Articolo Uno: nessuna risposta a nostri quesiti
Il movimento politico insiste su forno crematorio, silos e progetto del bosco
venerdì 17 luglio 2020
"Così recita un antico adagio. Ed è così, nella città dell'acqua e della pietra, che abbiamo deciso di impostare la nostra azione politica. Una goccia per volta. Per scavare millimetri importanti nel muro che la politica locale ha eretto intorno al palazzo di città o meglio nella muraglia innalzata intorno al bene comune".
Questo l'inizio del comunicato stampa del movimento politico Articolo 1 che poi continua così:
"Perché vede, caro Sindaco, quando una forza politica pone alcune questioni e chiede chiarezza su temi importanti per la città, si fa portavoce dei dubbi e delle preoccupazioni di tanti cittadini che vorrebbero conoscere come stanno realmente i fatti. E' in nome di un sacrosanto diritto che noi di Articolo Uno Gravina la interroghiamo attraverso i nostri scritti e i nostri documenti. Non è curiosità!
E vede signor Sindaco, dispiace prendere atto, che sempre con maggiore frequenza i nostri interrogativi restano privi di risposte come ad esempio l'ultimo dove abbiamo posto l'attenzione su un progetto che ha già fatto perdere molte ore di sonno a più d'uno. La costruzione di un Forno crematorio a ridosso della città non le sembra, caro Sindaco, un tema meritevole di risposte? Quanto meno di rassicurazione. Nulla. E allora seguendo ancora la testardaggine dell'acqua, proviamo a raggirare l'ostacolo interrogando quanti fanno da corollario al primo cittadino Alesio Valente.
Ci piacerebbe sapere come la pensano, su questa e su altre questioni che più innanzi spiegheremo, i Consiglieri di Maggioranza o l'Intero Consiglio Comunale. Ci piacerebbe capire se gli assessori preposti hanno una loro idea, un parere, forsanche positivo o negativo? Sul forno crematorio quale è il parere dell'assessore ai Lavori Pubblici e all'ambiente, Aldo Dibattista, che ne ha piena competenza? Gli vorremmo chiedere se questo progetto è fattibile sia dal punto di vista ambientale che economico per la nostra città.
Ci piacerebbe conoscere dalla viva voce del delegato ai lavori pubblici, che ha tra i suoi meriti quello di non sottrarsi mai al confronto, quali sarebbero le ricadute positive per la comunità gravinese? In quale parte del progetto si "persegue il bene comune"? Vorremmo rivolgere domande anche all'Assessore Paolo Calculli che possiede deleghe importanti come quella al Patrimonio. Vorremmo capire se tra le sue competenze l'assessore Calculli non ha inteso portare la questione cimitero (o forse dovremmo dire le questioni?)al centro del dibattito politico ovvero in consiglio comunale visto che i rapporti tra la giunta e la massima assise sono a suo appannaggio.
E l'assessore Claudia Stimola, che sappiamo essere persona puntuale e attenta, con la sua delega sulle Politiche per la salute, si è preoccupata di chiedere dettagli sul progetto? Si è interrogata l'assessore Stimola sulla pericolosità delle esalazioni che dovrebbero ricadere a pioggia sulla città? E per quanto riguarda il progetto di recupero delle acque reflue presso il Bosco Difesa Grande, come la pensa l'assessore Felice Lafabiana? E' pienamente convinto sulla bontà e dell'utilità di questo progetto, che sventrerà l'intero Bosco a suon di milioni di euro? Un progetto per cui, lo ripetiamo, avete anche rifiutato un reale confronto con la cittadinanza per chiudere i giochi in pochi mesi. Salvo poi svelare che non sarà realizzato prima di tre o quattro anni, trascurando che l'estate e il rischio incendi tornano ogni 12 mesi!!!
E visto che ci siamo vorremmo sapere se in giunta, nella stanza del sindaco, in piazza, intorno ad un tavolino di bar vi siete interrogati sul futuro del Silos, unico esempio di archeologia industriale della nostra terra. Ecco vorremmo capire se progetti e relativa documentazione di quella che si accinge ad essere una enorme speculazione edilizia, siano stati condivisi almeno in camera caritatis visto che si sta provando a dare il via libera al cambio di destinazione d'uso dell' immobile senza il coinvolgimento del consiglio comunale. Cosa rara quanto assurda! Possono i Consiglieri assistere inermi a un'esautorazione politica senza precedenti? E a tal proposito i capigruppo, espressione dei partiti o di ciò che resta della politica, cosa decidono nelle conferenze predisposte o nei tavoli di maggioranza?
Potremmo continuare all'infinito rivolgendo il nostro appello anche al Presidente del Consiglio Comunale, Maria Pina Digiesi, per capire cosa pensa di tutto ciò. E per concludere, ma solo per oggi, capita di imbattersi in un verbale della commissione paesaggio dove i tecnici deputati a esprimere "pareri non vincolanti" chiedono da diverso tempo "documentazione integrativa" su un progetto privato e privatistico da realizzare sul "pubblicissimo" Museo dell'acqua e della Pietra. E' forse la commissione paesaggio l'avamposto della opposizione consiliare o di quel che resta di una opposizione a questo governo?
Tanti sono i quesiti, egregio signor Sindaco. Molte le questioni che ci preoccupano. Ma vede Sindaco, a far tremare i polsi è soprattutto la assoluta indifferenza che Palazzo di Città dimostra nei confronti dei cittadini. Indifferenza che speriamo appartenga presto al passato, del resto, signor Sindaco, la goccia è ben più debole del tufo eppure a Gravina la goccia ha scavato un canyon. Quello stesso canyon che lei si fregia di rappresentare!", conclude Articolo Uno.
