Antica Masseria, salta il progetto di riapertura della struttura

Arriva il no dell'Anbsc. Richiesto un incontro con il ministro Cancellieri.

venerdì 29 marzo 2013 09.25
A cura di Angela Colonna
Era solo un fuoco di paglia. Appena un mese fa le speranze degli ex dipendenti della "Antica Masseria dell'Alta Murgia" si erano riaccese. C'era un progetto pronto ad andare in porto: la riapertura della struttura, pensata sotto la gestione della costituenda cooperativa degli stessi dipendenti e con la supervisione dell'associazione provinciale antiracket molfettese. E invece non se ne fa più nulla. Arriva inaspettatamente il no da parte dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

A comunicarlo è il Prefetto di Bari in una missiva del 22 marzo indirizzata al sindaco di Altamura, Mario Stacca, nella quale si precisa che il progetto "non risulta aderente alle finalità di utilizzo dei beni immobili confiscati previste dalla normativa vigente". In calce, nella stessa lettera, si menziona la possibilità per il Comune di Altamura di presentare entro il 30 marzo un altro progetto di riutilizzo della struttura che abbia finalità sociali o istituzionali. Ed è aggiunta anche la possibilità della vendita.

"È impensabile che in pochi giorni si possa delineare un progetto", ha affermato il primo cittadino durante una conferenza stampa tenutasi ieri mattina alla quale hanno partecipato gli ex dipendenti. Perplessità e sgomento anche da parte di Renato De Scisciolo, presidente dell'associazione antiracket di Molfetta. Per tutta risposta, dopo la delucidazione per voce del Sindaco, di De Scisciolo e del consigliere regionale Giacinto Forte, sulla attuale situazione del complesso, dal Palazzo di città è partita una lettera al ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri; al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Antonio Laudati; al prefetto Mario Tafaro e all'Anbsc. Si richiede un immediato intervento e un incontro urgente con il ministro. L'intento è di andare fino in fondo alla questione per dare concrete risposte ai lavoratori e di comprendere meglio le ragioni del no che sbarra la strada ad una soluzione che sembrava a portata di mano.

E per gli ex dipendenti della struttura, intanto, si avvicina un'altra Pasqua amara. Senza lavoro, senza speranza.