Ambiente e "politica della bellezza" secondo Articolo Uno
Un dibattito per discutere sui valori del disegno di legge regionale
sabato 25 gennaio 2020
15.53
Il disegno di legge sulla bellezza infliggerà un duro colpo ai devastatori del territorio. "La lotta ai detrattori della bellezza è iniziata" così Nino Benevento, coordinatore gravinese di Articolo Uno, ha introdotto l'incontro svoltosi alle officine culturali sulla politica della bellezza.
Un dibattito che ha inteso analizzare la legge regionale e discutere di tutela del paesaggio e dell'ambiente: "una delle priorità di Articolo Uno"- ha sottolineato Giuseppe Lapolla, responsabile provinciale ambiente e urbanistica di Articolo Uno, nella presentazione del convegno. Con la "bellezza" proposta come valore superiore a tutti gli altri approcci all'ambiente. Una bellezza, ha chiarito Lapolla, non solo estetica, ma anche di tipo ambientalista con un approccio sistemico.
Una legge che a Gravina può evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli come nel caso del Parco Archeologico, come i progetti sul Bosco o come da ultimo la questione Silos. La domanda di fondo rimane quella della conciliazione tra gli interessi privati e la pubblica utilità. Una domanda alla quale ha tentato di dare risposta Vito Antonacci. Secondo il segretario di Articolo Uno -Terra di Bari la soluzione è quella di rendere protagonista il cittadino delle scelte che riguardano il proprio territorio. "Perché solo occupandosi del bene comune e ridestando una coscienza partecipata sul tema che si può fare sintesi tra pubblico e privato: è compito della politica allora sollecitare tale partecipazione"- ha detto Antonacci.
Con questa legge si intende riqualificare i vuoti cittadini e si rivedrà probabilmente il piano casa, perché "parlare d bellezza significa parlare della vita quotidiana delle persone"- ha rimarcato il deputato Leu, Rossella Muroni.
Infatti, "se non si coinvolgono le comunità non si riuscirà mai ad avere una tutela consapevole ed efficace del territorio"- ha detto la deputata di Liberi e Uguali, che ha precisato come le rigenerazioni urbane devono necessariamente essere anche rigenerazioni sociali. Per questo, secondo la Muroni, la legge sulla Bellezza deve tenere davanti agli occhi ciò che si vuole tutelare, coniugando la rigenerazione con il lavoro e "la sinistra saprà cogliere questi temi sono se saprà rigenerarsi"- ha concluso la parlamentare.
Un dibattito che ha inteso analizzare la legge regionale e discutere di tutela del paesaggio e dell'ambiente: "una delle priorità di Articolo Uno"- ha sottolineato Giuseppe Lapolla, responsabile provinciale ambiente e urbanistica di Articolo Uno, nella presentazione del convegno. Con la "bellezza" proposta come valore superiore a tutti gli altri approcci all'ambiente. Una bellezza, ha chiarito Lapolla, non solo estetica, ma anche di tipo ambientalista con un approccio sistemico.
Una legge che a Gravina può evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli come nel caso del Parco Archeologico, come i progetti sul Bosco o come da ultimo la questione Silos. La domanda di fondo rimane quella della conciliazione tra gli interessi privati e la pubblica utilità. Una domanda alla quale ha tentato di dare risposta Vito Antonacci. Secondo il segretario di Articolo Uno -Terra di Bari la soluzione è quella di rendere protagonista il cittadino delle scelte che riguardano il proprio territorio. "Perché solo occupandosi del bene comune e ridestando una coscienza partecipata sul tema che si può fare sintesi tra pubblico e privato: è compito della politica allora sollecitare tale partecipazione"- ha detto Antonacci.
Con questa legge si intende riqualificare i vuoti cittadini e si rivedrà probabilmente il piano casa, perché "parlare d bellezza significa parlare della vita quotidiana delle persone"- ha rimarcato il deputato Leu, Rossella Muroni.
Infatti, "se non si coinvolgono le comunità non si riuscirà mai ad avere una tutela consapevole ed efficace del territorio"- ha detto la deputata di Liberi e Uguali, che ha precisato come le rigenerazioni urbane devono necessariamente essere anche rigenerazioni sociali. Per questo, secondo la Muroni, la legge sulla Bellezza deve tenere davanti agli occhi ciò che si vuole tutelare, coniugando la rigenerazione con il lavoro e "la sinistra saprà cogliere questi temi sono se saprà rigenerarsi"- ha concluso la parlamentare.