Beppe Labianca: porto in Romania lo stile italiano
Storia di un architetto gravinese divenuto famoso in tutta la Romania
martedì 23 agosto 2011
"Comfort Magazine", raffinato mensile di design d'interni, gli ha dedicato la cover-story, più sei pagine di testo accompagnate da una decina di fotografie. Fra un paio di settimane sarà in edicola il numero di agosto della più importante rivista rumena dedicata alle donne, "Avantaje", dove Beppe Labianca, come personaggio del mese, presenta la sua famiglia italo-rumena. A settembre sarà "Elle Decor" a raccontare la storia di Labianca che trasferitosi in Romania nel 2007, adesso è la star dell'architettura e dell'arredamento di quel paese. Al punto che deve "dosare" la presenza sui media, per non inflazionarsi.
Nato 39 anni fa a Gravina, dove vive la famiglia, Beppe Labianca si trasferisce a Firenze nel 1992 per studiare architettura e specializzarsi nel recupero edilizio di vecchie strutture agricole o di fabbriche dismesse. Una esperienza esaltante quella fiorentina "perché – dice l'architetto gravinese – ho avuto la possibilità di conoscere Renzo Piano, Mario Botta e Jean Nouvel. E firmare il mio primo lavoro: il recupero di una conceria a Impruneta, la patria del cotto, integrandola con nuovi edifici in un complesso di abitazioni.
Rimasto in Toscana sei anni dopo la laurea perchè: "Firenze è una città che non avrei mai lasciato se non fosse per una vicenda triste, la fine del mio matrimonio. Ed una lieta: la conoscenza di Monica (l'attuale moglie, Monica Georoceanu, arredatrice rumena di 38 anni): un incontro casuale, all'aeroporto di Peretola".
Monica veniva spesso in Italia. Lavorava in un negozio di mobili di Bucarest aperto da un commerciante di Rieti che vendeva solo prodotti italiani. Questo lavoro gli aveva permesso di entrare in contatto con tutti i suoi connazionali appassionati dello stile italiano. Quando un suo cliente gli chiede consigli sulla ristrutturazione della grande villa che aveva acquistato in città, Monica si ricorda del giovane architetto cosciuto a Firenze e crea il contatto fra i due: si piacciono e fanno un ottimo lavoro.
Fu un successo?
"Visto che non sono più tornato in Italia, tranne per vedere i miei genitori e ogni tanto una settimana a Firenze per riorganizzare la mia fase creativa, penso proprio di si – dice Labianca -. E poi in Romania piace lo stile italiano".
Lei, adesso, ne è l'ambasciatore?
"Potrei dire di si. Perché oltre ad interessarmi di progettazione e di arredamento d'interni, con Monica ho creato una società che importa finiture d'arredo e i nostri mobili. Quelli classici. In poco tempo credo che abbiamo imposto lo stile italiano dappertutto: progettazione e arredamento, indifferentemente".
In questo stile c'è qualcosa che arriva dalla Puglia?
"A Martina Franca ho individuato una azienda che produce mosaico in marmo, ancora con il sistema manuale e mi fa dei lavori artistici straordinari. E poi, fra qualche giorno inaugureremo l'ufficio di un magnate dell'acciaio che ho rivestito di mosaicodigitale, un prodotto che arriva da Gravina e che utilizzerò molto nel futuro perché aiuta molto il lavoro del progettista".
Il successo che si sta godendo in questi giorni?
"L'apertura del primo albergo che ho progettato ed anche arredato, mescolando bene la tradizione rumena e la classicità italiana: un 5 stelle che la rivista Elle Decor presenterà nel numero di settembre. Una struttura molto originale".
A questo punto dovremmo chiedergli: se si fosse fermato a Gravina, cosa avrebbe fatto? Immaginiamo la risposta: legarmi a qualche maneggione della politica, per poter lavorare.
Nato 39 anni fa a Gravina, dove vive la famiglia, Beppe Labianca si trasferisce a Firenze nel 1992 per studiare architettura e specializzarsi nel recupero edilizio di vecchie strutture agricole o di fabbriche dismesse. Una esperienza esaltante quella fiorentina "perché – dice l'architetto gravinese – ho avuto la possibilità di conoscere Renzo Piano, Mario Botta e Jean Nouvel. E firmare il mio primo lavoro: il recupero di una conceria a Impruneta, la patria del cotto, integrandola con nuovi edifici in un complesso di abitazioni.
Rimasto in Toscana sei anni dopo la laurea perchè: "Firenze è una città che non avrei mai lasciato se non fosse per una vicenda triste, la fine del mio matrimonio. Ed una lieta: la conoscenza di Monica (l'attuale moglie, Monica Georoceanu, arredatrice rumena di 38 anni): un incontro casuale, all'aeroporto di Peretola".
Monica veniva spesso in Italia. Lavorava in un negozio di mobili di Bucarest aperto da un commerciante di Rieti che vendeva solo prodotti italiani. Questo lavoro gli aveva permesso di entrare in contatto con tutti i suoi connazionali appassionati dello stile italiano. Quando un suo cliente gli chiede consigli sulla ristrutturazione della grande villa che aveva acquistato in città, Monica si ricorda del giovane architetto cosciuto a Firenze e crea il contatto fra i due: si piacciono e fanno un ottimo lavoro.
Fu un successo?
"Visto che non sono più tornato in Italia, tranne per vedere i miei genitori e ogni tanto una settimana a Firenze per riorganizzare la mia fase creativa, penso proprio di si – dice Labianca -. E poi in Romania piace lo stile italiano".
Lei, adesso, ne è l'ambasciatore?
"Potrei dire di si. Perché oltre ad interessarmi di progettazione e di arredamento d'interni, con Monica ho creato una società che importa finiture d'arredo e i nostri mobili. Quelli classici. In poco tempo credo che abbiamo imposto lo stile italiano dappertutto: progettazione e arredamento, indifferentemente".
In questo stile c'è qualcosa che arriva dalla Puglia?
"A Martina Franca ho individuato una azienda che produce mosaico in marmo, ancora con il sistema manuale e mi fa dei lavori artistici straordinari. E poi, fra qualche giorno inaugureremo l'ufficio di un magnate dell'acciaio che ho rivestito di mosaicodigitale, un prodotto che arriva da Gravina e che utilizzerò molto nel futuro perché aiuta molto il lavoro del progettista".
Il successo che si sta godendo in questi giorni?
"L'apertura del primo albergo che ho progettato ed anche arredato, mescolando bene la tradizione rumena e la classicità italiana: un 5 stelle che la rivista Elle Decor presenterà nel numero di settembre. Una struttura molto originale".
A questo punto dovremmo chiedergli: se si fosse fermato a Gravina, cosa avrebbe fatto? Immaginiamo la risposta: legarmi a qualche maneggione della politica, per poter lavorare.