Aggressione al comandante Cicolecchia, unanime solidarietà
Interviene la Lega sulla vicenda del 35enne ghanese arrestato lunedì
giovedì 18 ottobre 2018
18.44
Ha destato molto clamore a Gravina il fatto di lunedì sera quando un ghanese di 35 anni è stato arrestato dalla Polizia locale e dai Carabinieri con le accuse di violenza sessuale, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Nei pressi dell'ufficio postale in via De Gasperi l'uomo prima ha palpeggiato una donna. Poi, dopo aver fatto perdere le sue tracce, è stato rintracciato dalle forze dell'ordine e ha risposto con violenza, ferendo il comandante della Polizia locale, maggiore Nicola Cicolecchia. Dopo le cure del caso al pronto soccorso dell'Ospedale della Murgia, a Cicolecchia sono stati refertati dieci giorni di prognosi. L'ufficiale ha ricevuto tanta solidarietà, non soltanto dal sindaco Alesio Valente, anche da tantissimi cittadini e colleghi.
Fatti i debiti accertamenti, risulta che l'uomo arrestato era da pochi giorni a Gravina. Non è regolare sul territorio italiano, non ha una fissa dimora e non è accolto presso centri di accoglienza. Prima di arrivare a Gravina, era a Crotone. Ha precedenti per resistenza a pubblico ufficiale.
Sul caso è intervenuta la Lega che in un comunicato annuncia: "La Lega si batterà nell'immediato per la tolleranza zero e per controlli a tappeto interforze anche a Gravina, come già accaduto ad Altamura".
"Alle forze dell'ordine ed al comandante va la mia solidarietà piena e totale - ha scritto il deputato Rossano Sasso - appena terminati i lavori parlamentari mi recherò a Gravina per portare la mia solidarietà a chi indossa la divisa e, come nel caso della vicina Altamura, chiederò immediatamente al Prefetto ed al Questore di attenzionare maggiormente questo territorio. Occorre immediatamente attuare la tolleranza zero e controlli interforze a tappeto anche a Gravina, come accaduto ad Altamura".
Sui fatti interviene anche la deputata Anna Rita Tateo, deputata della Lega: "Siamo stanche di essere costantemente molestate, assediate e umiliate da gente che dimostra di avere il disprezzo più totale nei confronti di noi donne. Siamo continuamente in pericolo, non siamo più libere nemmeno in pieno giorno, nemmeno in compagnia delle nostre madri e dei nostri figli di poter fare una passeggiata, senza che personaggi di cui non conosciamo assolutamente nulla, mettano a repentaglio la nostra incolumità fisica e la nostra dignità".
Nei pressi dell'ufficio postale in via De Gasperi l'uomo prima ha palpeggiato una donna. Poi, dopo aver fatto perdere le sue tracce, è stato rintracciato dalle forze dell'ordine e ha risposto con violenza, ferendo il comandante della Polizia locale, maggiore Nicola Cicolecchia. Dopo le cure del caso al pronto soccorso dell'Ospedale della Murgia, a Cicolecchia sono stati refertati dieci giorni di prognosi. L'ufficiale ha ricevuto tanta solidarietà, non soltanto dal sindaco Alesio Valente, anche da tantissimi cittadini e colleghi.
Fatti i debiti accertamenti, risulta che l'uomo arrestato era da pochi giorni a Gravina. Non è regolare sul territorio italiano, non ha una fissa dimora e non è accolto presso centri di accoglienza. Prima di arrivare a Gravina, era a Crotone. Ha precedenti per resistenza a pubblico ufficiale.
Sul caso è intervenuta la Lega che in un comunicato annuncia: "La Lega si batterà nell'immediato per la tolleranza zero e per controlli a tappeto interforze anche a Gravina, come già accaduto ad Altamura".
"Alle forze dell'ordine ed al comandante va la mia solidarietà piena e totale - ha scritto il deputato Rossano Sasso - appena terminati i lavori parlamentari mi recherò a Gravina per portare la mia solidarietà a chi indossa la divisa e, come nel caso della vicina Altamura, chiederò immediatamente al Prefetto ed al Questore di attenzionare maggiormente questo territorio. Occorre immediatamente attuare la tolleranza zero e controlli interforze a tappeto anche a Gravina, come accaduto ad Altamura".
Sui fatti interviene anche la deputata Anna Rita Tateo, deputata della Lega: "Siamo stanche di essere costantemente molestate, assediate e umiliate da gente che dimostra di avere il disprezzo più totale nei confronti di noi donne. Siamo continuamente in pericolo, non siamo più libere nemmeno in pieno giorno, nemmeno in compagnia delle nostre madri e dei nostri figli di poter fare una passeggiata, senza che personaggi di cui non conosciamo assolutamente nulla, mettano a repentaglio la nostra incolumità fisica e la nostra dignità".