Acqua: Coldiretti Puglia, salta condotta a Gravina
Un centinaio di Mc in fumo e campagne allagate
giovedì 4 aprile 2024
9.04
Centinaia di metri cubi d'acqua stanno inondando le campagne a Gravina, a causa di una perdita enorme per la rottura di una condotta dell'acquedotto rurale di competenza del consorzio di bonifica Terra d'Apulia che porta l'acqua anche ad Altamura, un fiume d'acqua in fumo e ingenti danni ai campi proprio in periodo di semina. A dare l'allarme è Coldiretti Puglia per la falla nella condotta in Contrada Maricello a Gravina, nel Parco dell'Alta Muria a ridosso del Bosco Lamacasarda, per cui è necessario l'immediato intervento di ripristino, con la richiesta di un incontro urgente al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per definire con chiarezza i tempi e i modi con cui saranno avviate l'attività e la gestione del nuovo Consorzio Unico, le sue dotazioni e il suo indebitamento.
"Il caso di Gravina è emblematico di quanto sia vitale una stretta per la gestione dell'acqua e della bonifica in Puglia, a partire dallo stop alle cartelle pazze recapitate agli agricoltori, vessati da oneri ingiusti per lavori inesistenti e non eseguiti, con l'aggravante che tali risorse non sono collegate a progetti di futuro che è la prospettiva più devastante per chi fa impresa", denuncia Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che "lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale", conclude Piccioni.
Coldiretti Puglia ritiene urgente il cronoprogramma degli interventi, a partire dalla conclusione dell'iter del Piano Generale di Bonifica con la conseguente realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro, nonché ulteriori opere per l'approvvigionamento di acqua ad uso irriguo.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito innumerevoli danni per mancata manutenzione. La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d'acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l'incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
Con la siccità e l'aumento dei livelli del mare, la risalita del cuneo salino rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea la Coldiretti regionale – è più che preoccupante per l'economia agricola dell'intera regione. Tra l'altro, la Puglia è la regione d'Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull'agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – ricorda Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D'altro canto ogni anno va perso l'89% dell'acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – conclude Coldiretti Puglia - considerato che l'acqua non ce l'ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.
"Il caso di Gravina è emblematico di quanto sia vitale una stretta per la gestione dell'acqua e della bonifica in Puglia, a partire dallo stop alle cartelle pazze recapitate agli agricoltori, vessati da oneri ingiusti per lavori inesistenti e non eseguiti, con l'aggravante che tali risorse non sono collegate a progetti di futuro che è la prospettiva più devastante per chi fa impresa", denuncia Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che "lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale", conclude Piccioni.
Coldiretti Puglia ritiene urgente il cronoprogramma degli interventi, a partire dalla conclusione dell'iter del Piano Generale di Bonifica con la conseguente realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro, nonché ulteriori opere per l'approvvigionamento di acqua ad uso irriguo.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, subito innumerevoli danni per mancata manutenzione. La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d'acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l'incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
Con la siccità e l'aumento dei livelli del mare, la risalita del cuneo salino rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea la Coldiretti regionale – è più che preoccupante per l'economia agricola dell'intera regione. Tra l'altro, la Puglia è la regione d'Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull'agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – ricorda Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D'altro canto ogni anno va perso l'89% dell'acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – conclude Coldiretti Puglia - considerato che l'acqua non ce l'ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.