Giunta,azzeramento bis?

Valente sacrifica gli assessori e chiede fiducia ai consiglieri di opposizione

giovedì 9 ottobre 2014 11.05
A cura di Antonella Testini
Le colombe si sono levate in volo di prima mattina. Tra gli artigli un foglio ancora fresco di inchiostro, l'ennesima proposta, per tentare di ridare i numeri necessari ad Alesio Valente per proseguire il suo cammino amministrativo.

Un documento che rappresenta la sintesi dell'ultima riunione di maggioranza, a cui hanno preso parte i segretari dei partiti e i consiglieri comunali, mentre sono rimasti fuori gli assessori, durante la quale partiti e primo cittadino hanno fatto il punto della situazione e concordato come, e soprattutto con chi, proseguire l'esperienza di governo.
I destinatari del messaggio, tuttavia, non sarebbero i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza nel corso dell'ultimo consiglio ovvero i quattro del Gruppo misto, Vito Mazzarella, Giacinto Lupoli, Michele Tedesco e Giuseppe Mazzilli. La missiva, invece, sarebbe indirizzata ad alcuni consiglieri di minoranza, forse un paio, disposti, a determinate condizioni, a dare fiducia all'attuale governo cittadino nonostante risalga solo a lunedì scorso la sottoscrizione di una mozione di sfiducia.

Intanto lui, Alesio Valente che su facebook continua a ripetere come un mantra "siamo ancora maggioranza in questo paese" in riunione pare abbia proposto, o meglio promesso, di ritirare tutte le deleghe ai suoi assessori.
Forse già oggi al termine della riunione di giunta convocata come ogni giovedì o nella peggiore delle ipotesi entro domani.
L'obiettivo della "riflessione" come la chiama il primo cittadino sarebbe la ricerca di nuovi consensi attraverso l'investitura di assessori graditi al maggior numero di consiglieri possibili. Dunque non tecnici ma politici. Nella giunta ancora in carica i due assessori maggiormente a rischio sarebbero l'assessore alla cultura Laura Marchetti che da sempre non è espressione di nessun partito in consiglio ma esponente di fiducia del primo cittadino e il vice sindaco Gino Lorusso, che da tempo alterna momenti di conflitto a giorni di grande amore con il suo stesso partito. E proprio su quest'ultimo, nella serata di ieri durante una delle ultime estenuanti riunioni, sarebbe caduto il veto del primo cittadino disposto ad azzerare la giunta a patto e condizione di poter riconfermare con le medesime deleghe il vice sindaco e l'assessore in quota Pd Nicola Lagreca. Rinnovata la giunta, il passo successivo sarebbe la sottoscrizione di un programma amministrativo di fine mandato.

Fuori dalla porta e in trepidante attesa restano i quattro dissidenti del Gruppo misto che dopo la dichiarazione di guerra resa in consiglio comunale ora, a microfoni spenti, si definiscono timidamente in stand-by.

Sulle trattative, tuttavia, aleggia da qualche tempo l'ombra di un notaio disposto a raccogliere le dimissioni di 13 consiglieri. Ipotesi tutt'altro che remota come ha confermato lo stesso Valente definendola "un atto di non amore nei confronti della città".