Branchi di cani randagi per le vie di Gravina
Quasi pronto il canile sanitario. Per il canile rifugio occorre altro tempo
mercoledì 22 settembre 2010
Era datata luglio 2010 la lettera-denuncia che un minorenne gravinese rivolgeva all'intera comunità ed in particolare all'amministrazione comunale a seguito di una aggressione perpetrata da un cane randagio ai danni dello stesso minore. L'animale che cercava probabilmente del cibo in piazzetta Cavour, nei pressi della chiesa di San Domenico dopo aver ringhiato contro il ragazzo, gli mordeva il braccio sinistro per poi scappare a seguito anche della pronta reazione del minore. "Troppi ne circolano per le vie di Gravina, malconci e a volte aggressivi, rendendo pericoloso il passeggio in alcune zone, specialmente di notte. Mi chiedo come mai non esista un canile comunale nel quale questi cani possano essere ospitati e curati!", dichiarava il sedicenne solo pochi mesi fa.
Guardando le immagini qui di seguito sembra che nulla sia cambiato, anzi quando si parla di cani è ormai difficile immaginare l'animale solitario che si aggira per le vie del paese triste ed innocuo; la legge "l'unione fa la forza" è diventata modus vivendi dell'animale per antonomasia amico dell'uomo. Ma se l'allora sedicenne si fosse fatto intimorire dalla violenza dell'animale che sarebbe accaduto? E se l'animale in quell'occasione non fosse stato solo? Pensieri negativi e moralismi: le reazioni più umane di fronte a situazioni del genere. Evidentemente non basta l'incessante lavoro di monitoraggio e affidamento dei cani randagi portato avanti con scrupolo e dedizione dalla Lega del cane di Gravina. Urgono altre misure. Urge un canile.
Era dicembre scorso quando, con parere unanime della Commissione Consiliare Ambiente presieduta dal consigliere Angelo Lapolla, la Giunta deliberava sulla costruzione di una struttura ricettiva per randagi presso l'ex mattatoio comunale. L'atto prevedeva la realizzazione di un canile sanitario con una capienza massima di 20 unità recuperate al fine di anagrafarli e sottoporli ad interventi sanitari e chirurgici di sterilizzazione. Il secondo intervento di portata più ampia prevedeva la realizzazione di un canile rifugio con una capienza massima di 200 unità di animali. Solo poche ore fa l'assessore all'ambiente Artal ci ha rassicurati in merito al primo canile, quello sanitario, i cui lavori sarebbero completi per il 70%. Il residuo 30% dovrebbe essere ultimato a breve. Maglia nera per il canile rifugio i cui lavori di esecuzione non sono ancora cominciati in quanto si attendono riscontri sulla possibilità di realizzare un project financing. La speranza è che si prenda in mano la situazione del canile rifugio per evitare nuovi episodi da manuale di drammatologia!
Guardando le immagini qui di seguito sembra che nulla sia cambiato, anzi quando si parla di cani è ormai difficile immaginare l'animale solitario che si aggira per le vie del paese triste ed innocuo; la legge "l'unione fa la forza" è diventata modus vivendi dell'animale per antonomasia amico dell'uomo. Ma se l'allora sedicenne si fosse fatto intimorire dalla violenza dell'animale che sarebbe accaduto? E se l'animale in quell'occasione non fosse stato solo? Pensieri negativi e moralismi: le reazioni più umane di fronte a situazioni del genere. Evidentemente non basta l'incessante lavoro di monitoraggio e affidamento dei cani randagi portato avanti con scrupolo e dedizione dalla Lega del cane di Gravina. Urgono altre misure. Urge un canile.
Era dicembre scorso quando, con parere unanime della Commissione Consiliare Ambiente presieduta dal consigliere Angelo Lapolla, la Giunta deliberava sulla costruzione di una struttura ricettiva per randagi presso l'ex mattatoio comunale. L'atto prevedeva la realizzazione di un canile sanitario con una capienza massima di 20 unità recuperate al fine di anagrafarli e sottoporli ad interventi sanitari e chirurgici di sterilizzazione. Il secondo intervento di portata più ampia prevedeva la realizzazione di un canile rifugio con una capienza massima di 200 unità di animali. Solo poche ore fa l'assessore all'ambiente Artal ci ha rassicurati in merito al primo canile, quello sanitario, i cui lavori sarebbero completi per il 70%. Il residuo 30% dovrebbe essere ultimato a breve. Maglia nera per il canile rifugio i cui lavori di esecuzione non sono ancora cominciati in quanto si attendono riscontri sulla possibilità di realizzare un project financing. La speranza è che si prenda in mano la situazione del canile rifugio per evitare nuovi episodi da manuale di drammatologia!