Bosco Difesa Grande: l'opposizione chiede un Consiglio comunale monotematico
Obieettivo: fare chiarezza e capire chi ha sbagliato
mercoledì 20 settembre 2017
10.58
Urge un Consiglio comunale monotematico per approfondire la questione "Bosco Difesa Grande", dopo il tragico incendio dello scorso 12 agosto che ha distrutto una delle più grandi riserve naturali d'Italia. Di questo avviso sono gli otto consiglieri di opposizione - Domenico Franco Romita, Michele Lorusso, Ezio Simone, Vincenzo Varrese, Ignazio Lovero, Raffaella Colavito, Rosa Cataldi, Ketti Lorusso - firmatari di una mozione ufficiale presentata lo scorso 15 settembre presso l'Ufficio Protocollo del Comune di Gravina, con la quale hanno richiesto una seduta apertonsiglio comunale per favorire l'intervento di associazioni, tecnici e cittadini interessati alla vicenda.
Nella premessa, i consiglieri di minoranza ricordano che il Bosco comunale, con una superficie pari a 2.300 ettari di cui circa 1.800 di proprietà comunale, dopo qualche settimana dal primo insediamento dell'Amministrazione Valente nell'anno 2012, fu colpito da un devastante incendio, quasi certamente di origine dolosa, che mandò in fumo 1.200 ettari, secondo i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato.
"Stesso copione - scrivono - nell'estate 2017".
"Il 22 luglio, collina di Botromagno, bruciati 30 ettari di macchia mediterranea; il 28 luglio, località san Mauro, 100 ettari; altri 2 ettari, il 5 agosto, presso il Vivaio comunale; infine, il 6 agosto, nel mirino sempre la zona di San Mauro sino all'ultimo colpo di grazia nei giorni di Ferragosto. Da una prima stima e in attesa di dati più attendibili, si aggira intorno ai 1.500 il numero di ettari attraversati dalle fiamme del 12 agosto scorso, come comunicato dai Vigili del Fuoco. Ettari di bosco di proprietà pubblica e privata (in parte già interessati dall'incendio del 2012), ma anche terreni coltivati a grano e frutteti, limitrofi al perimetro boschivo".
Riassunta la questione, i consiglieri di minoranza spiegano il perché dell'istanza, definendola "il risultato di una scelta ponderata, finalizzata a dar voce, in maniera esponenziale, alla cittadinanza ormai insoddisfatta per la carenza di rimedi adottati sulle questioni comunali più pregnanti. Riguardo la questione bosco, in particolare, il nostro compito sarà proporre soluzioni, anziché evidenziare le problematiche ormai note a tutta la comunità, in merito alla rinascita del Bosco nonché alla prevenzione di simili episodi in futuro. La cittadinanza - concludono poi i consiglieri - pretende chiarezza e assunzione di responsabilità da parte di chi ha sempre taciuto. Affinché Gravina cresca ulteriormente, insieme al suo bosco, è necessaria la partecipazione attiva di tutti. Pertanto il Consiglio sarà APERTO a coloro che vorranno intervenire sul tema. Perché Gravina lo merita. Perché noi lo meritiamo."
Nella premessa, i consiglieri di minoranza ricordano che il Bosco comunale, con una superficie pari a 2.300 ettari di cui circa 1.800 di proprietà comunale, dopo qualche settimana dal primo insediamento dell'Amministrazione Valente nell'anno 2012, fu colpito da un devastante incendio, quasi certamente di origine dolosa, che mandò in fumo 1.200 ettari, secondo i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato.
"Stesso copione - scrivono - nell'estate 2017".
"Il 22 luglio, collina di Botromagno, bruciati 30 ettari di macchia mediterranea; il 28 luglio, località san Mauro, 100 ettari; altri 2 ettari, il 5 agosto, presso il Vivaio comunale; infine, il 6 agosto, nel mirino sempre la zona di San Mauro sino all'ultimo colpo di grazia nei giorni di Ferragosto. Da una prima stima e in attesa di dati più attendibili, si aggira intorno ai 1.500 il numero di ettari attraversati dalle fiamme del 12 agosto scorso, come comunicato dai Vigili del Fuoco. Ettari di bosco di proprietà pubblica e privata (in parte già interessati dall'incendio del 2012), ma anche terreni coltivati a grano e frutteti, limitrofi al perimetro boschivo".
Riassunta la questione, i consiglieri di minoranza spiegano il perché dell'istanza, definendola "il risultato di una scelta ponderata, finalizzata a dar voce, in maniera esponenziale, alla cittadinanza ormai insoddisfatta per la carenza di rimedi adottati sulle questioni comunali più pregnanti. Riguardo la questione bosco, in particolare, il nostro compito sarà proporre soluzioni, anziché evidenziare le problematiche ormai note a tutta la comunità, in merito alla rinascita del Bosco nonché alla prevenzione di simili episodi in futuro. La cittadinanza - concludono poi i consiglieri - pretende chiarezza e assunzione di responsabilità da parte di chi ha sempre taciuto. Affinché Gravina cresca ulteriormente, insieme al suo bosco, è necessaria la partecipazione attiva di tutti. Pertanto il Consiglio sarà APERTO a coloro che vorranno intervenire sul tema. Perché Gravina lo merita. Perché noi lo meritiamo."