Bilancio e bollette (non pagate): la giunta corre ai ripari
Trovato mezzo milione d'euro per saldare i debiti con l'Enel. Ma è giallo sui tagli: cosa è stato colpito dalla scure?
giovedì 22 agosto 2013
08.45
Erano i primi del mese. In una Gravina soffocata dalla calura, un fulmine a ciel sereno scuoteva la piatta estate ed infervorava la politica agostana, in procinto di chiudere i battenti per le vacanze: slitta la discussione in consiglio comunale del bilancio di previsione del Comune. E' il collegio dei revisori dei conti a porre il veto ed a suggerire all'ente di riformulare i documenti in ossequio al principio contabile della prudenza. A finire sotto la lente d'ingrandimento dei revisori è un mezzo milione di euro circa non iscritto in bilancio. Debiti maturati per lo più nei confronti di Enel ed Acquedotto Pugliese, a partire dal 2005, e non onorati.
A distanza di qualche settimana dal fattaccio, la giunta mette adesso una pezza. I revisori avevano invitato l'ente a "prevedere un intervento di spesa per un importo minimo di 470.000 euro", la giunta ha recepito. E s'è adeguata. Le pendenze, per come formalizzato in un'apposita delibera di giunta che ha portato alla riapprovazione del documento contabile emendato, saranno coperte attraverso una non meglio specificata "riduzione della spesa corrente".
Quali le voci sottoposte a tagli? Impossibile saperlo: i telefoni di sindaco e assessori squillano, ma a vuoto. E quando dall'altro capo del filo qualcuno risponde, sbandiera l'alibi delle ferie o della smemoratezza: "Adesso non ricordo. Dovrei avere sotto mano le carte per dire".
Eppure, mezzo milione di euro non sono proprio noccioline. "Di sicuro non abbiamo toccato i capitoli del welfare", lascia filtrare Palazzo di città. Ma su dove sia caduta la mannaia dei tagli nessuno dice. Tutti smemorati, e in vacanza. E con mezzo milione di euro in meno da spendere...
A distanza di qualche settimana dal fattaccio, la giunta mette adesso una pezza. I revisori avevano invitato l'ente a "prevedere un intervento di spesa per un importo minimo di 470.000 euro", la giunta ha recepito. E s'è adeguata. Le pendenze, per come formalizzato in un'apposita delibera di giunta che ha portato alla riapprovazione del documento contabile emendato, saranno coperte attraverso una non meglio specificata "riduzione della spesa corrente".
Quali le voci sottoposte a tagli? Impossibile saperlo: i telefoni di sindaco e assessori squillano, ma a vuoto. E quando dall'altro capo del filo qualcuno risponde, sbandiera l'alibi delle ferie o della smemoratezza: "Adesso non ricordo. Dovrei avere sotto mano le carte per dire".
Eppure, mezzo milione di euro non sono proprio noccioline. "Di sicuro non abbiamo toccato i capitoli del welfare", lascia filtrare Palazzo di città. Ma su dove sia caduta la mannaia dei tagli nessuno dice. Tutti smemorati, e in vacanza. E con mezzo milione di euro in meno da spendere...