Bollenti Spiriti, ad ottobre il nuovo bando
Riqualificare gli spazi abbandonati per creare nuova cultura
giovedì 18 settembre 2014
11.08
Tornano i laboratori per i Bollenti spiriti della Regione Puglia.
Il nuovo bando, in pubblicazione dal primo ottobre è stato presentato durante un convegno nei padiglioni della Fiera del levante dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola insieme all'assessore regionale Guglielmo Minervini.
"Laboratori urbani Mettici le mani" è la nuova misura predisposta dalla giunta regionale nell'ambito del programma 'Bollenti Spiriti' che dal 2006 ad oggi ha sommato investimenti di 54 milioni di euro (44 da fondi Fas e 10 cofinanziati dai Comuni) consentendo alle amministrazioni locali di riqualificare 146 immobili, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono. Solo in cinque casi i lavori di ristrutturazione non sono stati conclusi. I laboratori attivi ad oggi sono 109; 25 sono fermi; 17 sono da avviare.
I laboratori urbani ha spiegato Vendola "sono luoghi in cui si prova ad inventare una nuova idea di lavoro, sono luoghi in cui si impara ad amare le città curandole, immaginando cioè che la bellezza è anche un problema di come si colorano e organizzano gli spazi della città".
"I laboratori che stanno spiccando il volo sono quelli che hanno colto la sfida – ha sottolineato l'assessore regionale alle Politiche giovanili, Guglielmo Minervini - il laboratorio non è un servizio pubblico da gestire con la logica del trasferimento, ma uno spazio su cui investire con creatività, con intelligenza, con fantasia per dare valore alle risorse del territorio. L'obiettivo ora è immaginarli come spazi dove far entrare progetti che diventino una risorsa di lavoro. I laboratori come luoghi dove sperimentare forme innovative, forme nuove di condivisione delle risorse, per generare nuove idee di imprese. Per farlo occorre abbattere le barriere che impediscono a una generazione di raggiungere le opportunità. Bisogna allargare la platea. Non è solo politica sociale ma anche economica".
La strategia della Regione Puglia per raggiungere l'obiettivo di creare una rete regionale di spazi per i giovani, che costituisca l'infrastruttura territoriale a servizio della programmazione operativa 2014-2020, si articola in 5 punti fondamentali: definire i requisiti di qualità e diffondere le migliori pratiche; aiutare le amministrazioni ad affidare o riaffidare i laboratori chiusi; lanciare un bando per progetti giovanili; creare una rete di laboratori di qualità; costituire un fondo a supporto degli investimenti. Sui primi due punti si sta già lavorando; mentre la creazione delle reti e la costituzione del fondo verranno attuati nei prossimi mesi.
Intanto il primo ottobre sarà pubblicato un bando rivolto alle organizzazioni giovanili per rilanciare gli spazi che ad oggi non rispondono ai requisiti minimi di qualità, favorire il ricambio generazionale e aggiornare i modelli di gestione in linea con le trasformazioni del contesto sociale ed economico. Al bando, che sarà cofinanziato con le risorse del fondo nazionale Politiche Giovanili e avrà una dotazione iniziale di 1,5 milioni di euro, potranno partecipare associazioni o imprese, composte in maggioranza da giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, in possesso di un titolo valido di gestione di un laboratorio urbano (contratto o convenzione con l'ente locale proprietario dell'immobile) o di un accordo di partenariato con il soggetto titolare della gestione.
Il nuovo bando, in pubblicazione dal primo ottobre è stato presentato durante un convegno nei padiglioni della Fiera del levante dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola insieme all'assessore regionale Guglielmo Minervini.
"Laboratori urbani Mettici le mani" è la nuova misura predisposta dalla giunta regionale nell'ambito del programma 'Bollenti Spiriti' che dal 2006 ad oggi ha sommato investimenti di 54 milioni di euro (44 da fondi Fas e 10 cofinanziati dai Comuni) consentendo alle amministrazioni locali di riqualificare 146 immobili, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono. Solo in cinque casi i lavori di ristrutturazione non sono stati conclusi. I laboratori attivi ad oggi sono 109; 25 sono fermi; 17 sono da avviare.
I laboratori urbani ha spiegato Vendola "sono luoghi in cui si prova ad inventare una nuova idea di lavoro, sono luoghi in cui si impara ad amare le città curandole, immaginando cioè che la bellezza è anche un problema di come si colorano e organizzano gli spazi della città".
"I laboratori che stanno spiccando il volo sono quelli che hanno colto la sfida – ha sottolineato l'assessore regionale alle Politiche giovanili, Guglielmo Minervini - il laboratorio non è un servizio pubblico da gestire con la logica del trasferimento, ma uno spazio su cui investire con creatività, con intelligenza, con fantasia per dare valore alle risorse del territorio. L'obiettivo ora è immaginarli come spazi dove far entrare progetti che diventino una risorsa di lavoro. I laboratori come luoghi dove sperimentare forme innovative, forme nuove di condivisione delle risorse, per generare nuove idee di imprese. Per farlo occorre abbattere le barriere che impediscono a una generazione di raggiungere le opportunità. Bisogna allargare la platea. Non è solo politica sociale ma anche economica".
La strategia della Regione Puglia per raggiungere l'obiettivo di creare una rete regionale di spazi per i giovani, che costituisca l'infrastruttura territoriale a servizio della programmazione operativa 2014-2020, si articola in 5 punti fondamentali: definire i requisiti di qualità e diffondere le migliori pratiche; aiutare le amministrazioni ad affidare o riaffidare i laboratori chiusi; lanciare un bando per progetti giovanili; creare una rete di laboratori di qualità; costituire un fondo a supporto degli investimenti. Sui primi due punti si sta già lavorando; mentre la creazione delle reti e la costituzione del fondo verranno attuati nei prossimi mesi.
Intanto il primo ottobre sarà pubblicato un bando rivolto alle organizzazioni giovanili per rilanciare gli spazi che ad oggi non rispondono ai requisiti minimi di qualità, favorire il ricambio generazionale e aggiornare i modelli di gestione in linea con le trasformazioni del contesto sociale ed economico. Al bando, che sarà cofinanziato con le risorse del fondo nazionale Politiche Giovanili e avrà una dotazione iniziale di 1,5 milioni di euro, potranno partecipare associazioni o imprese, composte in maggioranza da giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, in possesso di un titolo valido di gestione di un laboratorio urbano (contratto o convenzione con l'ente locale proprietario dell'immobile) o di un accordo di partenariato con il soggetto titolare della gestione.