“Aperto per restauro”
Due studenti a lavoro sul dipinto della Madonna Immacolata. La coppia all'opera nella chiesa del Purgatorio
mercoledì 25 luglio 2012
16.15
Di patrimonio artistico da restaurare e tutelare a Gravina ce n'è davvero tanto. Lo sanno bene Giuseppe Digennaro e Giovanna Lavenuta, due studenti gravinesi dell'Accademia delle Belle Arti di Lecce che dopo aver effettuato vari sopralluoghi nelle chiese gravinesi alla ricerca di un quadro da restaurare per la loro tesi di laurea, hanno scelto di lavorare sul dipinto della Madonna Immacolata, staccato per l'occasione da una delle pareti della chiesa del Purgatorio.
"Stiamo vivendo un'esperienza unica, in casa, in una location insolita, grazie alla piena disponibilità di don Michele Gramegna, presidente dell'Ente Sacro Monte dei Morti, uno degli enti ecclesiastici che sono sul territorio della Diocesi di Altamura - Gravina – Acquaviva nonché parroco della chiesa del Santissimo Crocifisso", commenta Lavenuta, aggiungendo: "Abbiamo girato tutte le chiese gravinesi per due anni. La scelta non è stata facile ma siamo contenti del risultato sia perché stiamo lavorando in casa che soprattutto perché stiamo lavorando in chiesa".
Digennaro aggiunge: "Tante sono state le difficoltà che abbiamo incontrato per poter lavorare su questo dipinto. Prima fra tutte: quella di carattere pratico, ovvero la possibilità concreta di lavorare a Gravina. Problema che abbiamo risolto con i sopralluoghi effettuati all'incirca ogni venti giorni da parte della nostra referente Rosanna L'Erede e attraverso la tecnologia comunicando via mail e via skipe con i nostri docenti" .
Gli studenti prevedono di terminare il loro lavoro a fine novembre, al massimo entro il 7 dicembre, per poter ricollocare nel suo altare all'interno della chiesa del Purgatorio il dipinto, facendone dono alla Madonna in occasione della sua festa, l'8 dicembre.
Un altro dei problemi venuto fuori da questa bella esperienza è legato al reperimento dei fondi per il restauro e la tutela delle opere d'arte gravinesi. Per il lavoro in corso, la Diocesi ha potuto finanziare soltanto un quarto della cifra necessaria, nel complesso pari a 1.000 euro. Di certo tanta sarà la visibilità che la Chiesa otterrà dal recupero del dipinto, da fare magari anche oggetto di mostre itineranti in Italia ed all'estero.
Al momento, comunque, i due restauratori stanno cercando di reperire fondi con offerte gratuite da parte di chi fa loro visita mentre lavorano in chiesa.
"Stiamo vivendo un'esperienza unica, in casa, in una location insolita, grazie alla piena disponibilità di don Michele Gramegna, presidente dell'Ente Sacro Monte dei Morti, uno degli enti ecclesiastici che sono sul territorio della Diocesi di Altamura - Gravina – Acquaviva nonché parroco della chiesa del Santissimo Crocifisso", commenta Lavenuta, aggiungendo: "Abbiamo girato tutte le chiese gravinesi per due anni. La scelta non è stata facile ma siamo contenti del risultato sia perché stiamo lavorando in casa che soprattutto perché stiamo lavorando in chiesa".
Digennaro aggiunge: "Tante sono state le difficoltà che abbiamo incontrato per poter lavorare su questo dipinto. Prima fra tutte: quella di carattere pratico, ovvero la possibilità concreta di lavorare a Gravina. Problema che abbiamo risolto con i sopralluoghi effettuati all'incirca ogni venti giorni da parte della nostra referente Rosanna L'Erede e attraverso la tecnologia comunicando via mail e via skipe con i nostri docenti" .
Gli studenti prevedono di terminare il loro lavoro a fine novembre, al massimo entro il 7 dicembre, per poter ricollocare nel suo altare all'interno della chiesa del Purgatorio il dipinto, facendone dono alla Madonna in occasione della sua festa, l'8 dicembre.
Un altro dei problemi venuto fuori da questa bella esperienza è legato al reperimento dei fondi per il restauro e la tutela delle opere d'arte gravinesi. Per il lavoro in corso, la Diocesi ha potuto finanziare soltanto un quarto della cifra necessaria, nel complesso pari a 1.000 euro. Di certo tanta sarà la visibilità che la Chiesa otterrà dal recupero del dipinto, da fare magari anche oggetto di mostre itineranti in Italia ed all'estero.
Al momento, comunque, i due restauratori stanno cercando di reperire fondi con offerte gratuite da parte di chi fa loro visita mentre lavorano in chiesa.