Al via la 717esima fiera regionale di San Giorgio: spunti di riflessione

Una fiera regionale che ospita prodotti nazionali?. Chissà se sarà la fiera delle novità e delle occasioni...

giovedì 14 aprile 2011 11.07
A cura di Marina Dimattia
Giornate sfibranti per lo staff di organizzazione della fiera di San Giorgio, giornate senza fine quelle fortunatamente appena trascorse; una corsa contro il tempo, (dettata anche da un "ritardo politico"), mirata a mettere su l'evento espositivo più atteso da gravinesi e limitrofi. Una fiera che si sperava fosse completata nel suo processo di rivisitazione e ampliamento, ma come già presagito a suo tempo da qualche addetto ai lavori, nonostante dall'amministrazione continuassero a smentire, era chiaro che i lavori non sarebbero terminati per il mese di aprile ed il cantiere avrebbe fatto compagnia a visitatori ed espositori.
Ma, parola degli addetti, quel cantiere non solo non intralcerà la fruizione della fiera, ma non toglierà fascino all'appuntamento espositivo gravinese, avendo gli organizzatori predisposto una galleria di accesso alla fiera a partire proprio dall'ingresso secondario della stessa.
Anche quest'anno non mancherà la rievocazione storica, i convegni su turismo, commercio e futuro, non mancherà il Presidente della Provincia Schittulli, il mercato degli animali e speriamo non manchi neanche il gradimento da parte dei visitatori.

Numerosa la presenza degli espositori in fiera, domande in esubero di oltre 100 istanze, non è residuato alcuno spazio vacante né all'interno, né all'esterno. Espositori da tutta Italia con un'ampia gamma di articoli, dall'abbigliamento ai prodotti tipici alimentari, saranno presenti negli stand; a promuovere i rispettivi punti di forza, esercenti provenienti da Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Basilicata, Calabria, Sicilia, oltre che naturalmente dalla Puglia.
Qualche interrogativo a questo proposito: una fiera regionale che ospita prodotti nazionali? Certo, suona un po' come un ossimoro! La stranezza non tarda a farsi scorgere! 
Del resto non ci si può non chiedere se il ricorso ai prodotti "estranei", sia dettato proprio dal fatto che da Gravina e dintorni ci sia un certo snobismo nei confronti della fiera… E se insomma, dai paesi della Puglia, Gravina quindi inclusa, le richieste di presentare i propri prodotti in fiera fossero modeste, per non dire scarse, rispetto agli spazi fieristici a disposizione?
E se quindi, pur di non lasciare arterie vuote in quella megastruttura che Gravina si ritrova, gli organizzatori fossero "costretti" a dare spazio anche a paesi esterni alla regione Puglia?
Se così fosse le critiche sarebbero rivolte in un altro senso e non nei confronti degli organizzatori.
Diverso sarebbe il caso in cui gli espositori pugliesi e soprattutto gravinesi (essendo la fiera ubicata a Gravina) fossero tagliati fuori per via di una ospitalità rivolta all'esterno, una accoglienza che predilige la varietà alla regionalità.

Numerosi quindi gli interrogativi prima del tanto atteso taglio del nastro, chissà per esempio se sarà questa una fiera delle novità e delle occasioni…
A chi avrà la pazienza di attendere qualche ora e verificare, l'ardua sentenza!