Buone nuove per la zona Pip
Approvato il progetto per la raccolta e il riuso delle acque. Le perplessità della Confcommercio
martedì 10 luglio 2012
9.06
La zona destinata ai piccoli insediamenti produttivi sarà dotata di una rete duale per la raccolta ed il riuso delle acque. Grazie a tale infrastruttura sarà possibile trattare e riutilizzare le acque reflue per scopi non potabili: lavaggio di strade, irrigazione di aree verdi, usi industriali.
L'opera sarà realizzata grazie ad un finanziamento di 1.065.885 euro concesso dalla Regione Puglia ed ai 133.235 euro messi a disposizione dal Comune di Gravina. L'intervento rientra in un progetto redatto nel lontano ottobre 2009 ed approvato solamente lo scorso giugno dalla giunta Valente.
Il motivo di tanta lentezza? Il progetto originario prevedeva la realizzazione in zona Pip, oltre che della già citata rete duale, anche di un asilo nido, di una rete wi-fi e di altre opere di adeguamento della viabilità. Il tutto per un importo complessivo di 4.500.000 di euro. A seguito di un'istruttoria svolta dalla Regione, dal progetto originario sono state però escluse le opere di viabilità, la rete wi-fi e l'asilo nido, in quanto si è ritenuta non dimostrata la sostenibilità finanziaria dei suddetti interventi. Praticamente, l'unica infrastruttura a non rientrare nei tagli è stata proprio la rete duale. Bisognerà, dunque, accontentarsi della sola rete per il recupero delle acque, opera certo importante dal punto di vista della sostenibilità ambientale che consentirà di limitare i consumi idrici.
Scettico sula sua effettiva utilità per l'area Pip è però la Confcommercio, che col suo delegato cittadino Michele Capone non fa mistero delle proprie perplessità. "Non nascondo - dice Capone - che la rete duale sia molto utile per l'intera città, per la collettività, ma non bisogna farla passare come un intervento a favore della zona Pip. All'interno della zona industriale non sono insediate attività specifiche che necessitano di un ingente quantitativo di acqua, ad esempio marmerie. Inoltre lo stesso verde pubblico non ha bisogno di costante irrigazione".
L'opera sarà realizzata grazie ad un finanziamento di 1.065.885 euro concesso dalla Regione Puglia ed ai 133.235 euro messi a disposizione dal Comune di Gravina. L'intervento rientra in un progetto redatto nel lontano ottobre 2009 ed approvato solamente lo scorso giugno dalla giunta Valente.
Il motivo di tanta lentezza? Il progetto originario prevedeva la realizzazione in zona Pip, oltre che della già citata rete duale, anche di un asilo nido, di una rete wi-fi e di altre opere di adeguamento della viabilità. Il tutto per un importo complessivo di 4.500.000 di euro. A seguito di un'istruttoria svolta dalla Regione, dal progetto originario sono state però escluse le opere di viabilità, la rete wi-fi e l'asilo nido, in quanto si è ritenuta non dimostrata la sostenibilità finanziaria dei suddetti interventi. Praticamente, l'unica infrastruttura a non rientrare nei tagli è stata proprio la rete duale. Bisognerà, dunque, accontentarsi della sola rete per il recupero delle acque, opera certo importante dal punto di vista della sostenibilità ambientale che consentirà di limitare i consumi idrici.
Scettico sula sua effettiva utilità per l'area Pip è però la Confcommercio, che col suo delegato cittadino Michele Capone non fa mistero delle proprie perplessità. "Non nascondo - dice Capone - che la rete duale sia molto utile per l'intera città, per la collettività, ma non bisogna farla passare come un intervento a favore della zona Pip. All'interno della zona industriale non sono insediate attività specifiche che necessitano di un ingente quantitativo di acqua, ad esempio marmerie. Inoltre lo stesso verde pubblico non ha bisogno di costante irrigazione".