Associazioni: il Caba cerca ancora casa
L’associazione “beffata”, da due mesi senza dimora, aspetta notizie da Comune e Diocesi
sabato 23 febbraio 2019
10.20
Il Comitato per l'abbattimento delle barriere architettoniche (Caba) è ancora alla ricerca di una fissa dimora. Ancora, o meglio, nuovamente, visto che nella scorsa estate sembrava che il sogno dei componenti del Caba di avere una sede fissa stesse per realizzarsi.
Infatti le "Suore Francescane del Signore" avevano dato la disponibilità a cedere una stanza dell'immobile dove è ubicata la scuola materna "Santa Teresa", da adibire a sezione gravinese del Caba.
Con entusiasmo i membri del comitato gravinese si adoperavano affinché la struttura potesse essere fruibile per tutte le persone disabili, realizzando anche una rampa d'accesso all'immobile.
Da quel momento in poi le cose non sono andate per il verso giusto. I componenti del Caba un bel giorno hanno trovato le porte chiuse. I frati, autorizzati dal Vescovo, hanno cambiato le serrature dell'ingresso all'immobile.
I rappresentanti dell'associazione nel dicembre scorso si sono rivolti a Mons. Ricchiuti, il quale aveva assicurato loro che avrebbe trovato una soluzione, interessando della vicenda anche il primo cittadino Valente: da quel giorno sono passati più di due mesi e nessuno si è fatto più sentire.
Dal Caba fanno sapere di non essere più riusciti ad ottenere un incontro con l'alto prelato e anche l'amministrazione comunale non ha dato loro alcun segnale, facendoli sentire abbandonati.
Eppure quello svolto dal Caba è un servizio meritorio. "L'avere una sede - dicono dall'associazione - ci permetterebbe di essere riferimento stabile per i tanti che vivono situazioni di disabilità, dando loro un servizio front-office oltre che essere un punto di raccolta per le segnalazioni che arriverebbero da singoli cittadini della presenza di barriere architettoniche nel territorio comunale al fine di avere dati certi per essere consultati nella redazione del PEBA del Comune di Gravina in Puglia".
Insomma, un'associazione che fa dell'impegno sociale e del servizio alla comunità a vantaggio delle categorie più deboli il suo principale scopo, e che dovrà ancora pazientare prima di potersi accasare definitivamente.
Infatti le "Suore Francescane del Signore" avevano dato la disponibilità a cedere una stanza dell'immobile dove è ubicata la scuola materna "Santa Teresa", da adibire a sezione gravinese del Caba.
Con entusiasmo i membri del comitato gravinese si adoperavano affinché la struttura potesse essere fruibile per tutte le persone disabili, realizzando anche una rampa d'accesso all'immobile.
Da quel momento in poi le cose non sono andate per il verso giusto. I componenti del Caba un bel giorno hanno trovato le porte chiuse. I frati, autorizzati dal Vescovo, hanno cambiato le serrature dell'ingresso all'immobile.
I rappresentanti dell'associazione nel dicembre scorso si sono rivolti a Mons. Ricchiuti, il quale aveva assicurato loro che avrebbe trovato una soluzione, interessando della vicenda anche il primo cittadino Valente: da quel giorno sono passati più di due mesi e nessuno si è fatto più sentire.
Dal Caba fanno sapere di non essere più riusciti ad ottenere un incontro con l'alto prelato e anche l'amministrazione comunale non ha dato loro alcun segnale, facendoli sentire abbandonati.
Eppure quello svolto dal Caba è un servizio meritorio. "L'avere una sede - dicono dall'associazione - ci permetterebbe di essere riferimento stabile per i tanti che vivono situazioni di disabilità, dando loro un servizio front-office oltre che essere un punto di raccolta per le segnalazioni che arriverebbero da singoli cittadini della presenza di barriere architettoniche nel territorio comunale al fine di avere dati certi per essere consultati nella redazione del PEBA del Comune di Gravina in Puglia".
Insomma, un'associazione che fa dell'impegno sociale e del servizio alla comunità a vantaggio delle categorie più deboli il suo principale scopo, e che dovrà ancora pazientare prima di potersi accasare definitivamente.