Asse del potere e rappresentatività urbana degli Orsini
A Gravina, presentato l’inscindibile connubio tra potere politico e proiezione spirituale di una famiglia
giovedì 25 maggio 2023
12.57
Presso il palazzo dell'episcopio la cittadinanza intervenuta e l'amministrazione comunale, rappresentata dall'assessora Marienza Schinco, mostra un sentimento di orgoglio e gratitudine nei confronti di Papa Benedetto XIII come illustre figlio di questa città e degli Orsini e straordinaria figura religiosa.
Con l'incontro si inaugura una serie di appuntamenti organizzati dal Centro Studi Benedetto XIII – Gravina e prodromici alle celebrazioni per il tricentenario dalla Sua elezione al Soglio Pontificio e per rimarcare la straordinaria presenza nel tempo della sua poliedrica personalità.
Riguardare e riconoscere sono i verbi sottoposti, come chiave di lettura, all'attenzione della platea da Andrea Mazzotta – rappresentante del Centro Studi- per apprezzare nuovamente anche i luoghi della nostra città ed in particolar modo quelli che conservano le tracce degli Orsini. Un circolo virtuoso, un nuovo approccio rivolto alle tracce, evidenti, monumentali nell'assetto urbano cittadino rinnovato nel 1600, e che possono diventare, nell'intreccio con la storia della famiglia ducale ed il loro potere, metafora e linea di fede capace di raccontare la pietas, la devozione religiosa e il legame di Papa Benedetto XIII con la sua terra natia.
Un itinerario a piedi e nell'arte attraverso le testimonianze nell'ambito delle architetture, soprattutto chiesastiche della figura degli Orsini che si presta all'interpretazione del Centro Studi ed alle sue finalità nel riconoscimento di un vero vettore religioso, tanto quanto occasione preziosa di spunti sempre nuovi ed importanti ricerche storico artistiche.
Si assiste dunque, grazie all'intervento e alla professionalità della docente Mimma Pasculli Ferrara dell'Università degli Studi di Bari ad una vera lectio magistralis, scandagliando ogni riferimento monumentale e attraversando, con il supporto di foto proiettate, quello che fu definito dallo studioso Marcello Fagiolo "Asse Orsiniano": dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, passando per l'antica porta di San Tommaso, alla Chiesa di San Domenico è evidente la compenetrazione di intenti in equilibrio tra esaltazione del potere di un casato e proiezione spirituale della fede di una famiglia.
La docente di storia dell'Arte Moderna e Presidente del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia non ha mancato di mostrare il suo legame personale con il patrimonio orsiniano custodito in un continuum spaziale a segnare lo sguardo di chi decidesse di passeggiare nelle nostre piazze e ha rivelato con soddisfazione i risultati degli studi ed approfondimenti compiuti sul territorio nell'arco della sua carriera professionale in collaborazione con colleghi, cultori della materia e storici locali.
Al coinvolto uditorio, 'consegnato' anche un recente contributo della Pasculli che ha ad oggetto lo studio iconografico di San Tommaso da Villannova ed il dipinto presente nella chiesa di Sant'Agostino, opera di scuola napoletana ma di attribuzione incerta. L'attenzione della storica dell'arte si è concentrata sulla raffigurazione ieratica del santo che elargisce elemosina e del giovane rampollo aristocratico alle spalle dello stesso vestito alla maniera spagnola: potrebbe presumibilmente trattarsi del ritratto di un adolescente Ferdinando III Orsini, undicesimo duca della città e padre del Papa, avvalorando la devozione della famiglia al santo raffigurato.
Un patrimonio prezioso, umano e monumentale quello della famiglia del Papa orsiniano che caratterizza ed in cui si identifica la nostra città, non solo urbanisticamente.
