Buona scuola, in Puglia a casa 486 supplenti
Sindacati all'attacco del Governo
domenica 12 luglio 2015
La Buona scuola è legge e la Puglia ne esce con le ossa rotte.
Stando ai documenti diffusi dalle tre sigle sindacali il numero di posti per le supplenze subirà per il prossimo anno scolastico una decurtazione di 486 unità. "I tagli colpiscono quasi esclusivamente le regioni meridionali e la Puglia in particolare", attacca la Flc Cgil.
"Se in ambito nazionale l'adeguamento degli organici di diritto del personale docente alle situazioni di fatto passa da 630.212 a 628.067, con un taglio di 2.145 posti, in Puglia l'organico di fatto dei docenti passa da 47.245 a 46.759 unità, con un taglio di 486 posti di lavoro: il 22,6 per cento dell'intero taglio nazionale - scrivono Claudio Menga, Roberto Calienno, Giovanni Verga, Chiara De Bernardo e Francesco Capacchione (delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) - Visto che la Puglia già sconta un taglio di 222 posti sull'organico di diritto dei docenti, c'è ora da chiedersi quale colpa la nostra regione debba scontare considerato che il taglio di questi 486 posti rappresenta in percentuale il più consistente in ambito nazionale. Tutto questo non trova alcuna giustificazione sul piano della distribuzione regionale degli organici, e sembra rispondere piuttosto a logiche di altra natura".
Secondo i sindacati la questione è tutta politica. I tagli puntivi, accusano, sono una rappresaglia nei confronti del partito di maggioranza che nella Regione ha espresso contrarietà al ddl. "Il sospetto è quantomeno lecito, visto che proprio in Puglia, unico caso in Italia, gli organi regionali di partiti che in parlamento approvano il ddl sulla scuola hanno coraggiosamente assunto una posizione radicalmente contraria chiedendone il ritiro per inemendabilità. Da ultimo: se ai tagli dei docenti si aggiungono i 140 tagli agli organici del personale Ata previsti dalla legge di stabilità, allora non si può negare che in Puglia siamo ormai in presenza di una vera e propria emergenza occupazionale nel comparto della scuola". Da Bari docenti, studenti e sindacati annunciano l'arrivo di un autunno caldissimo.
"Non ci fermeremo e continueremo la nostra opposizione nelle piazze e nelle scuole" annunciano dal Comitato Scuola bene comune.
Stando ai documenti diffusi dalle tre sigle sindacali il numero di posti per le supplenze subirà per il prossimo anno scolastico una decurtazione di 486 unità. "I tagli colpiscono quasi esclusivamente le regioni meridionali e la Puglia in particolare", attacca la Flc Cgil.
"Se in ambito nazionale l'adeguamento degli organici di diritto del personale docente alle situazioni di fatto passa da 630.212 a 628.067, con un taglio di 2.145 posti, in Puglia l'organico di fatto dei docenti passa da 47.245 a 46.759 unità, con un taglio di 486 posti di lavoro: il 22,6 per cento dell'intero taglio nazionale - scrivono Claudio Menga, Roberto Calienno, Giovanni Verga, Chiara De Bernardo e Francesco Capacchione (delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) - Visto che la Puglia già sconta un taglio di 222 posti sull'organico di diritto dei docenti, c'è ora da chiedersi quale colpa la nostra regione debba scontare considerato che il taglio di questi 486 posti rappresenta in percentuale il più consistente in ambito nazionale. Tutto questo non trova alcuna giustificazione sul piano della distribuzione regionale degli organici, e sembra rispondere piuttosto a logiche di altra natura".
Secondo i sindacati la questione è tutta politica. I tagli puntivi, accusano, sono una rappresaglia nei confronti del partito di maggioranza che nella Regione ha espresso contrarietà al ddl. "Il sospetto è quantomeno lecito, visto che proprio in Puglia, unico caso in Italia, gli organi regionali di partiti che in parlamento approvano il ddl sulla scuola hanno coraggiosamente assunto una posizione radicalmente contraria chiedendone il ritiro per inemendabilità. Da ultimo: se ai tagli dei docenti si aggiungono i 140 tagli agli organici del personale Ata previsti dalla legge di stabilità, allora non si può negare che in Puglia siamo ormai in presenza di una vera e propria emergenza occupazionale nel comparto della scuola". Da Bari docenti, studenti e sindacati annunciano l'arrivo di un autunno caldissimo.
"Non ci fermeremo e continueremo la nostra opposizione nelle piazze e nelle scuole" annunciano dal Comitato Scuola bene comune.