Questo l'inizio del comunicato stampa del movimento politico Articolo 1 che poi continua così:
"Perché vede, caro Sindaco, quando una forza politica pone alcune questioni e chiede chiarezza su temi importanti per la città, si fa portavoce dei dubbi e delle preoccupazioni di tanti cittadini che vorrebbero conoscere come stanno realmente i fatti. E' in nome di un sacrosanto diritto che noi di Articolo Uno Gravina la interroghiamo attraverso i nostri scritti e i nostri documenti. Non è curiosità!
E vede signor Sindaco, dispiace prendere atto, che sempre con maggiore frequenza i nostri interrogativi restano privi di risposte come ad esempio l'ultimo dove abbiamo posto l'attenzione su un progetto che ha già fatto perdere molte ore di sonno a più d'uno. La costruzione di un Forno crematorio a ridosso della città non le sembra, caro Sindaco, un tema meritevole di risposte? Quanto meno di rassicurazione. Nulla. E allora seguendo ancora la testardaggine dell'acqua, proviamo a raggirare l'ostacolo interrogando quanti fanno da corollario al primo cittadino Alesio Valente.
Ci piacerebbe sapere come la pensano, su questa e su altre questioni che più innanzi spiegheremo, i Consiglieri di Maggioranza o l'Intero Consiglio Comunale. Ci piacerebbe capire se gli assessori preposti hanno una loro idea, un parere, forsanche positivo o negativo? Sul forno crematorio quale è il parere dell'assessore ai Lavori Pubblici e all'ambiente, Aldo Dibattista, che ne ha piena competenza? Gli vorremmo chiedere se questo progetto è fattibile sia dal punto di vista ambientale che economico per la nostra città.
Ci piacerebbe conoscere dalla viva voce del delegato ai lavori pubblici, che ha tra i suoi meriti quello di non sottrarsi mai al confronto, quali sarebbero le ricadute positive per la comunità gravinese? In quale parte del progetto si "persegue il bene comune"? Vorremmo rivolgere domande anche all'Assessore Paolo Calculli che possiede deleghe importanti come quella al Patrimonio. Vorremmo capire se tra le sue competenze l'assessore Calculli non ha inteso portare la questione cimitero (o forse dovremmo dire le questioni?)al centro del dibattito politico ovvero in consiglio comunale visto che i rapporti tra la giunta e la massima assise sono a suo appannaggio.
E l'assessore Claudia Stimola, che sappiamo essere persona puntuale e attenta, con la sua delega sulle Politiche per la salute, si è preoccupata di chiedere dettagli sul progetto? Si è interrogata l'assessore Stimola sulla pericolosità delle esalazioni che dovrebbero ricadere a pioggia sulla città? E per quanto riguarda il progetto di recupero delle acque reflue presso il Bosco Difesa Grande, come la pensa l'assessore Felice Lafabiana? E' pienamente convinto sulla bontà e dell'utilità di questo progetto, che sventrerà l'intero Bosco a suon di milioni di euro? Un progetto per cui, lo ripetiamo, avete anche rifiutato un reale confronto con la cittadinanza per chiudere i giochi in pochi mesi. Salvo poi svelare che non sarà realizzato prima di tre o quattro anni, trascurando che l'estate e il rischio incendi tornano ogni 12 mesi!!!
E visto che ci siamo vorremmo sapere se in giunta, nella stanza del sindaco, in piazza, intorno ad un tavolino di bar vi siete interrogati sul futuro del Silos, unico esempio di archeologia industriale della nostra terra. Ecco vorremmo capire se progetti e relativa documentazione di quella che si accinge ad essere una enorme speculazione edilizia, siano stati condivisi almeno in camera caritatis visto che si sta provando a dare il via libera al cambio di destinazione d'uso dell' immobile senza il coinvolgimento del consiglio comunale. Cosa rara quanto assurda! Possono i Consiglieri assistere inermi a un'esautorazione politica senza precedenti? E a tal proposito i capigruppo, espressione dei partiti o di ciò che resta della politica, cosa decidono nelle conferenze predisposte o nei tavoli di maggioranza?
Potremmo continuare all'infinito rivolgendo il nostro appello anche al Presidente del Consiglio Comunale, Maria Pina Digiesi, per capire cosa pensa di tutto ciò. E per concludere, ma solo per oggi, capita di imbattersi in un verbale della commissione paesaggio dove i tecnici deputati a esprimere "pareri non vincolanti" chiedono da diverso tempo "documentazione integrativa" su un progetto privato e privatistico da realizzare sul "pubblicissimo" Museo dell'acqua e della Pietra. E' forse la commissione paesaggio l'avamposto della opposizione consiliare o di quel che resta di una opposizione a questo governo?
Tanti sono i quesiti, egregio signor Sindaco. Molte le questioni che ci preoccupano. Ma vede Sindaco, a far tremare i polsi è soprattutto la assoluta indifferenza che Palazzo di Città dimostra nei confronti dei cittadini. Indifferenza che speriamo appartenga presto al passato, del resto, signor Sindaco, la goccia è ben più debole del tufo eppure a Gravina la goccia ha scavato un canyon. Quello stesso canyon che lei si fregia di rappresentare!", conclude Articolo Uno.