Botromagno: chi ha gestito i soldi pubblici?

Il centro destra chiede spiegazioni sui rapporti tra Comune e Fondazione Santomasi

mercoledì 13 agosto 2014 9.45
A cura di Antonella Testini
Chi ha materialmente gestito il denaro pubblico per l'organizzazione di Sos Botromagno?

Sono domande precise quelle che pongono i responsabili delle locali sezioni di Nuovo Centrodestra e Fratelli d'Italia, Forza Italia e Movimento Schittulli, all'indomani della manifestazione Sos Botromagno. Un'iniziativa promossa, organizzata e gestita dalla Fondazione Ettore Pomarici Santomasi a cui il Municipio ha riconosciuto un contributo di 23.990 euro per fare fronte alle spese di gestione.
Almeno stando a quanto riferiscono gli atti pubblici. Una versione che secondo il centro destra non corrisponde a realtà se è vero che "da notizie in nostro possesso – si legge in una nota protocollata a palazzo di città e posta all'attenzione del sindaco e della giunta comunale - risulta di fatto che la Fondazione fosse all'oscuro di tutto, agli atti non risulta un "verbale di Consiglio d'Amministrazione" di accettazione di tale affidamento di denaro pubblico. Addirittura pare che i curricula dei volontari impegnati nelle operazioni di pulizia non siano mai arrivati alla Fondazione. Anche il personale dell'Ente sembra non essere a conoscenza di queste attività".

Retroscena inquietanti e che hanno provocato una serie di domande a cui l'opposizione politica all'amministrazione Valente chiede di dare risposte immediate. In alternativa "saremo costretti ad interessare le autorità competenti".
Dunque si chiede a sindaco e giunta di fare chiarezza sui rapporti tra Municipio e Fondazione spiegando, qualora fosse accertata l'estraneità del Cda della Fondazione all'iniziativa dedicata a Botromagno, " chi ha operato al loro posto? chi ha materialmente gestito il denaro pubblico? chi ha bandito l'avviso pubblico per la selezione dei laureati e laureandi? chi li ha selezionati? ci sono lettere d'incarico? L'operazione denominata Sos Botromagno elude Fisco Inps-Inail Cassa Edile per il mancato versamento degli oneri spettanti?".
Domande a cui il centra destra sembra già aver trovato risposta ribadendo "che è assolutamente vietato affidare l'esecuzione di servizi + lavori ad una Fondazione. Così facendo vengono disattesi i principi di libera concorrenza tra imprenditori del settore".
Una tesi a supporto della quale vengono citati precisi articoli del regolamento per l'esecuzione in economia di lavori, forniture e servizi del Comune di Gravina in Puglia con cui si stabilisce che "per i lavori pubblici concernenti i beni mobili e immobili e gli interventi sugli elementi architettonici e sulle superfici decorate di beni del patrimonio culturale, l'affidamento in economia è consentito solo per i lavori di somma urgenza nei quali ogni ritardo sia pregiudizievole alla pubblica incolumità e alla tutela del bene e possono essere eseguiti: in amministrazione diretta, fino all'importo di trecentomila euro e per cottimo fiduciario, fino all'importo di trecentomila euro".

Una modalità, quest'ultima, utilizzata per definire i rapporti tra l'ente municipale e la Fondazione sebbene, attaccano ancora dal centro destra, "non siano stati rispettati i principi di trasparenza e libera concorrenza espletando indagini di mercato, inviando lettere d'invito a ditte specializzate o che abbiano riportato nello statuto l'oggetto di cui l'affidamento tratta. Questo avviene attraverso il Codice degli Appalti. Le Fondazioni, le Associazioni di categoria, le Università, così come l'Archeoclub non possono partecipare nella maniera più assoluta a bandi pubblici dove sono contemplati servizi + lavori, ossia cottimi fiduciari. Da quanto detto ne consegue anche l'assoluto divieto di affidamento diretto da parte degli stessi Enti Pubblici".
Conclusioni che hanno scatenato una bocciatura tutta politica dell'ultima iniziativa promossa dal Comune e finalizzata a riscoprite e valorizzare il parco archeologico.
"L'Amministrazione Valente continua imperterrita ad utilizzare giochetti e sotterfugi, eludendo le normali procedure per gli affidamenti di qualsiasi genere trattasi, così come evidenziato anche nella relazione dei revisori dei conti allegata al bilancio comunale appena approvato, mortificando ed escludendo dalla possibilità di partecipare le tante professionalità locali (tecnici, artigiani ecc.) perché non appartenenti al clan che detiene le leve del potere in questo momento".
Parole pesanti che pretendono una replica se è vero che "il Parco Archeologico di Botromagno è un tesoro di inestimabile valore che non può essere utilizzato per fare piccole operazioni di cabotaggio, per elemosinare qualche "marchetta" e far credere all'opinione pubblica che con questi espedienti si rimette in moto l'immenso patrimonio archeologico di cui la sinistra locale, ed in particolare gli uomini che oggi appartengono al PD, sono i soli responsabili dello stato in cui versa".

Infine un'interrogazione ma forse anche un suggerimento "a voler recuperare il lavoro iniziato dalla precedente amministrazione di centrodestra in collaborazione con ARCUS (arte, cultura e spettacolo) società del Ministero dei Beni Culturali preposta per questo tipo di interventi e già impegnata per il recupero e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Pompei".