A Gravina vale più un pezzo di terra o la sicurezza dei suoi abitanti?
Preoccupazione in via Deledda. Un cittadino interroga l'Amministrazione
mercoledì 18 gennaio 2017
Quando inizieranno i lavori?
E' questo l'interrogativo che frulla costantemente nelle menti dei cittadini di via Deledda, di cui è Michele Saltarella a farsi portavoce, preoccupati per lo stato in cui si trova la collina adiacente le proprie abitazioni, il cui terreno, da anni, mostra sempre più segnali di cedimento.
Il progetto definitivo, redatto dal dirigente Michele Stasi, riguardante la regimentazione delle acque, la sistemazione del versante in frana e il risanamento dei canali calcarei, è stato approvato dalla Giunta lo scorso dicembre e trasmesso in Regione. Da allora, nessun'altra comunicazione.
"Noi abitanti di via Deledda - esordisce Saltarella - siamo stati abbandonati da un'Amministrazione che non è capace di dare inizio ai lavori per la messa in sicurezza di questa collina che ci sta, piano piano, franando in testa. Ma, si sa, che in questo paese è più importante un pezzo di terra che la sicurezza delle persone, infatti basta che qualche proprietario terriero si opponga all'esproprio per far scadere i termini del finanziamento regionale, giusto?" e, rivolgendosi direttamente al primo cittadino Alesio Valente, chiede pubblicamente: "perché non attua quanto è in suo potere in materia di sicurezza pubblica, che le permetterebbe di agire nell'immediato nella fattispecie ostacolazione da parte di privati? Perché in questo paese è più importante non essere espropriato un pezzo di terra che fare un opera pubblica, per lo più finanziata dalla Regione, per la sicurezza dei cittadini che vi abitano?".
Non solo per i cittadini, ma anche per le generazioni del domani, essendo ubicati ai piedi della collina il Liceo Scientifico "Giuseppe Tarantino" e l'ITE "Vittorio Bachelet".
All'amministrazione e al sindaco Valente il compito di dare una risposta concreta e specifica all'interrogativo lanciato dal nostro lettore, in merito alle prossime azioni che intende compiere per la risoluzione del problema critico e la tutela dell'incolumità pubblica.
E' questo l'interrogativo che frulla costantemente nelle menti dei cittadini di via Deledda, di cui è Michele Saltarella a farsi portavoce, preoccupati per lo stato in cui si trova la collina adiacente le proprie abitazioni, il cui terreno, da anni, mostra sempre più segnali di cedimento.
Il progetto definitivo, redatto dal dirigente Michele Stasi, riguardante la regimentazione delle acque, la sistemazione del versante in frana e il risanamento dei canali calcarei, è stato approvato dalla Giunta lo scorso dicembre e trasmesso in Regione. Da allora, nessun'altra comunicazione.
"Noi abitanti di via Deledda - esordisce Saltarella - siamo stati abbandonati da un'Amministrazione che non è capace di dare inizio ai lavori per la messa in sicurezza di questa collina che ci sta, piano piano, franando in testa. Ma, si sa, che in questo paese è più importante un pezzo di terra che la sicurezza delle persone, infatti basta che qualche proprietario terriero si opponga all'esproprio per far scadere i termini del finanziamento regionale, giusto?" e, rivolgendosi direttamente al primo cittadino Alesio Valente, chiede pubblicamente: "perché non attua quanto è in suo potere in materia di sicurezza pubblica, che le permetterebbe di agire nell'immediato nella fattispecie ostacolazione da parte di privati? Perché in questo paese è più importante non essere espropriato un pezzo di terra che fare un opera pubblica, per lo più finanziata dalla Regione, per la sicurezza dei cittadini che vi abitano?".
Non solo per i cittadini, ma anche per le generazioni del domani, essendo ubicati ai piedi della collina il Liceo Scientifico "Giuseppe Tarantino" e l'ITE "Vittorio Bachelet".
All'amministrazione e al sindaco Valente il compito di dare una risposta concreta e specifica all'interrogativo lanciato dal nostro lettore, in merito alle prossime azioni che intende compiere per la risoluzione del problema critico e la tutela dell'incolumità pubblica.