Andrea Calabrese e la musica dal garage

Dj e producer gravinese dal respiro internazionale

mercoledì 5 maggio 2021 10.30
A cura di Angela Mazzotta
La musica non ha davvero confini: questo vale sia per chi ne fruisce da ogni angolo del globo, sia per chi ha le mani in pasta e la musica la fa. Non ci voleva certo una pandemia per confermarci che, grazie alla rete e all'assenza di barriere, possono nascere collaborazioni artistiche da remoto e progetti interessanti rivolti a un pubblico di appassionati e non solo. Tanto di più vero se si tratta di musica "suonata" dal pc. House, elettronica, techno: le vie del synth e dei suoni campionati sono infinite. Un esempio nostrano è Andrea Calabrese, dj e producer gravinese che, con il progetto Bress Underground e non solo, ha contatti e collaborazioni al di fuori dei confini nazionali. Questo gli permette di continuare a sperimentare con la musica anche in un periodo come questo di stop prolungato dei live e di tutti gli spettacoli dal vivo.

Gravinalife ha rivolto qualche domanda a Calabrese sulla sua attività e produzione musicale.

Il progetto "Bress Underground" ricorda per assonanza quello dell'artista Thom Yorke "From The Basement", musica dal garage. Il concetto è lo stesso?
L'aggettivo "Underground" indica la clandestinità del progetto e quindi sì, sostanzialmente il concetto è quello. Fare musica in un ripostiglio del garage convertito in "home studio" (letteralmente sotterraneo), produzioni artistiche senza punti di riferimento nel sistema, diffusione e distribuzione delle stesse in circuiti che non siano mainstream, il gusto musicale "antiradio nazionale" (concedimi il termine inventato), processi senza canoni, sono i punti principali che vanno a consolidare il mio progetto. Tutto reso straordinario da un pubblico di nicchia che decide di raggiungere questa cultura e non viceversa cosa che, ahimè, riescono a fare le major con la "cultura di massa", inculcando l'ascolto schematico di determinati artisti e generi musicali, soprattutto al giovane pubblico il quale non è a conoscenza delle molteplicità sonore sparse per il mondo.

È stato pubblicato da poco il pezzo "Is What I Breath ft Kieran Fowkes", sonorità dance e internazionali. Com'è nato e come si è sviluppato?
Questo brano è firmato con il mio vero nome Andrea Calabrese perché, come già hai saputo cogliere, presenta sonorità internazionali dunque indirizzato ad un pubblico più vasto. Ci sono due versioni (orginal mix) dalle sonorità "dance" synthpop e la "80's bress mix": nient'altro che una versione remixata e firmata Bress Underground con sonorità retrowave, praticamente ho remixato me stesso (soffro di bipolarismo musicale). È nato dall'esigenza di inserire una voce madrelingua inglese su una delle mie produzioni, il tutto si è sviluppato a distanza con scambi "cloud" suddivisi in tre macro-fasi: 1. Produzione base strumentale - 2. Testo + Voce - 3. Post-produzione.

Il brano è accompagnato da un bel visual video in stile videogame. Da chi è stato curato? L'obiettivo è immergersi nei colori del video con la musica?
Il video per la versione 80's non è "Official" ed è quasi a costo zero, è un mio collage di piccole clip visual di un'artista trovato per caso in rete che si fa chiamare "Visualdon", ha un portale dove mette a disposizione i suoi lavori dando la possibilità a chiunque di scaricare il materiale "100% Royalty Free", ognuno può sentirsi di libero di fare una donazione a piacimento supportando i suoi lavori. Il collage non è contestualmente legato al testo ma ha l'obbiettivo base di associare immagini ai suoni scelti, essendo anch'esse in stile retrowave ho ritrovato molto naturale affiancarle al brano in modo da portare l'ascoltatore e avvicinarlo il più possibile alla mia prospettiva, con conseguente interpretazione che spesso mi risulta difficile descrivere a parole.

La collaborazione con Fowkes ci conferma che la musica da remoto funziona ed è viva più che mai. È questa la nuova frontiera post covid?
Si la collaborazione con "Kieran Fowkes" (cantautore e musicista inglese) è una conferma che la musica da remoto esiste, è viva e abbastanza matura, a prescindere dal particolare periodo storico esisteva già da prima e continuerà ad esistere e a fortificarsi grazie alle tecnologie e alle reti web sempre più performanti che permettono dei veri e propri concerti live, completamente online con i vari musicisti a distanza.

Assenza di distanze geografiche e confini. Il segreto è non porsi limiti? Che mercato hanno i suoi lavori?
Il fatto di non porsi limiti credo sia alla base di ogni individuo in qualsiasi ambito artistico, anzi, è quasi un elemento chiave, come uscire dalla comfort zone e dagli schemi, la spontaneità e la sperimentazione; tutti elementi che permettono ai miei lavori (sotto diversi nomi) di lasciare impronte in ogni angolo del globo: dall'estremo oriente al nuovo continente, dalla fredda nord Europa al sud Africa (statistiche Spotify), con un discreto risultato sul mercato in crescita anno dopo anno.

A cosa sta lavorando adesso? Altre collaborazioni internazionali in vista?
Attualmente i lavori in corso sono tanti, internazionali, nazionali e locali. Releases di Bress Underground già programmate nei prossimi mesi su diverse etichette del circuito "elettronica underground" tra cui una argentina, una messicana, una berlinese, una pugliese ecc., piccoli EP di 2/4 tracce.
Produzioni aperte per alcuni cantautori come "arrangiatore" e "curatore di suoni" con l'ormai famoso team formato da me e due amici che non posso non citare: Michelangelo Angiulli e Michele Marrulli a cui tra l'altro devo molto! Essendo dei bravissimi musicisti m'insegnano molto, acquisisco conoscenze e modi di approccio alla musica non indifferenti.

"A mici" non è un errore di battitura ma un modo per introdurre i "Cast in Cool", un altro progetto di cui faccio parte e sempre all'attivo in background, due elementi e un solo genere: demenziale estremo, inediti senza peli sulla lingua, spesso con testi dialettali. Lavori in corso anche per i SUPERFRÌC, band gravinese che presumo ormai tutto il paese conosca, ci sono dentro dal 2018, alle sequenze, synth e cori. Presto nuovi brani. Infine, ma non per importanza, vi spoilero in via ufficiosa che è in arrivo il secondo album de "Il Guaio", trio gravinese in cui mi sono infiltrato di nascosto rendendolo quartetto. Presto sveleremo ulteriori dettagli, per rimanere nel gergo: Stay Tuned!
Andrea Calabrese -dj e producer