Albero in via Tripoli: le radici smuovono il marciapiede
In prossimità, una cabina di gas metano desta preoccupazione nei residenti della zona
martedì 17 ottobre 2017
Si torna a parlare di alberi pericolanti. Dopo il cipresso di viale Martiri dei Saraceni, torna al centro dell'attenzione pubblica l'albero situato in via Tripoli, in corrispondenza del cancello d'ingresso dell'Ufficio del Giudice di Pace. Le radici dell'albero in questione - come si può notare dalla gallery in coda all'articolo - stanno smuovendo il terreno sempre di più, crepando il marciapiede e creando dei dislivelli nei quali si rischia di inciampare.
"Sono anni - ricorda l'assessore al Verde Urbano Felice Lafabiana - che il marciapiede è dissestato per via delle radici dell'albero in questione. Mi interfaccerò personalmente con l'assessore ai Lavori Pubblici affinché solleciti gli Uffici comunali competenti alla risoluzione del problema per evitare il rischio che qualcuno cada e si faccia male e per consentire il passaggio di passeggini e carrozzine per disabili. Consapevole però che probabilmente tra un paio di anni possa ripresentarsi nuovamente il disagio".
Con il sollevarsi delle mattonelle del marciapiede, si levano al contempo le preoccupazioni dei residenti della zona: è la presenza di una cabina di gas metano a suscitare il timore nei cittadini. Che le radici, espandendosi, possano far saltare tutti per aria?
"L'albero non rappresenta un pericolo, né tantomeno lo è la cabina di gas" rassicura l'assessore. Già lo scorso 27 marzo, la Redazione di GravinaLife aveva sollevato la questione all'attenzione dell'Amministrazione, la quale aveva assicurato un "Controllo a tappeto degli alberi presenti sul territorio comunale di Gravina" per constatare l'effettiva pericolosità degli arbusti segnalati. Controlli che, come conferma Lafabiana, sono stati correttamente eseguiti.
"Essendo gli alberi in questione tutelati dalla Regione e censiti dalla Comunità Europea, ai fini della tutela della specie del falco grillaio, il Comune - dichiara - non è autorizzato ad abbatterli a proprio piacimento". Infatti come avevamo già spiegato in precedenza, l'articolo 1, comma 3, al punto d) del Regolamento Regionale del 28 settembre 2005, n. 24, avente per oggetto "Misure di conservazione relative a specie prioritarie di importanza comunitaria di uccelli selvatici nidificanti nei centri edificati ricadenti in proposti Siti di importanza Comunitaria (pSIC) ed in Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.)", sancisce che "è vietato abbattere alberi e/o modificare aree verdi esistenti se non per necessità", ergo qualora si tratti di arbusti malati o che mettano a rischio l'incolumità pubblica. "Anche solo per tagliare un ramo dunque - prosegue Felice Lafabiana - occorre chiedere il parere di un esperto. Ad esprimersi in merito alla questione dell'albero di via Tripoli è stato un ornitologo di Lecce, secondo il quale l'arbusto non rappresenta un pericolo per la città".
Riguardo la cabina del gas, essendo stata installata successivamente alla piantumazione dell'albero, l'assessore scarica le responsabilità sulla ditta del gas, precisando che "se la cabina è stata installata in quel punto, evidentemente l'albero non rischia di causare danni né alla cabina né alla comunità; in ogni caso, spetta a loro controllare e verificare eventuali anomalie o rischi, qualora non abbiano già fatto le dovute valutazioni".
"Sono anni - ricorda l'assessore al Verde Urbano Felice Lafabiana - che il marciapiede è dissestato per via delle radici dell'albero in questione. Mi interfaccerò personalmente con l'assessore ai Lavori Pubblici affinché solleciti gli Uffici comunali competenti alla risoluzione del problema per evitare il rischio che qualcuno cada e si faccia male e per consentire il passaggio di passeggini e carrozzine per disabili. Consapevole però che probabilmente tra un paio di anni possa ripresentarsi nuovamente il disagio".
Con il sollevarsi delle mattonelle del marciapiede, si levano al contempo le preoccupazioni dei residenti della zona: è la presenza di una cabina di gas metano a suscitare il timore nei cittadini. Che le radici, espandendosi, possano far saltare tutti per aria?
"L'albero non rappresenta un pericolo, né tantomeno lo è la cabina di gas" rassicura l'assessore. Già lo scorso 27 marzo, la Redazione di GravinaLife aveva sollevato la questione all'attenzione dell'Amministrazione, la quale aveva assicurato un "Controllo a tappeto degli alberi presenti sul territorio comunale di Gravina" per constatare l'effettiva pericolosità degli arbusti segnalati. Controlli che, come conferma Lafabiana, sono stati correttamente eseguiti.
"Essendo gli alberi in questione tutelati dalla Regione e censiti dalla Comunità Europea, ai fini della tutela della specie del falco grillaio, il Comune - dichiara - non è autorizzato ad abbatterli a proprio piacimento". Infatti come avevamo già spiegato in precedenza, l'articolo 1, comma 3, al punto d) del Regolamento Regionale del 28 settembre 2005, n. 24, avente per oggetto "Misure di conservazione relative a specie prioritarie di importanza comunitaria di uccelli selvatici nidificanti nei centri edificati ricadenti in proposti Siti di importanza Comunitaria (pSIC) ed in Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.)", sancisce che "è vietato abbattere alberi e/o modificare aree verdi esistenti se non per necessità", ergo qualora si tratti di arbusti malati o che mettano a rischio l'incolumità pubblica. "Anche solo per tagliare un ramo dunque - prosegue Felice Lafabiana - occorre chiedere il parere di un esperto. Ad esprimersi in merito alla questione dell'albero di via Tripoli è stato un ornitologo di Lecce, secondo il quale l'arbusto non rappresenta un pericolo per la città".
Riguardo la cabina del gas, essendo stata installata successivamente alla piantumazione dell'albero, l'assessore scarica le responsabilità sulla ditta del gas, precisando che "se la cabina è stata installata in quel punto, evidentemente l'albero non rischia di causare danni né alla cabina né alla comunità; in ogni caso, spetta a loro controllare e verificare eventuali anomalie o rischi, qualora non abbiano già fatto le dovute valutazioni".