Arriva il rapporto sullo stato di salute delle imprese baresi
Ma nel report di Gravina non c'è neanche il nome. Protesta Confcommercio: "Perchè nessuno guarda al nostro territorio?"
domenica 23 dicembre 2012
02.00
Tempo di bilanci per il sistema produttivo in Terra di Bari.
L'analisi dei dati dell'Osservatorio Congiunturale della Terra di Bari e Bat, nato dalla collaborazione tra Camera di Commercio, Banca d'Italia, Agenzia delle Dogane, Inps, Ipres e Puglia Sviluppo, traccia un bilancio sullo stato di salute delle imprese attive su tutto il territorio provinciale. Ma Gravina sembra faccia parte di un'altra Regione, a sua insaputa. Mai menzionato, infatti, il nome della città nella relazione. Precisa scelta metodologica o difficoltà dell'imprenditoria locale nel ritagliarsi una posizione di primo piano, al contrario delle altre città dell'area murgiana, tutte citate con esempi importanti di presenza imprenditoriale? "La Terra di Bari negli ultimi decenni ha assunto sempre più un' organizzazione multisettoriale dell'imprenditoria", afferma Michele Capone, presidente della Confcommercio gravinese. "Purtroppo, Gravina non e' mai citata e non emerge in nessun settore. Dobbiamo guadagnarci uno spazio per essere su questi documenti spesso letti da investitori nazionali ed esteri". Prosegue Capone: "La filiera del tufo, quella del fungo Cardoncello, l'offerta sul turismo ambientale e su quello culturale, insieme al settore manifatturiero ed al comparto edile sono gli elementi trainanti del sistema produttivo, in molti casi con una specificità territoriale. Eppure, non abbiamo le attenzioni di nessuno. Perchè? Spero che il prossimo anno porti sviluppo e occupazione anche in seguito alla valorizzazione dei settori sopracitati".
In ogni caso e comunque, ci sarà fa dar di conto anche con la crisi. L'analisi dell'Osservatorio parla chiaro: nel 2012 si è assistito ad una flessione delle registrazioni delle imprese, 2.453 in meno rispetto al 2011, pari ad una diminuzione dell'1,59%. Ad ogni modo, la provincia di Bari si conferma prima rispetto alle altre province pugliesi per quanto riguarda le esportazioni, mentre viene sottolineato un adeguato utilizzo dei fondi comunitari europei 2007-2013 da parte della Regione Puglia riconoscendo alle imprese locali sino a giugno 2012 un'elevata propensione ad investimenti ammissibili ad incentivazione di fondi della UE, assicurando così uno strumento di sostegno ad un settore martoriato dalla recessione economica.
(a cura di Alessandro Ugone)
L'analisi dei dati dell'Osservatorio Congiunturale della Terra di Bari e Bat, nato dalla collaborazione tra Camera di Commercio, Banca d'Italia, Agenzia delle Dogane, Inps, Ipres e Puglia Sviluppo, traccia un bilancio sullo stato di salute delle imprese attive su tutto il territorio provinciale. Ma Gravina sembra faccia parte di un'altra Regione, a sua insaputa. Mai menzionato, infatti, il nome della città nella relazione. Precisa scelta metodologica o difficoltà dell'imprenditoria locale nel ritagliarsi una posizione di primo piano, al contrario delle altre città dell'area murgiana, tutte citate con esempi importanti di presenza imprenditoriale? "La Terra di Bari negli ultimi decenni ha assunto sempre più un' organizzazione multisettoriale dell'imprenditoria", afferma Michele Capone, presidente della Confcommercio gravinese. "Purtroppo, Gravina non e' mai citata e non emerge in nessun settore. Dobbiamo guadagnarci uno spazio per essere su questi documenti spesso letti da investitori nazionali ed esteri". Prosegue Capone: "La filiera del tufo, quella del fungo Cardoncello, l'offerta sul turismo ambientale e su quello culturale, insieme al settore manifatturiero ed al comparto edile sono gli elementi trainanti del sistema produttivo, in molti casi con una specificità territoriale. Eppure, non abbiamo le attenzioni di nessuno. Perchè? Spero che il prossimo anno porti sviluppo e occupazione anche in seguito alla valorizzazione dei settori sopracitati".
In ogni caso e comunque, ci sarà fa dar di conto anche con la crisi. L'analisi dell'Osservatorio parla chiaro: nel 2012 si è assistito ad una flessione delle registrazioni delle imprese, 2.453 in meno rispetto al 2011, pari ad una diminuzione dell'1,59%. Ad ogni modo, la provincia di Bari si conferma prima rispetto alle altre province pugliesi per quanto riguarda le esportazioni, mentre viene sottolineato un adeguato utilizzo dei fondi comunitari europei 2007-2013 da parte della Regione Puglia riconoscendo alle imprese locali sino a giugno 2012 un'elevata propensione ad investimenti ammissibili ad incentivazione di fondi della UE, assicurando così uno strumento di sostegno ad un settore martoriato dalla recessione economica.
(a cura di Alessandro Ugone)