Ancora cerotti per il ponte
Spuntano nuovi lavori urgenti per la messa in sicurezza del monumento. Ma non c'è traccia degli studi effettuati dall'Università della Basilicata.
venerdì 25 gennaio 2013
08.45
Altri 34.000 euro per il ponte.
In principio, ossia lo scorso settembre, dopo le segnalazioni dei cittadini, rimbalzate in giunta su iniziativa dell'allora assessore ai lavori pubblici Lorenzo Carbone, l'amministrazione comunale stanziava 27.000 euro per i lavori urgenti di messa in sicurezza e, contestualmente avviava "la procedura di gara ufficiosa per l'individuazione di una ditta a cui affidare l'esecuzione degli stessi". Quasi allo scadere del 2012, i lavori sono stati affidati alla "Nova Urbs" che in un primo intervento aveva installato dei supporti in ferro lì dove si erano staccati i tufi originari e disposto l'imbragatura con delle lastre di acciaio del pilone centrale che tante preoccupazione aveva dato all'amministrazione Divella dopo l'alluvione del 2011, tanto da costringere l'allora sindaco ad emettere un'ordinanza di divieto al passaggio anche pedonale del ponte.
Tuttavia, s'apprende adesso, di interventi se ne faranno già altri. Infatti con determina a firma del dirigente dell'ufficio tecnico Michele Stasi sono stati appaltati altri "lavori urgenti per la messa in sicurezza e salvaguardia del Ponte Acquedotto Madonna della Stella". In pratica, come si legge nell'atto dirigenziale, "in corso di esecuzione dei lavori il direttore dei lavori ha accertato l'esistenza di ulteriori lesioni al basamento della pila centrale mascherate e nascoste da arbusti e sterpaglie che compromettono la stabilità e sicurezza del Ponte, oltre al notevole ristagno d'acqua attorno all'unica pila posizionata al centro della linea di compluvio e scorrimento del canale della Gravina, con altezza del pelo libero di circa metri", tanto che lo stesso direttore dei lavori evidenziava "informalmente la necessità di ulteriore studio e verifica della situazione onde assicurare la migliore condizione di stabilità del ponte stesso".
Certo, resta il dubbio: perchè non pensarci prima? Possibile che nessuna indagine sia stata effettuata prima dell'inizio dei lavori? Di sicuro v'è che alla luce delle segnalazioni ricevute il sindaco Alesio Valente ha incaricato "informalmente il dirigente dell'area tecnica, sulla base di ulteriore quantificazione della spesa necessitante, a voler far completare l'intervento di messa in sicurezza alla Nova Urbs s.r.l. aggiudicataria della gara informale". E valutata l'entità delle opere da realizzare, così come confermato dallo stesso dirigente Stasi, si è provveduto a riaffidare i lavori alla medesima società per provvedere ad un ulteriore consolidamento del pilone centrale.
E l'università della Basilicata, a cui la precedente amministrazione nel maggio 2011 aveva affidato un incarico per studiare l'antico monumento e valutare gli interventi da effettuare, che cosa ne pensa?
In principio, ossia lo scorso settembre, dopo le segnalazioni dei cittadini, rimbalzate in giunta su iniziativa dell'allora assessore ai lavori pubblici Lorenzo Carbone, l'amministrazione comunale stanziava 27.000 euro per i lavori urgenti di messa in sicurezza e, contestualmente avviava "la procedura di gara ufficiosa per l'individuazione di una ditta a cui affidare l'esecuzione degli stessi". Quasi allo scadere del 2012, i lavori sono stati affidati alla "Nova Urbs" che in un primo intervento aveva installato dei supporti in ferro lì dove si erano staccati i tufi originari e disposto l'imbragatura con delle lastre di acciaio del pilone centrale che tante preoccupazione aveva dato all'amministrazione Divella dopo l'alluvione del 2011, tanto da costringere l'allora sindaco ad emettere un'ordinanza di divieto al passaggio anche pedonale del ponte.
Tuttavia, s'apprende adesso, di interventi se ne faranno già altri. Infatti con determina a firma del dirigente dell'ufficio tecnico Michele Stasi sono stati appaltati altri "lavori urgenti per la messa in sicurezza e salvaguardia del Ponte Acquedotto Madonna della Stella". In pratica, come si legge nell'atto dirigenziale, "in corso di esecuzione dei lavori il direttore dei lavori ha accertato l'esistenza di ulteriori lesioni al basamento della pila centrale mascherate e nascoste da arbusti e sterpaglie che compromettono la stabilità e sicurezza del Ponte, oltre al notevole ristagno d'acqua attorno all'unica pila posizionata al centro della linea di compluvio e scorrimento del canale della Gravina, con altezza del pelo libero di circa metri", tanto che lo stesso direttore dei lavori evidenziava "informalmente la necessità di ulteriore studio e verifica della situazione onde assicurare la migliore condizione di stabilità del ponte stesso".
Certo, resta il dubbio: perchè non pensarci prima? Possibile che nessuna indagine sia stata effettuata prima dell'inizio dei lavori? Di sicuro v'è che alla luce delle segnalazioni ricevute il sindaco Alesio Valente ha incaricato "informalmente il dirigente dell'area tecnica, sulla base di ulteriore quantificazione della spesa necessitante, a voler far completare l'intervento di messa in sicurezza alla Nova Urbs s.r.l. aggiudicataria della gara informale". E valutata l'entità delle opere da realizzare, così come confermato dallo stesso dirigente Stasi, si è provveduto a riaffidare i lavori alla medesima società per provvedere ad un ulteriore consolidamento del pilone centrale.
E l'università della Basilicata, a cui la precedente amministrazione nel maggio 2011 aveva affidato un incarico per studiare l'antico monumento e valutare gli interventi da effettuare, che cosa ne pensa?