Annullamento appalto verde pubblico, soddisfazione Cgil

Importante il ruolo rivendicato dal sindacato nel sollevare la questione che ha portato all’annullamento

venerdì 7 marzo 2025
Dare a Cesare ciò che è di Cesare. La Cgil ha avuto un ruolo chiave nella revoca dell'appalto del Verde Pubblico da parte del Comune e questo va riconosciuto. Il sindacato, infatti, aveva sollevato le sue perplessità circa il monte ore dichiarato dalla Ipomagi, azienda vincitrice dell'appalto. L'organizzazione sindacale aveva evidenziato problemi di legittimità circa "le garanzie contrattuali previste dal bando di gara, inerente l'assunzione di tutto il personale già impegnato nel precedente appalto, le garanzie contrattuali in materia di riconoscimento salariale, di inquadramento, di orario di lavoro e natura del rapporto di lavoro, maturato con il precedente rapporto di lavoro, da parte del subentrante, formalizzate e contestate dalla CGIL".

In particolare la Cgil aveva rilevato "una discrasia tra il monte ore contrattuale annuo richiesto dalla Stazione Appaltante (20.280=2.028 per ogni dipendente) e il monte ore annuo offerto dall'aggiudicataria (14.346=1.434 per ogni dipendente), a discapito delle ore assegnate a ciascun operaio", riducendo 594 ore lavorative annue per ogni singolo operaio.
Una evidenza verificata dagli uffici che per tanto avevano considerato l'offerta della Ipomagi "non attendibile, non economicamente sostenibile e non rispondente alle previsioni del Capitolato Speciale d'Appalto ed agli atti di gara"; avviando così il processo di annullamento in autotutela.

Per il momento il servizio è espletato in regime di prorogatio dalla ditta Verdeidea, in attesa di un lungo contenzioso sul quale -assicurano dalla Cgil- si terrà alta l'attenzione.