Appello alla decenza politica da Articolo 1
Critiche per amministrazione e opposizione
lunedì 6 maggio 2019
Se un'amministrazione c'è che batta un colpo. E se una opposizione esiste allora che si faccia sentire.
Sono poche ma precise le parole messe nere su bianco dai referenti di Articolo 1 che rivolgono un appello all'itera politica cittadina al fine di mettere da parte litigi e personalismi per tornare a occuparsi della città e dei problemi della comunità gravinese. All'amministrazione comunale chiedono risposte alle domande inoltrate un anno fa e chiedono di conoscere i motivi di tanto immobilismo soprattutto in materia di urbanistica e cultura.
Temi come il Museo dell'acqua e della pietra, il Convento di Santa Sofia, il Pug, il Parco Archeologico a cui si aggiunge l'annosa vicenda del Bosco difesa Grande e del "faraonico progetto di recupero delle acque reflue" per ora realizzato solo a parole.
"Con comunicato stampa – ricordano da Articolo 1 - la quarta Commissione Consiliare garantiva l'avvio di incontri (soprattutto con il mondo dell'associazionismo), per recepire opinioni e contributi, in ordine all'adeguatezza del progetto e su eventuali integrazioni o modifiche allo stesso".
Annuncio rimasto, anche questo, su carta come del resto le tante richieste di chiarimenti sono rimaste inevase. "Un silenzio che dice più di mille parole; un fermo immagine ci restituisce quanto si va consumando sotto gli occhi di tutti, un continuo e prolungato susseguirsi di litigi interni alla maggioranza, la cui attenzione è incentrata sulla distribuzione di poltrone e incarichi vari, sostituzioni e dimissioni di assessori, determinanti la completa paralisi di ogni attività amministrativa".
"Ai cittadini – si legge ancora nella nota - questo silenzio ed immobilismo si traduce in una perdita di credibilità verso l'intera classe politica, verso la maggioranza e anche verso l'opposizione, rea quest'ultima di essere troppe volte assente e poco costruttiva nella sue funzioni, anzi a dir il vero, talvolta, anche consenziente con i suoi silenzi e con le sue distrazioni".
Una situazione di fatto che sta lentamente addormentando le coscienze dei gravinesi mentre a palazzo di città "siamo testimoni della volontà e della premura di ogni consigliere comunale, di conservare il proprio scranno".
" Avevamo sollecitato una seria discussione politica – concludono da Articolo 1 - sulle sorti e sul futuro della città; avevamo chiesto un gesto di responsabilità e di coerenza. Restiamo osservatori invece della deriva più assoluta. Ma noi non staremo in silenzio, perché vogliamo abbattere questo muro di silenzio e far sì che sogni e speranze per una città migliore siano ancora possibili. Speriamo che la sguaiataggine abbia un limite e che prima o poi ceda il posto alla decenza".
Sono poche ma precise le parole messe nere su bianco dai referenti di Articolo 1 che rivolgono un appello all'itera politica cittadina al fine di mettere da parte litigi e personalismi per tornare a occuparsi della città e dei problemi della comunità gravinese. All'amministrazione comunale chiedono risposte alle domande inoltrate un anno fa e chiedono di conoscere i motivi di tanto immobilismo soprattutto in materia di urbanistica e cultura.
Temi come il Museo dell'acqua e della pietra, il Convento di Santa Sofia, il Pug, il Parco Archeologico a cui si aggiunge l'annosa vicenda del Bosco difesa Grande e del "faraonico progetto di recupero delle acque reflue" per ora realizzato solo a parole.
"Con comunicato stampa – ricordano da Articolo 1 - la quarta Commissione Consiliare garantiva l'avvio di incontri (soprattutto con il mondo dell'associazionismo), per recepire opinioni e contributi, in ordine all'adeguatezza del progetto e su eventuali integrazioni o modifiche allo stesso".
Annuncio rimasto, anche questo, su carta come del resto le tante richieste di chiarimenti sono rimaste inevase. "Un silenzio che dice più di mille parole; un fermo immagine ci restituisce quanto si va consumando sotto gli occhi di tutti, un continuo e prolungato susseguirsi di litigi interni alla maggioranza, la cui attenzione è incentrata sulla distribuzione di poltrone e incarichi vari, sostituzioni e dimissioni di assessori, determinanti la completa paralisi di ogni attività amministrativa".
"Ai cittadini – si legge ancora nella nota - questo silenzio ed immobilismo si traduce in una perdita di credibilità verso l'intera classe politica, verso la maggioranza e anche verso l'opposizione, rea quest'ultima di essere troppe volte assente e poco costruttiva nella sue funzioni, anzi a dir il vero, talvolta, anche consenziente con i suoi silenzi e con le sue distrazioni".
Una situazione di fatto che sta lentamente addormentando le coscienze dei gravinesi mentre a palazzo di città "siamo testimoni della volontà e della premura di ogni consigliere comunale, di conservare il proprio scranno".
" Avevamo sollecitato una seria discussione politica – concludono da Articolo 1 - sulle sorti e sul futuro della città; avevamo chiesto un gesto di responsabilità e di coerenza. Restiamo osservatori invece della deriva più assoluta. Ma noi non staremo in silenzio, perché vogliamo abbattere questo muro di silenzio e far sì che sogni e speranze per una città migliore siano ancora possibili. Speriamo che la sguaiataggine abbia un limite e che prima o poi ceda il posto alla decenza".