Ai cittadini l'occasione, attraverso rinnovati occhi, di mantenere viva l'eredità del domenicano Fra Vincenzo Orsini, chiamato all'obbedienza ad essere Vescovo e Papa, anche preservando e valorizzando il patrimonio storico e religioso per trasmetterlo alle future generazioni. E una nuova e consapevole riconoscenza nei confronti della figura stessa di colui che ha, dunque, influenzato la cultura, i valori della comunità locale in piena luce di santità.
Con l'incontro si inaugura una serie di appuntamenti organizzati dal Centro Studi Benedetto XIII – Gravina e prodromici alle celebrazioni per il tricentenario dalla Sua elezione al Soglio Pontificio e per rimarcare la straordinaria presenza nel tempo della sua poliedrica personalità.
Riguardare e riconoscere sono i verbi sottoposti, come chiave di lettura, all'attenzione della platea da Andrea Mazzotta – rappresentante del Centro Studi- per apprezzare nuovamente anche i luoghi della nostra città ed in particolar modo quelli che conservano le tracce degli Orsini. Un circolo virtuoso, un nuovo approccio rivolto alle tracce, evidenti, monumentali nell'assetto urbano cittadino rinnovato nel 1600, e che possono diventare, nell'intreccio con la storia della famiglia ducale ed il loro potere, metafora e linea di fede capace di raccontare la pietas, la devozione religiosa e il legame di Papa Benedetto XIII con la sua terra natia.
Un itinerario a piedi e nell'arte attraverso le testimonianze nell'ambito delle architetture, soprattutto chiesastiche della figura degli Orsini che si presta all'interpretazione del Centro Studi ed alle sue finalità nel riconoscimento di un vero vettore religioso, tanto quanto occasione preziosa di spunti sempre nuovi ed importanti ricerche storico artistiche.
Si assiste dunque, grazie all'intervento e alla professionalità della docente Mimma Pasculli Ferrara dell'Università degli Studi di Bari ad una vera lectio magistralis, scandagliando ogni riferimento monumentale e attraversando, con il supporto di foto proiettate, quello che fu definito dallo studioso Marcello Fagiolo "Asse Orsiniano": dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, passando per l'antica porta di San Tommaso, alla Chiesa di San Domenico è evidente la compenetrazione di intenti in equilibrio tra esaltazione del potere di un casato e proiezione spirituale della fede di una famiglia.
La docente di storia dell'Arte Moderna e Presidente del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia non ha mancato di mostrare il suo legame personale con il patrimonio orsiniano custodito in un continuum spaziale a segnare lo sguardo di chi decidesse di passeggiare nelle nostre piazze e ha rivelato con soddisfazione i risultati degli studi ed approfondimenti compiuti sul territorio nell'arco della sua carriera professionale in collaborazione con colleghi, cultori della materia e storici locali.
Al coinvolto uditorio, 'consegnato' anche un recente contributo della Pasculli che ha ad oggetto lo studio iconografico di San Tommaso da Villannova ed il dipinto presente nella chiesa di Sant'Agostino, opera di scuola napoletana ma di attribuzione incerta. L'attenzione della storica dell'arte si è concentrata sulla raffigurazione ieratica del santo che elargisce elemosina e del giovane rampollo aristocratico alle spalle dello stesso vestito alla maniera spagnola: potrebbe presumibilmente trattarsi del ritratto di un adolescente Ferdinando III Orsini, undicesimo duca della città e padre del Papa, avvalorando la devozione della famiglia al santo raffigurato.
Un patrimonio prezioso, umano e monumentale quello della famiglia del Papa orsiniano che caratterizza ed in cui si identifica la nostra città, non solo urbanisticamente.
Ai cittadini l'occasione, attraverso rinnovati occhi, di mantenere viva l'eredità del domenicano Fra Vincenzo Orsini, chiamato all'obbedienza ad essere Vescovo e Papa, anche preservando e valorizzando il patrimonio storico e religioso per trasmetterlo alle future generazioni. E una nuova e consapevole riconoscenza nei confronti della figura stessa di colui che ha, dunque, influenzato la cultura, i valori della comunità locale in piena luce di santità.