Bulli in azione picchiano un ragazzino di quattordici anni
Provvidenziale l'intervento degli agenti di Polizia
sabato 14 novembre 2015
Violenza gratuita. Una ferocia che fa ancora più paura se si pensa che i protagonisti di questa storia sono due ragazzini, quattordici anni appena.
Poco più che bambini, hanno deliberatamente picchiato un loro coetaneo riducendolo ad una maschera di sangue.
E' un pomeriggio di fine autunno, una strada periferica non molto distante dalla parrocchia San Pietro e Paolo. La loro vittima, un coetaneo residente nel quartiere, passeggia mentre stringe tra le mani un pacco di patatine, ignaro di quanto sta per accadere.
Ai due giovani bulli basta un'occhiata d'intesa per scattare in azione: passano accanto al loro coetaneo, forse si conoscono poiché risiedono tutti a poche stradine di distanza, con una manata fanno cadere il pacco di patatine. Se la ridono mentre l'altro ragazzino, incredulo, chiede spiegazione. Poche parole che bastano a scatenare una ferocia assurda fatta di calci e pugni e insulti a cui solo l'interventi di una pattuglia della Polizia riesce a mettere fine.
Gli agenti impegnati in zona in un servizio di pattugliamento del territorio, notano in lontananza quanto sta accadendo. Immediato l'intervento ma i due bambini, pratici della zona, riescono a scappare.
Prestati i primi soccorsi alla vittima e dopo i primi accertamenti, gli agenti grazie anche alle testimonianze di chi ha assistito alla scena, sono riusciti nel giro di qualche ora a identificare i due bulli.
Al Commissariato di Polizia di Gravina, tuttavia, nessuno ha voglia di commentare una vicenda che spaventa non tanto per la violenza quanto per la gratuità del gesto. Poche parole, mezze risposte che tuttavia bastano a raccontare un fenomeno in crescita.
"Non creiamo allarmismi" ripetono negli uffici di Corso Giuseppe Di Vittorio, tuttavia di quest'ultima vicenda è stata informata la Procura della Repubblica affinché si prendano gli opportuni provvedimenti per i due ragazzini. Il terzo, la vittima di un pomeriggio assurdo, è alle prese con una lunga trafila sanitaria per ricostruire denti e setto nasale nell'attesa che medicine e tempo cancellino gli altri segni sul corpo.
Più profonde e più complicate da cancellare, invece, le ferite dell'anima.
L'unica certezza per il momento è che sono stati intensificati i servizi di pattugliamento del territorio e che sotto la lente degli agenti sono finiti i gruppi di ragazzini, poco più che adolescenti, che negli ultimi mesi stanno dando più di un pensiero agli uomini del Commissariato. Una vicenda tremenda di cui, probabilmente, è giunta l'ora che altri istituzioni si facciano carico.
Famiglie e scuola in primo ordine.
Poco più che bambini, hanno deliberatamente picchiato un loro coetaneo riducendolo ad una maschera di sangue.
E' un pomeriggio di fine autunno, una strada periferica non molto distante dalla parrocchia San Pietro e Paolo. La loro vittima, un coetaneo residente nel quartiere, passeggia mentre stringe tra le mani un pacco di patatine, ignaro di quanto sta per accadere.
Ai due giovani bulli basta un'occhiata d'intesa per scattare in azione: passano accanto al loro coetaneo, forse si conoscono poiché risiedono tutti a poche stradine di distanza, con una manata fanno cadere il pacco di patatine. Se la ridono mentre l'altro ragazzino, incredulo, chiede spiegazione. Poche parole che bastano a scatenare una ferocia assurda fatta di calci e pugni e insulti a cui solo l'interventi di una pattuglia della Polizia riesce a mettere fine.
Gli agenti impegnati in zona in un servizio di pattugliamento del territorio, notano in lontananza quanto sta accadendo. Immediato l'intervento ma i due bambini, pratici della zona, riescono a scappare.
Prestati i primi soccorsi alla vittima e dopo i primi accertamenti, gli agenti grazie anche alle testimonianze di chi ha assistito alla scena, sono riusciti nel giro di qualche ora a identificare i due bulli.
Al Commissariato di Polizia di Gravina, tuttavia, nessuno ha voglia di commentare una vicenda che spaventa non tanto per la violenza quanto per la gratuità del gesto. Poche parole, mezze risposte che tuttavia bastano a raccontare un fenomeno in crescita.
"Non creiamo allarmismi" ripetono negli uffici di Corso Giuseppe Di Vittorio, tuttavia di quest'ultima vicenda è stata informata la Procura della Repubblica affinché si prendano gli opportuni provvedimenti per i due ragazzini. Il terzo, la vittima di un pomeriggio assurdo, è alle prese con una lunga trafila sanitaria per ricostruire denti e setto nasale nell'attesa che medicine e tempo cancellino gli altri segni sul corpo.
Più profonde e più complicate da cancellare, invece, le ferite dell'anima.
L'unica certezza per il momento è che sono stati intensificati i servizi di pattugliamento del territorio e che sotto la lente degli agenti sono finiti i gruppi di ragazzini, poco più che adolescenti, che negli ultimi mesi stanno dando più di un pensiero agli uomini del Commissariato. Una vicenda tremenda di cui, probabilmente, è giunta l'ora che altri istituzioni si facciano carico.
Famiglie e scuola in primo ordine.