Accanto al Bastione Medievale nasce “SOTTERRANEA – I Misteri dell’Habitat Rupestre”
Un viaggio alla scoperta della Civiltà e Tradizione Contadina di Gravina in Puglia
sabato 28 aprile 2018
Sei mesi circa di lavori ininterrotti sono serviti per riportare alla luce un complesso ipogeo situato accanto al Bastione medievale, ed inaugurato nella mattinata di sabato 21 aprile 2018. Bastione che rappresenta l'ultima parte di cinta muraria ancora in piedi, che si erge maestosa ed imponente sul belvedere della gravina di Gravina in Puglia.
Al complesso si accede da Cavato San Marco ed è strutturato su tre livelli per una profondità di circa 15 metri sotto terra. Varcando la soglia, ha inizio una magica avventura tra le meravigliose volte naturali scavate nel banco tufaceo, alla scoperta dell'antica Civiltà e Tradizione Contadina, un tuffo nella storia per comprendere gli usi e le consuetudini di un tempo: a seconda delle caratteristiche di ciascuna delle stanze, si è risaliti all'originaria destinazione d'uso. La presenza ad esempio di un abbeveratoio nella prima stanza lascia intendere che quella fosse anticamente riservata agli animali, così come le cisterne adibite al riposo del vino o alla conservazione di grano o alimenti o ancora la stanza del forno (di epoca più recente).
Tutto il vasellame e l'attrezzatura agricola presenti all'interno degli ipogei non sono stati ritrovati in quei luoghi bensì sono stati gentilmente concessi dalla Pro Loco UNPLI di Gravina, per ricostruire l'atmosfera di allora, offrendo una esperienza sensoriale a 360°.
Lungo la scalinata che conduce dal primo al secondo piano sotterraneo, sono scolpite nel muro le sagome di due soldati con fucile e con un cappello a forma di croce tipico della Dalmazia (regione all'epoca molto importante e sotto il controllo Albanese), elemento da cui emerge l'incontro tra la cultura gravinese e albanese. Un legame rafforzato dall'unione, agli inizi del 1500, di un Orsini e la figlia dei Castriota Scanderbeg, il cui mausoleo è presente nella Chiesa di Santa Sofia, creando quindi un nuovo casale chiamato Casalnuovo.
Al secondo piano sotterraneo, nella roccia sono scolpiti invece una croce per la benedizione i luoghi, una donna con le braccia aperte e una figura simile ad una donna incinta o ad un bambino, mentre i segni di piccone sulle pareti sono dovuti all'estrazione del "sannitrio", una polverina che serviva per creare la polvere da sparo, poi commercializzata a Napoli e successivamente anche alla bombarderia di Gravina (in Via Garibaldi).
Nei giorni scorsi, in concomitanza con la Fiera di San Giorgio, presso il nuovissimo sito si è permesso ai visitatori e turisti di godere di questo spettacolo offerto dagli ipogei di "Sotterranea – I Misteri dell'Habitat Rupestre" con tanto di passeggiata sul Ponte Acquedotto e sul Pianoro di Madonna della Stella e di momento meditazione sulla terrazza belvedere del Bastione.
Uno scenario unico nel suo genere pensato per riscoprire le nostre antiche radici.
Al complesso si accede da Cavato San Marco ed è strutturato su tre livelli per una profondità di circa 15 metri sotto terra. Varcando la soglia, ha inizio una magica avventura tra le meravigliose volte naturali scavate nel banco tufaceo, alla scoperta dell'antica Civiltà e Tradizione Contadina, un tuffo nella storia per comprendere gli usi e le consuetudini di un tempo: a seconda delle caratteristiche di ciascuna delle stanze, si è risaliti all'originaria destinazione d'uso. La presenza ad esempio di un abbeveratoio nella prima stanza lascia intendere che quella fosse anticamente riservata agli animali, così come le cisterne adibite al riposo del vino o alla conservazione di grano o alimenti o ancora la stanza del forno (di epoca più recente).
Tutto il vasellame e l'attrezzatura agricola presenti all'interno degli ipogei non sono stati ritrovati in quei luoghi bensì sono stati gentilmente concessi dalla Pro Loco UNPLI di Gravina, per ricostruire l'atmosfera di allora, offrendo una esperienza sensoriale a 360°.
Lungo la scalinata che conduce dal primo al secondo piano sotterraneo, sono scolpite nel muro le sagome di due soldati con fucile e con un cappello a forma di croce tipico della Dalmazia (regione all'epoca molto importante e sotto il controllo Albanese), elemento da cui emerge l'incontro tra la cultura gravinese e albanese. Un legame rafforzato dall'unione, agli inizi del 1500, di un Orsini e la figlia dei Castriota Scanderbeg, il cui mausoleo è presente nella Chiesa di Santa Sofia, creando quindi un nuovo casale chiamato Casalnuovo.
Al secondo piano sotterraneo, nella roccia sono scolpiti invece una croce per la benedizione i luoghi, una donna con le braccia aperte e una figura simile ad una donna incinta o ad un bambino, mentre i segni di piccone sulle pareti sono dovuti all'estrazione del "sannitrio", una polverina che serviva per creare la polvere da sparo, poi commercializzata a Napoli e successivamente anche alla bombarderia di Gravina (in Via Garibaldi).
Nei giorni scorsi, in concomitanza con la Fiera di San Giorgio, presso il nuovissimo sito si è permesso ai visitatori e turisti di godere di questo spettacolo offerto dagli ipogei di "Sotterranea – I Misteri dell'Habitat Rupestre" con tanto di passeggiata sul Ponte Acquedotto e sul Pianoro di Madonna della Stella e di momento meditazione sulla terrazza belvedere del Bastione.
Uno scenario unico nel suo genere pensato per riscoprire le nostre antiche radici.