Bosco: restano i dubbi, il mondo politico discute

Solo tre proposte per una gara internazionale

lunedì 11 novembre 2019
"Resta l'impegno ad ascoltare, e eventualmente ad accogliere, le proposte pervenute nel corso dell'incontro cittadino". Questo l'impegno dell'assessore all'ambiente nonché ai lavori pubblici Aldo Dibattista per commentare e glissare sulle tre candidature giunte nei termini fissati dal comune per la gara relativa al recupero delle acque reflue da impiegare in operazioni antincendio al Bosco Comunale.

Evita di commentare anche il delegato al bosco Felice Lafabiana che si limita a difendere "la bontà e l'utilità del progetto". Sono invece delusi i consiglieri comunali di opposizione a partire da Michele Lorusso secondo cui il numero delle candidature è "l'ennesima conferma che siamo dinanzi ad un progetto troppo grande, troppo complicato e forse troppo inutile per essere realizzato".

"Ciò che però preoccupa maggiormente è la gara stessa ovvero i criteri di selezione dei futuri progettisti che non hanno presentato alcun progetto preliminare per il bosco ma si sono semplicemente candidati presentando le propri referenze. Dunque sulla base di quali capacità tecniche i commissari di gara dovrebbero scegliere questo o quel progettista?" si chiede il consigliere.

Nulla di cui preoccuparsi invece per il consigliere democrat Mimmo Cardascia convito che le poche candidature siano la dimostrazione "di quanto questo progetto sia complesso e troppo articolato per la maggior parte degli studi di progettazione poiché richiede specifiche competenze in materia ambientale". E se le consigliere Cinque stelle preferiscono non commentare e restano in "attesa di altri elementi" per il consigliere Ignazio Lovero "la partecipazione alla gara di soli tre candidati la dice lunga sulla divulgazione della stessa. Si spera che non si sia colta l'ennesima occasione per affidare incarichi in vista della prossima campagna elettorale svendendo un altro pezzo del nostro patrimonio".

Nella vicenda è intervenuto anche il segretario cittadino della Lega, Lorenzo Carbone convinto che "il progetto sul recupero delle acque reflue sia di difficile attuazione, molto invasivo ed utile solo a distribuire incarichi lautamente retribuiti". "Invasivo perché l'opera prevede ben 40 km di scavi per tubazioni che abbracceranno esclusivamente la parte centrale del bosco, lasciando scoperte le zone periferiche. Pare che, tra l'altro, anche se nel progetto non se ne fa menzione, dovrebbe esserci una opera di disboscamento per circa 4 km, un danno inestimabile per il nostro patrimonio SIC, per un costo complessivo di quasi 6 milioni di euro che si spartiranno imprese e progettisti. A ciò si aggiungano gli oltre 200 mila euro che annualmente, il comune dovrà garantire dal proprio bilancio per i costi di gestione e di personale.

"Avremmo preferito - conclude Carbone - un migliore impiego delle risorse pubbliche, magari con un potenziamento del numero delle torrette d'avvistamento, un migliore impiego di personale adeguatamente formato non posto solo ad avvistare incendi ma anche ad intervenire celermente sulle fiamme, con dispositivi all'avanguardia ed un potenziamento delle pattuglie dell'Arif dislocate nel bosco nei tre mesi in cui si svolge l'attività Antincendio boschivo. Queste sono le riserve di un progetto con poche luci e molte ombre".