Antica masseria snobbate le scuole gravinesi

Il sindaco Valente scrive al ministro Giannini: “Rivedere le decisoni”

sabato 17 gennaio 2015 10.59
Lui che ha fatto della prudenza e del politicamente corretto uno stile di vita, questa volta si è proprio arrabbiato.

Non è piaciuta al sindaco di Gravina la cerimonia per la riapertura dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia. O meglio l'intero progetto che ha visto tagliate fuori le scuole gravinesi, in modo particolare l'istituto tecnico "Bachelet" che ha tra i suoi indirizzi di studio quello turistico.
Presa carta e penna, Alesio Valente ha inviato una lettera al ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, presente giovedì alla cerimonia e inoltrata anche al ministro dell'interno Angelino Alfano per manifestare tutto il suo rammarico "nel constatare come, in una sorta di apartheid territoriale, il ministero ed il provveditorato abbiano ritenuto di coinvolgere nell'iniziativa scuole territorialmente distanti (oltre ad Altamura, quelle di Andria e Terlizzi) ma non l'Istituto di istruzione secondaria superiore "Vittorio Bachelet" (con indirizzo turistico) gravinese. Una scelta che fa a pugni con la logica e con i costanti richiami alla programmazione unitaria ed in senso territoriale, con i concetti di Area Vasta e pianificazione aggregata, pure costantemente richiamati proprio dal ministero dell'istruzione e da questi addotti a motivo – tra l'altro – dei costanti tagli a scuole ed indirizzi di studio un tempo presenti nelle nostre realtà territoriali, oggi accorpati altrove in nome del dimensionamento e della comune identità territoriale".

Scuole ma anche ex dipendenti della masseria che Valente menziona nella lettera.
"Plaudo alle buone intenzioni che animano l'iniziativa, senza tuttavia condividerne i contenuti nè le modalità con le quali si è pervenuti al risultato finale, impedito persino ad esprimerle personalmente queste considerazioni, dal momento che sebbene l'Antica Masseria della Murgia sia una struttura posta a poche decine di metri dal confine con Gravina in Puglia, nella quale hanno sempre trovato lavoro maestranze e professionisti gravinesi, da ultimo costretti a subire dalle articolazioni dello Stato l'onta del licenziamento, nessuno ha avvertito la sensibilità istituzionale di far in modo che anche i rappresentanti del Comune di Gravina fossero coinvolti non solo e non tanto nella manifestazione che Ella sta officiando, quanto piuttosto nella fase di redazione del progetto che dovrebbe segnare la rinascita del polo culinario".

Da ultimo "l'auspicio è che quanto programmato trovi piena attuazione. Resta il rammarico, tuttavia, per quanto accaduto e per le motivazioni esplicitate esprimo la mia vibrata, ferma, formale protesta, manifestando l'auspicio che il Suo ministero possa ravvedersi e riparare quanto prima gli errori commessi o, quanto meno, avallati".