Assegni di cura, i pesanti dubbi delle famiglie

Aumentano i fondi ma la Regione allarga la platea degli aventi diritto

giovedì 24 gennaio 2019 18.12
A cura di Antonella Testini
Non convincono le rassicurazioni dell'assessorato regionale al welfere pubblicate pochi giorni fa a proposito degli assegni di cura e dell'imminente scadenza per il pagamento dei benefici.

A fonte delle 14.789 richieste di contributo presentate per via telematica il "Comitato 16 novembre" denuncia delle lacune nel bando regionale aperto a "tutti coloro in possesso del requisito dell'indennità di accompagnamento, elemento sicuramente necessario ma insufficiente per la corresponsione del contributo, se non legato ad una gravissima patologia".

L'assegno di cura è infatti il sostegno economico regionale corrisposto ai malati gravi e gravissimi e comunque a tutte le persone non autosufficienti. "Le domande - continua la denuncia del Comitato - ci comunicano dal Welfare, sono già state tutte regolamentate in ordine decrescente del punteggio ma, al momento, se ci si collega alla propria domanda, di questo punteggio non vi è alcuna traccia. Chiediamo, pertanto, di aggiornare il portale con il punteggio ottenuto dal richiedente, al fine di evitare inutili attese a persone che non possono accedere alla misura di sostegno".
E non è tutto.

Per esprimendo soddisfazione per l'aumento di 10 milioni di euro del fondo destinato agli assegni, la Regione ha consentito l'ampliamento della platea dei beneficiari che passa da 2314 a 3.240 unità stabilendo che "là dove fosse possibile, gli esclusi dal beneficio per difetto dei requisiti di accesso o per mancanza di fondi, saranno contattati per essere dirottati verso altre forme di sostegno, quali reddito di dignità o reddito di cittadinanza". Soluzione che non convince data la condizione degli aventi diritto agli assegni di cura.

"Per quanto riguarda quest'ultima forma di sostegno, tuttavia, è bene rilevare - aggiunge il Comitato - che il reddito di cittadinanza viene corrisposto a patto che si accetti un lavoro a 100 km di distanza dalla propria residenza per il primo anno, 250 per il secondo e ovunque per il terzo. Se pensiamo ad una madre sola, con un ragazzo gravemente disabile, ci risulta difficile pensare che possa armarsi di bagagli e coraggio ed andare a lavorare ad almeno 100km di distanza. Per tale motivo, continuiamo a chiedere risorse aggiuntive e rinnoviamo, ancora una volta, l'invito a destinare l'intera quota dell'FNA 2019 sugli assegni di cura per raggiungere quante più persone possibile".