Bloccare il decreto Salva Italia, i grillini si appellano al consiglio comunale

Duro attacco 5 Stelle contro il Pd locale

venerdì 17 ottobre 2014 8.55
A cura di Antonella Testini
Chiedere il ritiro del Decreto Sblocca Italia. Questa la proposta avanzata dai parlamentari 5 stelle e raccolta dagli attivisti locali che ora stanno invitando i consigli comunali ad approvare una mozione con cui bloccare il decreto.

L'iniziativa non è sfuggita al gruppo gravinese che ha protocollato a palazzo di città la richiesta di bloccare un decreto ribattezzato "SfasciaItalia" e che, a detta loro, " minaccia ambiente, acqua pubblica, sviluppo di energie rinnovabili e futuro a rifiuti zero".
"Trivelle, inceneritori, inquinamento, appalti facili, cittadini scavalcati da un potere centrale, lobbies che decidono dove far calare il cemento: tutto questo tra poche settimane diventerà realtà con questo decreto-mostro" si legge nella nota grillina a cui, per agevolare il lavoro del consiglio, è stata allegata una prima stesura della mozione.

Secondo gli attivisti il decreto, entrato in vigore a settembre, autorizzerebbe la costruzione di più inceneritori, "rifiuti indifferenziati che potranno viaggiare su e giù per l'Italia per riempire inceneritori ormai destinati alla chiusura grazie alle politiche di raccolta differenziata porta a porta e rifiuti zero". Aumenterebbe l'estrazione di petrolio e gas in tutto il Paese; e con l'attuazione del piano aoorivato dal Governo si aprirebbe la strada alla privatizzazione dell'acqua "contro un diritto fondamentale dell'essere umano, si favorirà la privatizzazione dell'acqua e i comuni che sognavano di renderla pubblica verranno di fatto ostacolati". E ancora: false bonifiche di terreni inquinati, "decise dagli stessi inquinatori" denunciano i grillini prospettando un Paese schiacciato dal cemento "e dagli appalti loschi: si favoriscono grandi opere inutili, deroghe per gli appalti, ancora colate di cemento e lavori affidati agli amici degli amici, incluse le mafie che così ingrassano".
Critiche, dubbi e richieste inviate a palazzo di città già lo scorso 6 ottobre senza però ricevere alcuna risposta in merito, "nemmeno dalla sedicente opposizione".
Di qui il duro attacco sferrato dai pentastellati all'intero consiglio comunale.

"Appare ormai lampante che, in un consiglio comunale in cui maggioranza e minoranza sono entrambe espressioni di uno stesso partito, gli interessi collettivi vengono messi in secondo piano – attaccano i 5 stelle - E i flebili tentativi con cui vogliono farci credere nella presenza di un'opposizione consiliare non sono che mosse finalizzate al riequilibrio di poteri interno al Pd. Un'ulteriore riprova di ciò l'abbiamo avuta di recente, con l'elezione del consiglio metropolitano. Al consiglio metropolitano di Bari sono stati appena eletti due consiglieri gravinesi, Stragapede e Cardascia che correvano nella stessa lista di centrosinistra a supporto del sindaco di Bari Decaro. Con queste premesse non ci stupiremmo affatto se l'azzeramento di giunta appena operato fosse propedeutico ad una re-union fra vendoliani e valentiani: risparmiateci questa ulteriore deprimente mossa politica e riconsegnate il potere decisionale ai gravinesi"