo i ben informati, a breve, nonostante il sostanziale aumento delle scorse settimane, dovrebbe materializzarsi una nuova stangata del prezzo del latte, seguita da altri prodotti di uso quotidiano nelle cucine dei gravinesi.
Staremo a vedere, aspettando che si prendano provvedimenti per evitare un ulteriore impoverimento, soprattutto delle classi sociali più basse, già in grossa difficoltà.