Al via l'organizzazione della fiera di san Giorgio
La manifestazione in programma dal 20 al 25 aprile. Ma il Comune dimentica di chiedere il riconoscimento della Regione...
lunedì 11 febbraio 2013
08.55
719, ma non li dimostra.
Palazzo di città ha dato il via libera, nei giorni scorsi, all'organizzazione della tradizionale fiera, che quest'anno spegnerà la candelina numero 719. Per l'evento, che si svolgerà dal 20 al 25 aprile prossimi, la giunta guidata dal sindaco Alesio Valente ha deciso di individuare in un secondo momento il gruppo di lavoro e il responsabile del procedimento a cui sarà affidata l'organizzazione, oltre che stabilire l'impegno di spesa con il relativo quadro economico.
Dire "Fiera San Giorgio" a Gravina è come dire Festival di Sanremo per Rai 1. Un appuntamento che si ripete da anni (ovviamente la fiera è più attempata del festival della canzone italiana), certo sempre uguale a se stesso ma che nonostante tutto è capace di movimentare persone, investimenti e soprattutto soldi. Una manifestazione nata e studiata per essere una grande vetrina sulle realtà produttive gravinesi e dell'intero territorio pugliese. Non a caso, del resto, come ricorda la stessa delibera di giunta, "con determinazione n. 723 dell'01.07.2004 del dirigente del settore commercio della Regione Puglia, la manifestazione fieristica ha avuto il riconoscimento della qualifica di Fiera Regionale".
Peccato però che nonostante la qualifica ricevuta, la fiera non sia riuscita ancora a superare i confini cittadini. In effetti, Gravina non figura nel calendario annuale delle fiere regionali previste per l'anno 2013. Una dimenticanza della Regione? Non proprio, a quanto pare: il calendario, lo avevamo già scritto mesi fa in un vecchio articolo, è stato approvato nel luglio 2012 e tra le tante città pugliesi inserite nell'elenco il nome di Gravina non compare. Già allora avevamo contattato gli uffici regionali, i quali ci avevano spiegato che per essere inseriti nell'elenco annuale delle fiere e ottenere la qualifica di "Fiera Regionale" i comuni o gli enti proponenti devono inviare le loro richieste "entro il 30 giugno dell'anno precedente a quello di svolgimento della manifestazione fieristica", ricordava nel deliberato il vicepresidente della giunta regionale, Loredana Capone, precisando che "entro il successivo 30 settembre si conclude il processo di formazione del calendario". "Purtroppo – spiegavano dal Dipartimento delle attività produttive - alcuni paesi pensano che una volta ottenuta la qualifica regionale, la stessa spetti di diritto senza sapere che ogni anno bisogna inviare la documentazione agli uffici".
In pratica, almeno ufficialmente, in Regione nessuno sa niente della fiera gravinese. "In realtà - aggiungevano dal Dipartimento delle attività produttive - gli eventi non inseriti negli elenchi regionali e nazionali non dovrebbero nemmeno svolgersi, ma la Regione chiude un occhio solo perché il regolamento per le fiere non è ancora stato approvato in via definitiva".
Possibile che a Palazzo di città nessuno abbia ritenuto di porre rimedio alle sviste del passato?
Palazzo di città ha dato il via libera, nei giorni scorsi, all'organizzazione della tradizionale fiera, che quest'anno spegnerà la candelina numero 719. Per l'evento, che si svolgerà dal 20 al 25 aprile prossimi, la giunta guidata dal sindaco Alesio Valente ha deciso di individuare in un secondo momento il gruppo di lavoro e il responsabile del procedimento a cui sarà affidata l'organizzazione, oltre che stabilire l'impegno di spesa con il relativo quadro economico.
Dire "Fiera San Giorgio" a Gravina è come dire Festival di Sanremo per Rai 1. Un appuntamento che si ripete da anni (ovviamente la fiera è più attempata del festival della canzone italiana), certo sempre uguale a se stesso ma che nonostante tutto è capace di movimentare persone, investimenti e soprattutto soldi. Una manifestazione nata e studiata per essere una grande vetrina sulle realtà produttive gravinesi e dell'intero territorio pugliese. Non a caso, del resto, come ricorda la stessa delibera di giunta, "con determinazione n. 723 dell'01.07.2004 del dirigente del settore commercio della Regione Puglia, la manifestazione fieristica ha avuto il riconoscimento della qualifica di Fiera Regionale".
Peccato però che nonostante la qualifica ricevuta, la fiera non sia riuscita ancora a superare i confini cittadini. In effetti, Gravina non figura nel calendario annuale delle fiere regionali previste per l'anno 2013. Una dimenticanza della Regione? Non proprio, a quanto pare: il calendario, lo avevamo già scritto mesi fa in un vecchio articolo, è stato approvato nel luglio 2012 e tra le tante città pugliesi inserite nell'elenco il nome di Gravina non compare. Già allora avevamo contattato gli uffici regionali, i quali ci avevano spiegato che per essere inseriti nell'elenco annuale delle fiere e ottenere la qualifica di "Fiera Regionale" i comuni o gli enti proponenti devono inviare le loro richieste "entro il 30 giugno dell'anno precedente a quello di svolgimento della manifestazione fieristica", ricordava nel deliberato il vicepresidente della giunta regionale, Loredana Capone, precisando che "entro il successivo 30 settembre si conclude il processo di formazione del calendario". "Purtroppo – spiegavano dal Dipartimento delle attività produttive - alcuni paesi pensano che una volta ottenuta la qualifica regionale, la stessa spetti di diritto senza sapere che ogni anno bisogna inviare la documentazione agli uffici".
In pratica, almeno ufficialmente, in Regione nessuno sa niente della fiera gravinese. "In realtà - aggiungevano dal Dipartimento delle attività produttive - gli eventi non inseriti negli elenchi regionali e nazionali non dovrebbero nemmeno svolgersi, ma la Regione chiude un occhio solo perché il regolamento per le fiere non è ancora stato approvato in via definitiva".
Possibile che a Palazzo di città nessuno abbia ritenuto di porre rimedio alle sviste del passato?