A Gravina si parla di "Immigrazione, accoglienza e la società"

La Cooperativa di Accoglienza "San Sebastiano" celebra così la giornata mondiale del rifugiato

giovedì 23 giugno 2016 11.05
La fame, la miseria, le persecuzioni, le guerre, costringono quotidianamente milioni di persone ad abbandonare la propria casa e il proprio Paese, e ad affrontare il mare aperto su un barcone instabile e affollato, con la viva speranza di approdare su una costa di salvezza mentre davanti agli occhi la morte annega i compagni d'avventura nelle acque salate.

Ma per i superstiti anche sulla terraferma il futuro è incerto, augurandosi di ricevere asilo, accoglienza e un lavoro per guadagnare qualcosa e poter tornare a vivere. E' per dare loro la possibilità di iniziare da zero, che dal 2011 la Cooperativa di Accoglienza "San Sebastiano" di Gravina in Puglia, in collaborazione con la Protezione Civile e con la Prefettura di Bari, si prodiga per accoglierli temporaneamente presso la propria struttura, offrendo ospitalità e supporto ai rifugiati disagiati.

E in occasione della giornata mondiale del rifugiato, istituita nel 2000 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Venerdì 24 Giugno alle ore 19:00, presso il centro "La dolce età", in piazza Cavour 19, la Cooperativa "San Sebastiano" organizza una manifestazione sul tema "Immigrazione, accoglienza e la società", con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sui temi dell'asilo e dell'accoglienza dei rifugiati, portando sul tavolo informazione ed esperienze di vita. Alla manifestazione interverranno il Dott. Alesio Valente, sindaco di Gravina; S.E. Monsignor Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo della Diocesi di Acquaviva delle Fonti - Altamura - Gravina; il Dott. Mario Volpe, vice prefetto di Bari; l'Avv. Marco Lacarra, consigliere regionale Puglia; la Presidente della Cooperativa "San Sebastiano" Adele Raguso. Non mancherà nel corso dell'evento, un momento di riflessione in memoria del Comandante Peppino Donatiello.

Per guardare l'immigrazione da una prospettiva diversa, volta all'eliminazione del pregiudizio e ad una accettazione lontana dai luoghi comuni di tale fenomeno.