Botta e risposta tra Leo Vicino e il Comitato del “No Autonomia Differenziata

L’assessore ha risposto alle accuse di aver avuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’Auser

sabato 27 luglio 2024 18.29
Botta e risposta tra il comitato del "No Autonomia differenziata" e l'assessore Leo Vicino. Il comitato aveva diramato un comunicato stampa nel quale aveva criticato l'assessore per aver avuto un comportamento intimidatorio nei confronti dell'associazione Auser (assegnatarie dei locali siti preso l'ex mattatoio), per aver ospitato un incontro per discutere della legge sull'autonomia differenziata delle regioni. Nella nota il comitato aveva parlato di comportamento che "offende e limita le libertà individuali e associative di partecipazione a dibattiti su temi che attengono la difesa della Costituzione". Il Comitato aveva lanciato nei confronti di Vicino l'accusa di essere allergico a "forme di rappresentanza democratica", sostenendo che lo stesso avesse "fortemente redarguito le associazioni per aver acconsentito la partecipazione di persone a un momento di confronto sui temi che non attengono a questioni prettamente partitiche o di parte, ma che lambiscono aspetti di difesa della democrazia".

Parole che non sono piaciute all'assessore che ha voluto replicare agli stessi. "E' mio dovere smentire, disapprovare e condannare le gravissime affermazioni false e altamente diffamatorie nei miei riguardi" - ha affermato Vicino, che ha voluto spiegare la sua versione dei fatti. "L'unica interlocuzione sul tema è avvenuta con la Presidente della locale delegazione AUSER, che potrà confermare, con la quale ho intrattenuto un colloquio pacato e amichevole, durante il quale non ho certamente redarguito nessuno, al contrario ho proposto di farsi promotrice di un dibattito bipartisan e plurale su vari temi, compreso l'autonomia differenziata, al fine di evitare che possano esserci strumentalizzazioni degli "spazi pubblici"- ha detto Vicino, che poi ha tenuto a precisare che "da persona profondamente democratica e rispettosa del pensiero altrui, a differenza di quelli che si dichiarano tale solo quando la pensi come loro, tengo a precisare che le intimidazioni, fisiche o verbali, sono un modus operandi che non mi appartengono da persona, prima ancora che militante politico e ora da rappresentante delle istituzioni"- ha chiosato l'assessore, ritenendo le affermazioni riportate dal comitato attraverso alcune testate giornalistiche false, offensive e denigratorie e riservandosi un "approfondimento al fine di valutare tutte le azioni idonee a tutelare la mia figura di uomo e rappresentante delle istituzioni".
.