Asso.T.Im: “E’ tempo di sanare ingiustizia in zona Pip”
Associazione degli artigiani chiede passaggio da diritto superfici in diritto proprietà
martedì 29 dicembre 2020
Si sentono defraudati e non considerati gli imprenditori della zona artigianale, che lamentano la non curanza dell'amministrazione comunale che ancora una volta ha perso l'occasione per risanare quella che, agli occhi degli artigiani dell'AssoT.Im., sembrerebbe uno "sconcertante maltrattamento".
Una vera e propria ingiustizia per le imprese cittadine a cui dover porre rimedio. Una questione che si protrae da tanto, troppo tempo e con gli imprenditori che, a più riprese, hanno sollecitato la politica a porre rimedio. La questione è quella relativa alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per gli opifici in zona Pip.
"La metà di queste imprese, 30 anni fa, hanno comprato i suoli in piena proprietà e l'altra metà hanno acquisito i suoli solo con diritto di superficie e non di proprietà, pur pagando le stesse somme"- sottolineano dall' Asso.T.Im., ricordando come, fin dalla sua nascita, l'associazione si sia battuta per sanare questa ingiustizia, chiedendo una precisa deliberazione al consiglio comunale che stabilisse, a condizioni economiche minime, il trasferimento del diritto dei suoli da superficie a diritto di proprietà.
Già lo scorso anno- spiegano dall'associazione – è stata avanzata una richiesta per sanare la situazione, avendo da parte dell'amministrazione comunale rassicurazioni che il problema sarebbe stato preso in carico. Ed invece, in consiglio comunale (vera beffa secondo l'Asso.T.Im), si approva per gli appartamenti costruiti in zona PEEP, la stessa richiesta avanzata dalle imprese della area Pip.
Una disparità di trattamento, evidenziato anche da numerosi consiglieri comunale della stessa maggioranza, che andrebbe quanto prima superata. Forte di questa attestazione l'Asso.T.Im. "chiede a tutto il mondo politico locale di recuperare il tempo perduto ed evitare che per sanare questa situazione si debbano pagare ulteriori € 20.000,00 circa per ogni lotto da trasformare da diritto di superficie in diritto di proprietà"- afferma l'organizzazione che difende gli artigiani. "Oggi siamo in piena crisi economica e pandemica e un esborso cosi corposo per sanare un errore politico queste imprese non se lo possono permettere"- concludono dall'Asso.T.Im, chiedendo proprio per questa ragione l'azzeramento dei costi, per sanare quella che viene considerata una grande ingiustizia, a cui la politica adesso deve porre rimedio.
Una vera e propria ingiustizia per le imprese cittadine a cui dover porre rimedio. Una questione che si protrae da tanto, troppo tempo e con gli imprenditori che, a più riprese, hanno sollecitato la politica a porre rimedio. La questione è quella relativa alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per gli opifici in zona Pip.
"La metà di queste imprese, 30 anni fa, hanno comprato i suoli in piena proprietà e l'altra metà hanno acquisito i suoli solo con diritto di superficie e non di proprietà, pur pagando le stesse somme"- sottolineano dall' Asso.T.Im., ricordando come, fin dalla sua nascita, l'associazione si sia battuta per sanare questa ingiustizia, chiedendo una precisa deliberazione al consiglio comunale che stabilisse, a condizioni economiche minime, il trasferimento del diritto dei suoli da superficie a diritto di proprietà.
Già lo scorso anno- spiegano dall'associazione – è stata avanzata una richiesta per sanare la situazione, avendo da parte dell'amministrazione comunale rassicurazioni che il problema sarebbe stato preso in carico. Ed invece, in consiglio comunale (vera beffa secondo l'Asso.T.Im), si approva per gli appartamenti costruiti in zona PEEP, la stessa richiesta avanzata dalle imprese della area Pip.
Una disparità di trattamento, evidenziato anche da numerosi consiglieri comunale della stessa maggioranza, che andrebbe quanto prima superata. Forte di questa attestazione l'Asso.T.Im. "chiede a tutto il mondo politico locale di recuperare il tempo perduto ed evitare che per sanare questa situazione si debbano pagare ulteriori € 20.000,00 circa per ogni lotto da trasformare da diritto di superficie in diritto di proprietà"- afferma l'organizzazione che difende gli artigiani. "Oggi siamo in piena crisi economica e pandemica e un esborso cosi corposo per sanare un errore politico queste imprese non se lo possono permettere"- concludono dall'Asso.T.Im, chiedendo proprio per questa ragione l'azzeramento dei costi, per sanare quella che viene considerata una grande ingiustizia, a cui la politica adesso deve porre rimedio.