Anche noi liberi di muoverci

Lazzari suona la sveglia alle istituzioni. Scoppia la polemica sulla Cattedrale.

venerdì 28 settembre 2012 15.40
A cura di Antonella Testini
Anche noi liberi di muoverci.

Mai titolo fu più azzeccato per un convegno. Nello specifico, quello organizzato dal Comitato per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Nella sala conferenze messa a disposizione dalla Fondazione Santomasi, Urbano Lazzari, presidente dal Caba, con il savoir-faire che lo contraddistingue chiede e propone progetti concreti per l'abbattimento della barriere architettoniche partendo dagli interventi in programma con il piano di rigenerazione urbana e i progetti Life Natura finalizzati alla realizzazione di percorsi naturalistici nel costone della Gravina. La serata scivola via leggera partendo dalle manifestazioni di solidarietà istituzionale da parte del consigliere provinciale Mimmo Romita e del consigliere regionale Michele Ventricelli che, in momenti diversi, promettono l'attenzione delle istituzioni verso i diversamente abili. Un impegno che viene meglio sintetizzato dal presidente della Fondazione Santomasi, Agostino Giglio: "Se davvero vogliamo garantire pari diritti a tutti, dobbiamo imparare per davvero cosa si intende per accoglienza". Dopo una breve relazione dell'ingegner Mimmo Misciagna, che offre un excursus normativo sui provvedimenti regionali in materia di disabilità, l'attenzione dei presenti, pochi per la verità, viene catturata dall'architetto Rodolfo Dalla Mora, presidente della SI.Di.Ma (Società Italiana dei Disability Manager) e dal dottor Nicola Lagreca che illustrano la figura professionale del disability manager, che alla pari di un funzionario censisce e fotografa la situazione esistente, al fine di riportarla all'attenzione degli organi competenti, per poi produrre un raccordo tra pianificazione e progettazione dei nuovi interventi atti ad eliminare ogni tipo di barriera, di cui la riqualificazione dell'esistente diviene parte integrante.

In una serata dedicata all'abbattimento delle barriere architettoniche, il discorso scivola anche sui fatti di più stringente attualità locale. Urbano Lazzari si commuove quando parla dell'abbattimento della rampa costruita per consentire l'accesso dei disabili alla Cattedrale: "Ieri ho pianto quando ho saputo che avevano abbattuto l'accesso per i disabili. Venerdì si riapre la Cattedrale e ancora una volta io e tanti altri miei amici non potremo vedere quel meraviglioso spettacolo". Il sindaco Alesio Valente e l'assessore Lorenzo Carbone, entrambi presenti all'incontro, riaffermano l'impegno dell'amministrazione, anche attraverso un contributo economico, per cercare una soluzione definitiva e consentire l'accesso a tutti i cittadini alla Chiesa Madre. Ma quando tutti sono ormai pronti ad andare a casa felici e contenti, il consigliere comunale Mimmo Cardascia, uno dei firmatari della petizione anti-rampa, riaccende la polemica: "Bisogna ripristinare la verità e dire che quella rampa non era brutta ma era semplicemente abusiva". E racconta di un incontro avvenuto alcuni giorni fa tra il sindaco Valente, don Nunzio Falcicchio, delegato della Diocesi e lo stesso Cardascia durante il quale sono stati esibiti i documenti che dimostrerebbero la proprietà comunale del suolo su cui la Diocesi aveva eretto la rampa. "Non era mia intenzione far rimuovere l'opera - continua Cardascia - ma le cose vanno fatte nel rispetto delle norme". La discussione si anima e dopo un botta e risposta tra il consigliere e l'architetto Anna Maria Lucarelli, direttore dei lavori di restauro della Cattedrale, si torna davvero tutti a casa con l'intenzione di bandire un concorso di idee per la realizzazione di un'opera che consenta l'ingresso dei disabili in Cattedrale.

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