Anche l'Upc nell'occhio del ciclone

Diversi iscritti e dirigenti lasciano il partito contestando il segretario. "Gestione personalistica: voleva le dimissioni di Lafabiana".

domenica 13 gennaio 2013 09.00
A cura di Gianpaolo Iacobini
Una lettera alla segreteria nazionale, per ribadire vicinanza ideale al partito, ma pure per contestare l'operato del segretario-consigliere comunale Leonardo Mandolino. E per annunciare la salita volontaria sull'Aventino.

Nei giorni scorsi s'è squagliata come neve al sole Fli, uscita dalle urne come seconda forza della coalizione e nel giro di sei mesi rimasta senza nessuno dei quattro consiglieri eletti. Il ciclone s'è poi abbattuto sull'intera maggioranza, costretta a far di conto con nuovi equilibri. Adesso venti di tempesta sembrano aver preso a soffiare anche sull'Unione Popolare Cristiana. Il partito guidato a livello nazionale da Antonio Satta (nella foto: a sx, con Mandolino) è stato negli ultimi giorni al centro di un esodo imponente: hanno infatti lasciato l'ex consigliere comunale Michele Gismundo, Vito Raguso (noto alle cronache per essere presidente di Azione Cattolica), Oronzo Rifino (presidente cittadino di Confesercenti) e diversi iscritti, tra i quali tre candidati alle ultime amministrative, ovvero l'imprenditore Pietro Dipasquale, lo studente universitario Gianni Leone, l'operaio Gerardo Capezzera.

I motivi dell'abbandono trovano spiegazione in una missiva indirizzata ai vertici nazionali nella quale si censurano apertamente le scelte di Mandolino, consigliere comunale, segretario sezionale e leader provinciale dell'Upc. "Subito dopo il risultato elettorale - sostiene l'ala critica del partito - il segretario, con la sua ristretta cerchia di collaboratori, ha imposto le sue decisioni. Al punto che non poca fatica è costata la scelta del presidente Lafabiana quale assessore. E' seguito poi l'azzeramento della segreteria e delle cariche direttive, in barba alle regole statutarie ed al buon senso. A nulla è valso il tentativo di intraprendere un'azione unitaria in un momento di forte responsabilità politico-amministrativa, di serietà di intenti e di impegno per il bene comune". E quel che è peggio, si aggiunge, il tutto avrebbe avuto inizio e corso con un solo obiettivo: defenestrare l'assessore Lafabiana e imporre "assessori più graditi e più vicini alla persona del segretario, senza preoccuparsi della crisi che si sarebbe aperta a soli tre mesi dall'insediamento dell'amministrazione comunale".

Adesso che la crisi c'è, ed è scoppiata fragorosa, è probabile che prima o poi anche le questioni di casa Upc finiscano sul tavolo della coalizione, attualmente impegnata a dirimere la controversia coi tabacciani gravinesi. Della vicenda si starebbe occupando intanto il segretario nazionale Satta, che sulle rimostranze mosse dagli aventiniani avrebbe già avviato un fitto carteggio con Mandolino. Ma la frattura non sarebbe stata affatto ricomposta. E non è escluso che, prima o poi, le ripercussioni del divorzio possano ricadere anche sul Valente I...