Antenna GSM: comitato "no all'antenna", R.F.I. e Comune a colloquio
Tra una settimana notizie più precise
venerdì 9 dicembre 2011
16.31
Il braccio di ferro è tra il comitato "no all'antenna" creato dalla comunità parrocchiale del Santuario della Madonna delle Grazie e Trenitalia che vuole costruire una antenna gsm ritenuta necessaria per la sicurezza della circolazione dei treni sulla tratta Gioia del Colle – Rocchetta Sant'Antonio.
A svolgere le funzioni di mediatore è il Comune, pressato dall'uno e dall'altro contendente e, quindi, nella difficile posizione di dover fare scelte che potrebbero essere, secondo i casi, o impopolari o rischiose dal punto di vista giuridico. Così, dopo la sospensione dei lavoro, martedì scorso, a seguito della protesta di Vittorio Mastromatteo che si incatenò alla parte di antenna eretta, questa mattina il commissario prefettizio Ciro Trotta ha incontrato prima i rappresentanti delle ferrovie e poi quelli del comitato "no-antenna" per cercare un punto di incontro che accontenti entrambi gli attori protagonisti di questa vicenda.
La tesi dei "ferrovieri" è sempre la stessa: "la costruzione dell'antenna alta 33 metri è necessaria per la sicurezza dei treni e, quindi, deve essere installata nell'ambito dell'area della stazione ferroviaria oltre che la necessità di completare i lavori prima dell'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, in programma domenica 11; poi, dicono, dalla nostra parte abbiamo le decisioni della magistratura e, nello stesso tempo, assicurano che l'antenna è a bassa frequenza e, perciò, non c'è pericolo per la salute pubblica".
Queste considerazioni il commissario Trotta le ha rappresentate alla delegazione del comitato "no-antenna" che nel frattempo aveva tappezzato di manifesti il recinto di accesso al municipio. Com'era prevedibile, non sono ritenute sufficienti perché si possa dire che la presenza dell'antenna è necessaria. Un punto a favore del comitato popolare l'ha segnato l'ex assessore Luigi Serangelo che ha presentato un documento della Federazione italiana trasporti aderente alla Cisl che parla della dismissione a breve della tratta ferroviaria Gioia-Rocchetta.
A che serve, allora, l'antenna che si vuole installare a Gravina?, dicono i membri del comitato "no-antenna". Allora c'è dell'altro dietro questo "mostro" che oltretutto viene a deturpare la visuale di un monumento unico al mondo, l'originale facciata del seicentesco santuario della Madonna delle Grazie.
Per questo, dice don Giovanni Bruno, nel mese di giugno, il vescovo della diocesi, mons. Mario Paciello, chiese l'intervento della Soprintendenza ai beni architettonici, senza avere risposta. Ma il sub commissario Enza Macina ha letto un fax appena arrivato dal Soprintendente che annuncia l'avvio dell'iter per verificare la compatibilità dell'antenna con il patrimonio architettonico circostante.
Tempo una settimana e si saprà qualcosa di più preciso. I "no-antenna" nel frattempo chiedono che vengano sospesi i lavori, senza nessun indugio, visto che già l'ex sindaco Divella adottò un provvedimento del genere. Propose anche un sito diverso da quello scelto da Trenitalia, ma che i tecnici di Italferr, incaricati della costruzione dell'antenna, ritennero inadatto alle loro necessità.
A svolgere le funzioni di mediatore è il Comune, pressato dall'uno e dall'altro contendente e, quindi, nella difficile posizione di dover fare scelte che potrebbero essere, secondo i casi, o impopolari o rischiose dal punto di vista giuridico. Così, dopo la sospensione dei lavoro, martedì scorso, a seguito della protesta di Vittorio Mastromatteo che si incatenò alla parte di antenna eretta, questa mattina il commissario prefettizio Ciro Trotta ha incontrato prima i rappresentanti delle ferrovie e poi quelli del comitato "no-antenna" per cercare un punto di incontro che accontenti entrambi gli attori protagonisti di questa vicenda.
La tesi dei "ferrovieri" è sempre la stessa: "la costruzione dell'antenna alta 33 metri è necessaria per la sicurezza dei treni e, quindi, deve essere installata nell'ambito dell'area della stazione ferroviaria oltre che la necessità di completare i lavori prima dell'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, in programma domenica 11; poi, dicono, dalla nostra parte abbiamo le decisioni della magistratura e, nello stesso tempo, assicurano che l'antenna è a bassa frequenza e, perciò, non c'è pericolo per la salute pubblica".
Queste considerazioni il commissario Trotta le ha rappresentate alla delegazione del comitato "no-antenna" che nel frattempo aveva tappezzato di manifesti il recinto di accesso al municipio. Com'era prevedibile, non sono ritenute sufficienti perché si possa dire che la presenza dell'antenna è necessaria. Un punto a favore del comitato popolare l'ha segnato l'ex assessore Luigi Serangelo che ha presentato un documento della Federazione italiana trasporti aderente alla Cisl che parla della dismissione a breve della tratta ferroviaria Gioia-Rocchetta.
A che serve, allora, l'antenna che si vuole installare a Gravina?, dicono i membri del comitato "no-antenna". Allora c'è dell'altro dietro questo "mostro" che oltretutto viene a deturpare la visuale di un monumento unico al mondo, l'originale facciata del seicentesco santuario della Madonna delle Grazie.
Per questo, dice don Giovanni Bruno, nel mese di giugno, il vescovo della diocesi, mons. Mario Paciello, chiese l'intervento della Soprintendenza ai beni architettonici, senza avere risposta. Ma il sub commissario Enza Macina ha letto un fax appena arrivato dal Soprintendente che annuncia l'avvio dell'iter per verificare la compatibilità dell'antenna con il patrimonio architettonico circostante.
Tempo una settimana e si saprà qualcosa di più preciso. I "no-antenna" nel frattempo chiedono che vengano sospesi i lavori, senza nessun indugio, visto che già l'ex sindaco Divella adottò un provvedimento del genere. Propose anche un sito diverso da quello scelto da Trenitalia, ma che i tecnici di Italferr, incaricati della costruzione dell'antenna, ritennero inadatto alle loro necessità.