Al Comune la villa confiscata al clan
L’immobile sarà utilizzato per finalità istituzionali e sociali
sabato 9 aprile 2016
Una villa nel cuore delle campagne gravinesi. Confiscata dallo Stato alla criminalità organizzata, è entrata a far parte del patrimonio del Comune di Gravina.
Il passaggio è stato formalizzato con decreto dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, che ha accolto l'istanza avanzata dall'amministrazione comunale. Lo scorso dicembre la giunta presieduta dal sindaco Alesio Valente aveva manifestato, con specifica delibera, il proprio interesse all'acquisizione del manufatto, costituito da due fabbricati realizzati in contrada Selva, per utilizzarlo per finalità istituzionali o sociali.
Nei giorni scorsi è arrivata la risposta, positiva, con l'atto di trasferimento del bene, che adesso potrà essere gestito dall'ente oppure, attraverso apposita convenzione, da associazioni, cooperative sociali, centri di recupero e cura di tossicodipendenti. In ogni caso, sempre e solo per scopi di utilità collettiva.
«Un segnale chiaro, inequivocabile, forte», commenta il primo cittadino gravinese. «E' la dimostrazione che anche a Gravina l'impegno per la legalità è in cima alle priorità della comunità e degli amministratori», sottolinea Valente, aggiungendo: «Un importante risultato è stato raggiunto. Adesso occorre proseguire con determinazione lungo la strada intrapresa e far sì che l'immobile passato nelle mani del Comune torni a vivere e ad essere esso stesso, specie sul piano simbolico, centro propulsore di legalità». Un obiettivo, conclude il sindaco, «da raggiungere con il coinvolgimento della società civile, in primis Libera, l'associazione "Sentieri della legalità" e l'associazione antiracket, con le quali abbiamo già portato a termine diverse iniziative. Continueremo su questa via, per costruire insieme, anche sul piano della passione civile, la Gravina che vogliamo».
Il passaggio è stato formalizzato con decreto dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, che ha accolto l'istanza avanzata dall'amministrazione comunale. Lo scorso dicembre la giunta presieduta dal sindaco Alesio Valente aveva manifestato, con specifica delibera, il proprio interesse all'acquisizione del manufatto, costituito da due fabbricati realizzati in contrada Selva, per utilizzarlo per finalità istituzionali o sociali.
Nei giorni scorsi è arrivata la risposta, positiva, con l'atto di trasferimento del bene, che adesso potrà essere gestito dall'ente oppure, attraverso apposita convenzione, da associazioni, cooperative sociali, centri di recupero e cura di tossicodipendenti. In ogni caso, sempre e solo per scopi di utilità collettiva.
«Un segnale chiaro, inequivocabile, forte», commenta il primo cittadino gravinese. «E' la dimostrazione che anche a Gravina l'impegno per la legalità è in cima alle priorità della comunità e degli amministratori», sottolinea Valente, aggiungendo: «Un importante risultato è stato raggiunto. Adesso occorre proseguire con determinazione lungo la strada intrapresa e far sì che l'immobile passato nelle mani del Comune torni a vivere e ad essere esso stesso, specie sul piano simbolico, centro propulsore di legalità». Un obiettivo, conclude il sindaco, «da raggiungere con il coinvolgimento della società civile, in primis Libera, l'associazione "Sentieri della legalità" e l'associazione antiracket, con le quali abbiamo già portato a termine diverse iniziative. Continueremo su questa via, per costruire insieme, anche sul piano della passione civile, la Gravina che vogliamo».