Buon compleanno orologio per i tuoi 130 anni, portati bene

Il 24 dicembre cerimonia commemorativa del Comune

giovedì 22 dicembre 2022 13.17
A cura di giuseppe massari
Il monumentale, unico esempio di architettura neogotica, orologio della villa, così come viene appellato, festeggia il suo compleanno. 130 anni di vita insieme ai gravinesi, che lo hanno seguito nelle sue ore segnate e battute sui quattro quadranti. Nel suo battere il tempo della vita. Della speranza intima ed interiore di chi ha saputo segnarsi lo scorrere della propria vita quotidiana. Un monumento, un oggetto statico, ma capace di vibrare e far vibrare il cuore meccanico ai ritmi di suoni e campane.

Un orologio, la sua macchina, i suoi ingranaggi tecnici, rafforzati dalla cura umana di chi lo ha accordato, assecondato per rimuovere la monotonia di una vita, di un passaggio da un giorno all'altro. Dal mattino al pomeriggio. Dal pomeriggio alla notte. Senza fermarsi mai, anche in assenza di chi lo poteva o lo doveva ascoltare durante lo scorrere dei ritmi quotidiani della sua vita frenetica.

La torre per il nuovo orologio, come predisposto dall'ingegnere progettista, Antonio Polini, fu costruita su un suolo di proprietà comunale attiguo alle botteghe del principe Orsini e nella parte centrale del viale denominato allo stesso nobile casato, dove, un tempo, si trovava l'ultima parte del torrione che cingeva le mura della città, e che fu fatto abbattere dall'ingegnere Antonio Polini, quando ricoprì la carica di primo cittadino gravinese.

L'edificio è costituito da un vano a piano terra, da un vano a quota + 5.00 metri dal piano stradale in cui sono ubicati i meccanismi meccanici dell'orologio, raggiungibile da scala a chiocciola in mazzaro e da un vano sottotetto ove è ubicato il quadrante che s'affaccia su via Matteotti. Da questo ultimo ambiente si accede alla sommità del torrino dove sono sistemate le campane, ad un'altezza di 22.00 metri dal piano stradale.

Secondo competenza e rigore professionale il tecnico incaricato, il 12 agosto 1890, consegnò agli uffici comunali la relazione tecnica e l'intero progetto esecutivo con i relativi elaborati. Il 6 settembre successivo, il Consiglio comunale approvò il contratto di compravendita del nuovo orologio con la Ditta Curci di Napoli al costo di lire 3.100, comprensivo di trasporto, collocazione, collocazione in sito e collaudo.

I lavori, però, non potettero avere inizio se non dopo che il Sottoprefetto della provincia di Bari, approvò, in data 9 ottobre 1890, i deliberati consiliari e di giunta e dopo che la Giunta comunale, nella seduta del 12 novembre del medesimo anno, procedette all'approvazione del "Capitolato per l'orologio pubblico". Il merito, quindi, va a chi lo ha voluto: Pasquale Calderoni Martini, sindaco della nostra città nel periodo storico in cui è stato realizzato. Il merito va a chi lo ha progettato nelle attuali e consolidate forme: l'ingegnere Antonio Polini, già sindaco cittadino ed esecutore della volontà di una civica amministrazione. Il merito va assegnato agli operai, all'impresa che seppe dare il meglio di sé per realizzare un'opera da consegnare alla immortalità della storia futura.

Cioè a quelle maestranze coraggiose e pionere: Giovanni Laricchia di Santeramo, scalpellino e Vito D'Erario di Gravina, che sottoscrissero, in cooperazione, il contratto ed il capitolato dei lavori con l'impegno di spesa di lire 4.720,62 ed un ribasso dell'1%.

A distanza di quegli anni, più esattamente dopo 130 anni, l'attuale civica amministrazione, a guida Fedele Lagreca, alle ore 12 della vigilia di Natale, ripercorrerà le tappe del ricordo, della memoria ad un monumento che è stato oggetto di attenzioni anche poetiche, come nel caso del concittadino poeta in vernacolo gravinese, il Dott. Donato Marvulli, che compose una fervente e personale lirica: L'arlogge de la ville, il cui testo sarà declamato nella giornata commemorativa, dove il cuore sarà, all'unisono, sintonizzato alle corde dell'affetto, della sintonia e della sinfonia corale della nostra più autentica e genuina gravinesità.